SOLENNE CERIMONIA
Fasano ha un nuovo giovane sacerdote: don Mauro Sabino ordinato presbitero
La solenne cerimonia si è tenuta in una gremita chiesa Matrice: è stato il vescovo, mons. Domenico Padovano, a presiedere il rito

Foto Annarita Casale
FASANO - Il giovane fasanese Mauro Sabino è diventato sacerdote. Ieri sera (sabato 27 giugno), in una stracolma Chiesa Matrice di Fasano, si è svolta l'ordinazione del nuovo presbitero. Alla solenne cerimonia presieduta dal Vescovo della diocesi di Conversano - Monopoli, mons. Domenico Padovano, sono intervenuti numerosi cittadini e i parroci delle parrocchie di Fasano centro, frazioni e di centri viciniori. Presenti anche alcune autorità politiche e cittadine: il sindaco Lello Di Bari, il consigliere regionale Fabiano Amati e il presidente del Comitato Festa Patronale Giuseppe Ancona. La commemorazione, scandita dal tradizionale rito dell'ordinazione sacerdotale, è stata aperta da un momento introduttivo, caratterizzato dalla presentazione dell'ordinando ed è poi proseguita con le parole di don Luigi Renna, Rettore del Seminario di Molfetta che ha tracciato, rivolgendosi al Vescovo, un profilo di don Mauro.
"Reverendissimo Padre - ha sottolineato don Luigi - circa sei mesi fa l'educatore di Mauro negli anni di formazione al presbiterato don Lorenzo Cangiulli faceva memoria e una testimonianza di un discorso di discernimento e una formazione che portava a presentare il nostro giovane già come idoneo a ricevere l'ordine sacro. Senza ripetermi questa sera voglio sottolineare la solidità del fondamento del suo cammino, la gradualità del percorso, la consapevolezza del suo 'eccomi'. La solidità della sua vocazione è fondata sul vissuto familiare che gli ha fatto comprendere quanto siano importanti l'amore dei genitori, il valore della paternità, la vicinanza e la premura di chi sa mettersi accanto al prossimo per sostenere e guidare. Solida è anche la sua fede trasmessa nelle sue forme più semplici nel clima domestico soprattutto dalla nonna ma durata nel contesto della religiosità popolare prima e poi di una rinnovata scoperta della paternità di Dio alimentata e sostenuta nelle comunità parrocchiali di S. Antonio prima e poi di questa chiesa Matrice, sotto lo sguardo attento e premuroso del parroco, don Sandro Ramirez. Un cammino solido, dicevo, ma graduale. Un continuo esodo dalle forme più semplici di devozione ad una fede che gli ha fatto conoscere, amare e servire il mistero di Dio. La crescita delle relazioni che sono divenute in questi anni sempre più libere, responsabili, verginali, capaci di amare gratuitamente. L'esodo da una missione di chiesa propria della sua adolescenza ad una più vasta e concreta. La chiesa famiglia di Dio che è chiamata a servire. Gli siamo stati accanto noi formatori del seminario oltre che il parroco: don Giuseppe Leucci, don Lorenzo Cangiulli, don Angelo Romita, don Giovanni Intini, mons. Giuseppe Favale. Gli sono stati accanti i compagni di corso e di diocesi che Mauro ha imparato gradualmente ad accogliere, lui figlio unico, come fratelli. Mauro è cresciuto nella consapevolezza dell'ecco, passando anche attraverso la notte oscura dell'abbandono in Dio, approdando alla terra promessa di un popolo che ha imparato a servire attraverso il lavoro segreto sulla sua stessa personalità, lo studio teologico di questi anni, il servizio pastorale nelle comunità di S. Nicola a Mola di Bari e nella comunità del seminario diocesano durante il sesto anno. Mauro sa, ormai, che dire 'eccomi' a Dio significa donarsi nella chiesa per il regno. Grato al Signore, con tutta la comunità, per le meraviglie che abbiamo visto compiersi in lui sono sicuro che con umiltà continuerà a coltivare la sua vocazione in serena coscienza posso attestare che Mauro è degno di essere ordinato presbitero".
A seguire l'omelia del Vescovo. "Prima di andare avanti con l'ordinazione - ha esordito mons. Padovano - la chiesa ci invita a sostare un po' per prendere coscienza di quello che sta per accadere. Caro Mauro, si può essere sempre addosso a Cristo ma mai toccarlo. Tu, Mauro, sei chiamato a costruire un rapporto personale di amicizia con Gesù. E' lui che tramite il Vescovo, ti imporrà le mani così come ha fatto con gli apostoli. Da Cristo giunge la forza dei gesti che sto per compiere e sone gesti che vengono da molto lontano. Siamo il punto d'arrivo di una tradizione ininterrotta. Sei un giovane che ha scelto la forza divina radicata nell'amore. Mauro, Dio ti ha scelto e in modo gratuito. E questà gratuità ha un fascino irresistibile. Dio ti ha chiamato per nome. Ti ha scelto per inviarti in missione, il prolungamento della sua. La tua persona, Mauro, diventerà segno sensibile della presenza di Cristo. Devi essere qualcuno per cui vivere. Devi sentirti afferrato da Cristo, devi modellarti su di lui. Non basta essere di fronte alla gente, devi essere con la gente e per la gente. Devi farti indigeno in tutte le loro situazioni, in tutte le periferie del mondo. Il prete è l'uomo di tutti. E più gli uomini sono poveri e più hanno bisogno del tuo intervento. Caro Mauro, non deve mancare nella tua bisaccia la mitezza, l'umiltà, la disponibilità, la gioia, la povertà, la semplicità, la capacità di capire, di consolare. Non deve mancare soprattutto la parola di Dio e l'Eucaristia. Se questo sarà il tuo equipaggiamento nessuno si avvicinerà senza uscire dall'incontro con te un po' cambiato, con un po' di fede in più, con più speranza, con più amore. E' un ideale meraviglioso di cui non ci si pente mai. Se rimarrai fedele a questo ideale non ti pentirai mai della scelta che oggi fai. La Madonna del Pozzo ti porti per mano lungo le strade della vita".
Dopo l'interrogazione e la promessa di obbedienza, l'eletto si è prostrato per terra in segno di umiltà, per consegnare la propria vita nelle mani di Dio, mentre i fedeli presenti, in ginocchio, hanno espresso le loro preghiere verso i Santi. Attraverso il rito dell'imposizione delle mani sul capo e la preghiera Consacratoria da parte di mons. Domenico Padovano (anche tutti gli altri sacerdoti presenti hanno effettuato il rito delle mani sul capo), Don Mauro ha accolto il sacerdozio. Il cerimoniale è proseguito con il rito della vestizione degli abiti celebrativi sacerdotali (don Mauro è stato aiutato da don Sandro Ramirez e don Vito Schiavone, due persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita), l'unzione Crismale e la consegna del Pane e del Vino. L'abbraccio finale con il Vescovo e con tutto il presbiterio presente ha chiuso la suggestiva cerimonia di ordinazione.
Poi il neo sacerdote, emozionatissimo, ha voluto prendere la parola. "Carissimi - ha detto don Mauro - tanto grande è il dono che sento di aver ricevuto dal Signore questa sera. Tanta la gioia e la commozione". Il giovane presbitero ha cominciato ringraziando la sua famiglia, partendo dal padre "infanticabile lavoratore che diceva di credere in Gesù ma non nei preti. Credo che col, passare del tempo abbia cambiato idea", e poi la madre (presente alla celebrazione), la nonna ('mi piace pensare che sia stata lei a far cambiare idea sui preti a mio padre" e poi il vescovo, il priore don Sandro Ramirez, don Vito Schiavone e tutti coloro che hanno avuto un ruolo importante nella propria formazione da uomo e presbitero.
di Redazione
28/06/2015 alle 06:23:41
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