Aumento tassa dei rifiuti a Fasano: sale la protesta e nasce 'Io la Tari non la pago'

FASANO - Non si placano, a Fasano, le polemiche relative all'esoso aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. I cittadini fasanesi, che in questi giorni stanno ricevendo le cartelle di pagamento relative al 2016, non si capacitano del fatto di trovare cifre in media superiori del 40% rispetto a quella del 2015: Già ieri (giovedì 12 maggio) Osservatoriooggi sottolineava come lo sdegno regnava sovrano ma ecco ora che la protesta rischia di aumentare e sfociare in un vero e proprio movimento popolare. L'esempio tangibile di quanto siano arrabbiati i fasanesi lo si legge anche sul social network Facebook. Alcuni cittadini, sempre nella giornata di ieri, hanno creato un gruppo chiamato "Io la Tari non la pago" che in poche ore ha superato già i seimila iscritti.

I promotori hanno deciso di organizzare una vera e propria petizione che sarà consegnata poi al commissario straordinario in cui, probabilmente, si chiederà una revisione degli aumenti. C'è chi vorrebbe azioni molto più forti come l'occupazione di Palazzo di Città o l'abbandono di rifiuti davanti al Municipio ma bisogna dare atto agli stessi promotori di aver invitato alla calma gli iscritti e che la protesta sarà basata sull'essere civili e propositivi. Certo è che la questione Tari rischia di diventare una bomba ad orologeria. Anche perché se ci fossero stati interlocutori politici la questione poteva essere affrontata diversamente ma con un commissario straordinario che ha solo applicato la legge ecco come tutto diventa più complicato. Lo stesso commissario, la dottoressa Pasqua Erminia Cicoria, ha spiegato, in un comunicato, il perché degli aumenti ma questo non è bastato a calmierare gli animi.

Come anticipato già ieri l'attuale situazione, esplosa a pochi giorni del 5 giugno, data delle elezioni comunali, potrebbe anche incidere sull'esito del voto. E' chiaro che anche la classe politica stia cercando di strumentalizzare la questione Tari e le accuse ormai volano da tutte le parti. In mezzo, come al solito, i cittadini che ora, però, hanno deciso di alzare la voce.