FASANO – E' stata inaugurata ieri sera, a Villa Damaso Bianchi alla Selva di Fasano la mostra “Al Minareto, La villeggiatura delle civette – da di mistero a mistero, da magia a magia” ideata, col patrocinio della Città di Fasano, dal Circolo della Stampa Secondo Adamo Nardelli e dall’ Associazione Pro Selva. Il sodalizio degli operatori dell’informazione da tempo è impegnato per la valorizzazione di artisti del territorio con l’iniziativa “La via dell’arte”, finalizzata alla valorizzazione dei talenti locali e alla realizzazione di una pinacoteca in grado di ospitare le opere dei pittori fasanesi del passato con spazi a disposizione degli artisti di oggi. E tra questi anche Nicola Fime, il poliedrico artista fasanese che esprime la propria creatività costruendo civette utilizzando materiale ferroso, sapientemente assemblato, proveniente da attrezzi agricoli in disuso. Queste opere che sono state presentate in vari contesti di diverse città pugliesi e ora, per il periodo estivo, saranno esposte nel salone a piano terra del Minareto.
La dimora estiva di Damaso Bianchi, pittore e letterato scomparso nel 1935, autore di opere di indubbia qualità, potrebbe diventare, una volta recuperato, uno spazio culturale contenitore e motore della creatività locale. L’associazione "Pro Selva" ha per simbolo proprio il Minareto e gestisce iniziative e manifestazioni negli spazi di tale struttura. Dall’incontro tra quest'ultimo sodalizio e il Circolo della Stampa presieduto da Gianfranco Mazzotta è nata l’idea di portare in collina la rassegna di opere di Fiume, personaggio dalle molte sfaccettature che alterna la professione di docente di lingua francese nelle scuole superiori con l’attività artistica che si esplica in ironici scritti e in creazioni di assoluta originalità come le civette di ferro.
La mostra è stata presentata, come detto, ieri sera. L'introduzione è stata affidata al presidente della Pro Selva Rosanna Petruzzi Lozupone che ha invitato i presenti a vivere la Selva dato che è un luogo comune il fatto che nella frazione collinare fasanese non ci sia nulla e che invece ogni sera c'è la possibilità di partecipare ad un evento. Il sindaco Lello Di Bari si è detto, invece, sempre affascinato dalle civette di Nicola Fiume che segue sin da quando allestì la prima mostra, anni fa, nella stalla di Masseria Gianecchia. Il primo cittadino ha invitato le strutture ricettive fasanesi ad invitare i propri ospiti ad andare a visitare la mostra. Il presidente del Circolo della Stampa Mazzotta ha invece parlato delle civette, animale notturno il più delle volte bistrattato ma che porta fortuna. A chiudere la serie di interventi l'esperta di storia Maria De Mola che ha sottolineato come proprio Damaso Bianchi fosse un cultore dell'arte pugliese e che proprio al Minareto aveva creato una sua scuola d'arte. "Per me le civette sono finalmente giunte nel posto giusto – ha affermato la De Mola -. Il Minareto è congeniale all'alone di mistero che questo animale si porta dietro. Nicola Fiume ha dato vita a dei pezzi di ferro grazie alla sua creatività. Il suo fare artistico deriva da un'arte pensata. Dare vita a cose morte, è questo il lato più bello dell'estro dell'artista. Sono opere uniche grazie alla tecnica di rinascita ed assemblaggio offerte da Fiume. Occorre creare a Fasano un luogo dell'arte e tutti dobbiamo impegnarci a che ciò avvenga e che gli artisti fasanesi abbiano un luogo fisso per esporre i propri lavori".
La mostra potrà essere visitata durante il periodo estivo ogni qualvolta il Minareto ospiterà delle iniziative o su esplicita richiesta all’associazione Pro Selva (tel. 335.930849) da parte di gruppi di visitatori.
