GIUGNO FASANESE
'Correva l'anno 1678' e il fascino del passato
La manifestazione rievocativa, ancora una volta, è stata un successo di visitatori recatisi nel centro storico fasanese per rivivere immagini dell'epoca

FASANO - Proprio come un viaggio nel tempo, ieri sera (14 giugno) il centro storico di Fasano è stato catapultato nel lontano 1678 (le foto). “ Di Fasano vi voglio narrare, o signori, la storia più bella, del valore qui raccontare che il tempo e l'oblio non cancella. Damigelle e messeri ascoltate il racconto di un fatto glorioso, dei pirati le orde sbarcate son sconfitte dal popolo furioso”. Sono queste le parole che vogliono rievocare un fatto memorabile: la famosa battaglia campale, in cui i Fasanesi, dopo anni di razzie e scorribande da parte dei Turchi, riuscirono a sconfiggerli definitivamente. Per le vie, hanno sfilato dame, cavalieri, soldati, artigiani e artisti di strada, con l'intento di rivivere quei giorni che precedettero l'attacco.
Non sono mancate degustazioni enogastronomiche di prodotti caratteristici del nostro territorio. L'evento è stato organizzato, per il terzo anno consecutivo, dal comitato “Giugno fasanese”, in collaborazione con le diverse associazioni: “Presepe Vivente” e Pro loco “Ulivo Vivo” di Pezze di Greco, e “U'mbracchie”. Una moltitudine di gente si è riversata nel centro storico del paese per ricordare un passato fatto di semplicità, tradizioni e mistero. Due le novità di quest'anno. La prima, l'accampamento dei Turchi, realizzato in piazza Ciaia dove il centro artistico “Yalla Dance” (le foto) ha inscenato delle suggestive e sinuose danze orientali. La seconda, preparata in piazza Mercato Vecchio, alle spalle del Municipio, dove è stato allestito un mercatino di prodotti ortofrutticoli tipici del fasanese, promosso dall'associazione internazionale “Slow Food” , che sostiene l'educazione al gusto, la biodiversità agroalimentare e cibo “buono, pulito e giusto”.
Per l'occasione è stato aperto al pubblico il Museo della casa “alla fasanese”, tipica ed esclusiva abitazione di Fasano, in cui si possono ammirare gli utensili e gli arredi di un tempo. Tutto questo per non dimenticare che noi siamo il risultato di un passato, fatto di antiche tradizioni, che devono essere gelosamente custodite, evocate con queste manifestazioni e tramandate ai posteri. Perché è bello riappropriarsi di quella cultura folkloristica, che una società proiettata costantemente verso il futuro, spesso trascura e dimentica.
di Mary Leggiero
15/06/2012 alle 06:13:04
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