LUTTO DIOCESANO
Si è spento don Carmelo Carparelli
All'età di 90 anni è volato alla Casa del Signore il 'Monello di Dio' che si è sempre distinto per l'impegno tra la divulgazione della parola del Cristo e il sostegno alle 'pecorelle smarrite'

Fasano - Questa sera, lunedì 4 ottobre, all'età di 90 anni è deceduto don Carmelo Carparelli.
Figlio di Nicola, a tutti noto come Colette di bëttoume (Nicola della merceria) e di Antonietta Monopoli, viene alla luce nel 1931, quinto di sette figli, tutti educati ai valori cristiani, al senso del dovere e dell'onestà.
Dopo le scuole elementari e i primi due anni della media a Fasano, completa il ciclo della secondaria inferiore nel seminario di Monopoli dove fu uno dei padri spirituali a orientarlo verso una scelta di vita che poi abbraccia. A Martina Franca frequenta il Liceo Classico, mancando all'epoca, a Fasano, gli istituti di istruzione superiore. Fu poi la volta del Seminario Maggiore Pontificio a Molfetta. A Napoli frequenta la Facoltà Teologica dei Padri Gesuiti, ottiene la laurea completando poi gli studi a Roma per conseguire la specializzazione in Scienze Sociali.
Dopo l'ordinazione sacerdotale nel '56, il Vescovo, Monsignor Carlo Ferrari lo nomina rettore del seminario vescovile di Monopoli, nonché vice parroco della Parrocchia “S. Antonio”, nei pressi della stazione di Monopoli. Intanto Don Carmelo inizia a insegnare presso la Scuola Media “Pascoli” allora presieduta da Pietro Sabatelli.
Monsignor Ferrari lo sposta poi a Fasano nella Parrocchia “S. Antonio Abate” dove collabora con don Nicola Carbonara. Don Carmelo segue i tanti giovani dell'oratorio senza trascurare la Parrocchia. La sua opera sacerdotale, per volontà di Monsignor D'Erchia, prosegue presso la Parrocchia “S. Maria del Carmelo” a Pezze di Greco. Lì si adopera per portare a termine l'edificazione della nuova chiesa.
Intanto, venendo a mancare Don Salvatore Carbonara, parroco della Chiesa Madre a Fasano, viene rimpiazzato da Don Angelo Sabatelli. Quest'ultimo vuole fortemente con lui Don Carmelo che intanto, è docente presso l'Istituto Tecnico Commerciale “Salvemini” di Fasano.
Convivendo con i giovanissimi frequentanti la scuola superiore don Carmelo si rende sempre più consapevole delle loro problematiche, cominciando a prodigarsi in tale direzione. Da lì ad essere nominato Assistente regionale della Gioventù di Azione Cattolica il passo è breve, muovendosi in tutto il territorio assegnatogli.
In seguito alla scomparsa di Don Vito Sibilio viene nominato Cappellano del Santissimo Rosario, mentre in contemporanea celebra la S. Messa domenicale nella Chiesa di S. Nicola in Piazza Ciaia. Come un fiume in piena l'attivo Reverendo interagisce nei diversi ambiti ma la sua salute ha qualche defaillance. Si sta recando in machina all'istituto “Salvemini” quando accusa un malore, seguito da infarto. Nel 1989 in seguito all'intervento chirurgico, una volta recuperate le forze continua a dispiegarle nei diversi ambiti religiosi e sociali.
Partecipa a numerose edizioni della “Giornata Mondiale della Gioventù” che si tiene ogni anno in località diverse.
Ha svolto ben cinquanta anni di giornalismo, collaborando per diverse testate. Ed è proprio a Bari durante una conferenza per i giovani che l'allora Direttore della Gazzetta, Oronzo Valentini, lo pregò di tenere una rubrica settimanale. Ho fatto parte del Comitato regionale antidroga e non solo per un fatto meramente istituzionale. Don Carmelo, nelle ore serali, per anni si intrattiene con i giovani, soprattutto con quelli che vanno supportati con i consigli e la sua sapienza è guida necessaria per il percorso difficile che i giovani percorrono.
Si attiva su due palinsesti del territorio, Telenorba e Teledue, dove segue la Rubrica “Lettera aperta” rispondendo alle tante missive, ognuna recante un problema, un dubbio, una speranza da poter ritrovare. Le sue non sono risposte a semplici domande ma proposte concrete e costruttive.
Per quel che attiene le opere pubbliche Don Carmelo ha contribuito per il restauro delle facciate esterne del Seminario Vescovile sito in Conversano come pure per la vetrata della Chiesa di S. Francesco D'Assisi.
Da uomo poliedrico quale si è sempre rivelato, sempre impegnato quale assistente ai vertici dell'Azione Cattolica, nonché dell'UCSI, don Carmelo ha coltivato la “vigna del Signore” ovunque sia stato assegnato dall'alto. Negli ultimi anni chiaramente la sua salute ha risentito del fisiologico declino senile ma ligio al suo dovere, non si è mai sottratto al suo impegno sacerdotale. L'attuale vescovo, Monsignor Favale che non si è mai stancato di raccomandargli un po' di meritato riposo, a ragione, lo aveva definito il “Monello di Dio”.
Da circa un ventennio, Don Carmelo Carparelli ha continuato a chieder una rinnovata proroga di sopravvivenza per continuare a sentirsi utile a tutta la comunità locale. A quanto pare, da Lassù, dopo tante “proroghe”, ora hanno avuto bisogno della sua presenza.
Addio, don Carmelo!
Alla famiglia Carparelli e in particolare ad Aldo e Palmina, le condoglianze della famiglia di Osservatorio.
di Redazione
04/10/2021 alle 23:33:00
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