APPUNTAMENTO RELIGIOSO
Il 4 e 5 maggio Fasano ospiterà la teca di Don Luigi Guanella
La reliquia del Santo sarà portata prima in piazza Ciaia, poi all'istituto Sacro Cuore e infine al santuario di Pozzo Faceto

FASANO - Lunedì 4 maggio, in occasione del centenario dalla morte di Don Guanella, Fasano ospiterà l'urna del Santo che transiterà in Piazza Ciaia per essere portata, poi, presso l'Istituto Sacro Cuore ed infine, nel Santuario di Pozzo Faceto. Ma chi fu davvero questo Santo? Don Guanella nacque a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio) il 19 dicembre 1842 e, compiuti gli studi nel seminario diocesano di Como, fu ordinato sacerdote il 26 maggio 1886. Da sempre spinto a soccorrere i più piccoli ed i più deboli, don Guanella lavorò al fianco di don Bosco per 3 anni. In seguito, succedette a don Carlo Coppini, nella parrocchia di Pianello Lario (diocesi di Como), dove già da tempo si era costituito un piccolo gruppo di suore che prestava assistenza ad anziani e a poveri ragazzi. Insieme a loro, qualche tempo dopo, fondò a Como la Casa della Divina Provvidenza. Col passar del tempo, l'Opera si ramificò con tante altre istituzioni in varie parti d'Italia e in alcuni paesi dell'estero. Il fine fu sempre quello di aiutare gli anziani, gli ammalati, gli orfani ed i disabili che lui chiamava amorevolmente "Buoni Figli".
Nel 1903, dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, si insediò a Roma dove, con la benedizione e l'aiuto di S.Pio X, avviò un istituto per anziane e per le "buone figlie". Pochi anni dopo, eresse una chiesa in onore di S. Giuseppe nel popoloso quartiere del Trionfale avviando, anche lì, varie opere caritative ed educative. Il 1908 fu un anno importante per don Guanella perchè ottenne da Roma il riconoscimento della Congregazione femminile delle Figlie di S. Maria della Provvidenza e, quello stesso anno, diede inizio alla Congregazione dei Servi della Carità. Quasi settantenne, instancabile, salpò per l'America del Nord per fondare anche laggiù la sua opera. Tre anni dopo tornò in Italia per portare soccorso ai terremotati della Marsica, in Abruzzo, ospitando gli orfani e gli anziani nelle sue case a Roma. Morì, martire di carità, a Como il 24 ottobre del 1915. Dopo un regolare processo canonico che ne riconobbe le virtù e la santità della vita, fu dichiarato Beato il 25 ottobre 1964 da Paolo VI. Per la sua dedizione e l'amore verso i malati e i sofferenti nel 2005 è stato dichiarato compatrono dell' Unitalsi insieme a San Pio X mentre, il 23 ottobre 2011, é stato canonizzato da Benedetto XVI. I suoi figli e le sue figlie continuano ancora oggi la sua Opera in diversi paesi del Mondo.
Annarita Casale
di Redazione
16/04/2015 alle 07:11:27
Leggi anche:
_0.jpg)
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.

Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela