EMERGENZA XYLELLA
Sarà vietata la produzione di piantine di cavoli, pomodori e melanzane nei vivai di Fasano e Monopoli?
Alle difficoltà, ampiamente previste del mondo vivaistico della Piana degli ulivi, si sta provando a rispondere con la possibilità di autorizzazioni in deroga, con urgenza
Fasano - Cavoli e forse anche pomodori e melanzane “nati e cresciuti” nelli nostri territori potrebbero essere presto un lontano ricordo. Con il recepimento della decisione comunitaria di spostare verso nord i confini pugliesi della zona infetta da Xylella, l'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha provveduto il 9 agosto ad aggiornare la delimitazione della “zona cuscinetto”, della “zona di contenimento” e della “zona infetta” con l'elenco dei comuni interessati. Tra questi sono stati inclusi i territori di Monopoli e Fasano, dove hanno sede imprese vivaistiche fondamentali per tutto il comparto agricolo delle orticole, diffuso e fiorente nel sudest barese.
Fatturati da milioni di euro che subiranno già un forte arresto dovuto alla mancata possibilità di movimentazione di piante ornamentali ma che potrebbero subire un ulteriore danno da provvedimenti che potrebbero essere assunti nei prossimi giorni da parte della Regione Puglia. Insistenti infatti, sono le voci di un provvedimento, in procinto di pubblicazione sul BURP (il bollettino ufficiale regionale) già questo giovedì 6 settembre, che vieterebbe, la coltivazione delle piantine di alcune specie come le brassicaceae, ovvero piante come cavolo, rapa, cavolfiore.
Per vedere di arginare il gravissimo problema che interessa tutti i vivaisti della zona, il presidente della Commissione bilancio della Regione Puglia, ha incontrato gli operatori del settore.
«Stiamo provando ad aiutare il settore vivaistico pesantemente danneggiato dall'avanzata della xylella – ha dichiarato Amati – e per questo il 3 settembre al Comune di Monopoli e il 4 settembre all'Assessorato regionale all'agricoltura ci siamo incontrati con gli operatori del settore per trovare qualche soluzione. Spiace solo constatare che ciò che sta avvenendo era stato ampiamente previsto sin dal 2013 - tra disinteresse incredulità e dileggio - e che oggi le volpi (cioè quelli che non credevano alla xylella) si propongano a guardia del pollaio».
«Dalle riunione di ieri (3 settembre) a Monopoli ed oggi (4 settembre) a Bari con l'Assessore Di Gioia – ha proseguito Amati – è emersa la possibilità di autorizzare con urgenza i vivai ad esercitare l'attività in deroga alle misure previste per contenere la diffusione della xylella, previa verifica sulla mancata presenza del patogeno nei 100 metri circostanti e un campionamento delle piantine. È chiaro che questa è l'unica possibilità che abbiamo a livello regionale per contenere i danni a carico dei vivai in attività nelle zone di contenimento e cuscinetto. Confido ovviamente sull'impegno del Governo nazionale e dei parlamentari pugliesi per chiudere i fascicoli sulle commissioni d'inchiesta o sulla credulità antiscientifica e aprire quelli per dialogare con l'Europa per ottenere misure di maggiore stabilità in favore delle imprese vivaistiche, comprese quelle operanti nelle zone già dichiarate infette».
di Redazione
04/09/2018 alle 18:27:37
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