CITTADINANZA ATTIVA
In difesa di Pediatria nasce il comitato 'Ospedale Salute Ambiente Fasano'
Sono oltre 3500 le firme raccolte sinora dalle mamme fasanesi che stanno portando avanti la battaglia per non far chiudere il reparto
FASANO - Ora si fa sul serio. Non lo dicono i diretti interessati ma i numeri. Sono 3594 le firme già raccolte nella petizione organizzata da un gruppo di mamme di Fasano che ha deciso di lottare per salvare il reparto di Pediatria (e quel che resta dell'ospedale Umberto I) destinato a diventare Punto Territoriale d'Assistenza dal piano di riordino ospedaliero regionale. Un dato in difetto, comunque, visto che ci sono moduli ancora in tantissimi negozi della città. Infatti anche gli esercenti fasanesi hanno deciso di sposare la causa e stanno collaborando fattivamente. Una prima stima del lavoro svolto è stata fatta ieri sera (giovedì 7 aprile) nell'ennesima riunione organizzata dalle mamme e tenutasi, grazie all'ospitalità offerta dal presidente del Com Vito Semeraro, al Centro Agroalimentare. Interi nuclei familiari non hanno voluto mancare all'appuntamento consci del fatto che solo se si è in tanti si ha la possibilità di essere ascoltati.
A introdurre la serata è stato il pediatra Franco Mastro che ha inizialmente sottolineato il successo della petizione. Poi, lo stesso Mastro, ha voluto specificare anche alcune cose per evitare equivoci. "Vorrei ribadire che questa iniziativa non ha alcun fine politico - ha spiegato -. Anzi, siamo disposti a confrontarci con i candidati sindaco. Qualcuno avrebbe anche voluto intervenire questa sera ma non ci è sembrato giusto offrire corsie preferenziali. O tutti o nessuno". Mastro ha voluto rispondere a Fabiano Amati che ieri aveva diramato una nota stampa cercando di tranquillizzare le mamme fasanesi. "Io stimo e voglio bene ad Amati - ha detto Mastro ai presenti - ma la smetta di prenderci in giro. Sappiamo bene cosa è un Pta e non è certamente questo quello che vogliamo. Non è un reparto ospedaliero e i bambini dovrebbero tornare a dormire a casa la notte per poi tornare in reparto il mattino successivo". Il pediatra ha anche parlato del suo incontro con il direttore generale della Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone a cui fa riferimento proprio Amati nel suo comunicato. "Ho incontrato Pasqualone per perorare la causa delle mie infermiere e non certo quella personale dato che il direttore generale sa bene come la penso sul piano di riordino - ha spiegato Mastro -. Ma gli operatori sanitari devono conoscere in anticipo il loro futuro e in questa situazione, di incertezze, ce ne sono tante. Sono orgoglioso, intanto, che la gente mostra apprezzamento per il lavoro svolto in Pediatria. Vuol dire che qualcosa di buono l'abbiamo fatta".
Poi l'annuncio a sorpresa. La costituzione di un comitato spontaneo denominato "Ospedale Salute Ambiente Fasano". Le mamme fasanesi, appoggiate comunque anche da tanti papà, hanno voluto in un certo senso istituzionalizzare la protesta e le adesioni sono fioccate. I motivi della nascita del comitato stesso sono spiegati nel documento di costituzione: "“sottrarre la popolazione ai pesanti impatti del Piano di riordino ospedaliero pugliese impedendone la realizzazione sul territorio del comune e, qualora ciò risulti impossibile, ottenendo di lasciare aperti quei reparti dell'ospedale di Fasano di eccellenza come riconosciuto dagli utenti. Un piano di riordino che, inspiegabilmente e in modo ingiustificato, tiene in scarsa considerazione il dato relativo alla densità demografica del territorio fasanese; dato che si accresce notevolmente soprattutto nel periodo estivo. Quindi operare un costante monitoraggio delle attività sul territorio che hanno un impatto diretto sulla salute e l'ambiente del comune e sul benessere di tutta la comunità.
A questo scopo si legge sempre nell'atto costitutivo - i promotori si dichiarano intenzionati ad organizzare e promuovere ogni iniziativa utile e necessaria volta a tutelare le strutture presenti sul territorio, con i relativi servizi essenziali, l'ambiente, la salute dei cittadini attraverso la partecipazione attiva della comunità locale e in particolare a: organizzare campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta od indiretta per garantire la tutela del diritto alla salute del cittadini; • intraprendere azioni legali; collaborare con l'Amministrazione comunale; coordinare la propria azione con quella di altri comitati e associazioni che a livello locale, regionale e nazionale perseguono analoghe finalità. La presente iniziativa rimane aperta, senza alcuna restrizione, a chiunque altro condivida i principi ispiratori del comitato". Nei prossimi giorni sarà designato il presidente. Una battaglia, quindi, come dicevamo, che acquista sempre maggiore consistenza. Da Roma, intanto, non giungono segnali positivi circa l'approvazione del piano di riordino che potrebbe essere nuovamente rivisto.
di Alfonso Spagnulo
08/04/2016 alle 06:12:26
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