ABITUDINI REITERATE
Sul Comune di Fasano piovono richieste di risarcimento: casse a rischio
Soprattutto nel settore edilizio l'ente rischia il salasso se i giudici daranno ragione agli imprenditori per alcune mancanze degli uffici comunali
FASANO - Nere nubi si addensano sulle casse del Comune di Fasano e di conseguenza sui portafogli dei cittadini fasanesi che rischiano di essere sbancate per gli effetti di una serie di richieste risarcitorie. Oltre 100mila euro vengono reclamati dall'ex direttore generale del Comune di Fasano Donato Tozzi; circa 150mila potrebbero essere i risarcimenti per danni provocati da alluvioni, con colpe imputabili alla pubblica amministrazione. Ma i colpi più grossi potrebbero arrivare dal risarcimento dei titolari di concessioni edilizie prima rilasciate e poi revocate. In pentola ne bollono parecchi. Ed uno di questi è già in fase avanzata di giudizio.
Si tratta della concessione edilizia rilasciata all'impresa edile di Antonio Legrottaglie per la costruzione di alcune palazzine all'ingresso di Pezze di Greco, poco distante dalla stazione di servizio sita nei pressi dello svincolo per Fasano. Quella concessione, dopo essere stata regolarmente rilasciata, fu revocata, perché qualcuno si accorse che le abitazioni sarebbero sorte in una zona dove si incanalavano le acque piovane. Il costruttore, che stava eseguendo le opere edilizie, dopo il rilascio di una concessione, si rivolse al Tar di Lecce per chiedere al Comune di Fasano un risarcimento per i danni economici provocati da quella revoca. Ed il tribunale amministrativo gli diede ragione, perché le opere in fase di realizzazione erano rispondenti a quanto assentito dalla concessione. Il Tar, però, non quantificò il danno, rimettendo la quantificazione della somma ad una trattativa fra le due parti.
Poiché il Comune di Fasano non ha ottemperato alla sentenza del Tar, l'impresa Legrottaglie ha fatto periziare i danni ed ha citato in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento. A quanto ammonta la richiesta? I danni materiali (progettazione, scavi ed opere eseguite) ammonterebbero a ben 335 mila euro oltre gli interessi e la rivalutazione monetaria (i fatti si riferiscono al 2009). Non solo. Legrottaglie rivendica anche altri 40mila euro per danni causati dal fatto che per eseguire queste opere aveva acceso dei finanziamenti presso banche. Il Comune si è opposto a tale richiesta costituendosi in giudizio. Ma alla fine dovrà pagare, se non tutto, buona parte di quanto richiesto.
Nella stessa situazione potrebbe trovarsi fra qualche mese il cantiere sospeso in via Roma, dove la progettazione e la direzione dei lavori fanno capo allo studio dell'attuale assessore Donato Ammirabile: anche qui era stata rilasciata regolare concessione che a quanto pare non si poteva concedere. Certamente vi sarà un'altra richiesta risarcitoria da parte della ditta che stava effettuando i lavori. Viene lecito infine chiedersi: ma tutti questi danni chi li pagherà? La collettività? Possibile che non si riesca mai a venire a capo dei responsabili di simili forzature?
di Redazione
14/02/2015 alle 07:19:13
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