INCONTRO ROTARIANO
L'impresa del Solar Impulse tema di un incontro del Rotary a Selva di Fasano
Dell'aereo che ha sorvolato quattro continenti senza consumare una sola goccia di carburante ha parlato Elke Neumann, addetta alle comunicazioni
FASANO - Il sogno “impossibile” del primo volo attorno al globo terrestre senza una goccia di combustibile è entrato a far parte della storia con l'atterraggio il 23 luglio del 2016 di “Solar Impulse 2” ad Abu Dabi, da dove l'impresa del monoposto a zero emissioni era partita il 9 marzo 2015. Alternandosi ai comandi in un cockpit di poco meno di 4 metri cubi, Bertrand Piccard e Andre Borschberg hanno sorvolato quattro continenti, due oceani e tre mari percorrendo 43.041 km in 23 giorni netti di volo. Diciannove i record battuti (11 in attesa di certificazione dalla Federazione Aeronautica Internazionale) tra cui quello di Borschberg del volo più lungo in solitaria da Nagoya alle Hawaii di 7.212 km (cinque giorni e notti consecutive) e quello di Piccard della prima traversata atlantica a bordo di un aereo solare. Per comprendere meglio l'impresa, va detto che nell'aereo utilizzato vi può essere una sola persona, non ha pilota automatico e il pilota può avere ala possibilità di dormire per soli 20 minuti di seguito.
Di Solar Impulse, l'aereo sperimentale ad energia solare che lo scorso luglio ha completato il giro del mondo senza una goccia di carburante fossile, si è parlato in un incontro organizzato il 16 settembre, al ristorante “Il Fagiano”, dal Rotary Club di Fasano presieduto da Alberto Mavilio. L'impresa, di cui si sono occupati i media di tutto il mondo, è stata illustrata dalla tedesca Elke Neumann, diretta protagonista dell'impresa, con le funzioni di addetta alla comunicazione del team di Solar Impulse, che ha partecipato ai presenti le sue emozioni e le lunghe peripezie vissute per compiere l'impresa. Pesante 1,5 tonnellate ma grande quanto un Boeing 747, il Solar Impulse è mosso da quattro motori elettrici. Ha viaggiato a una velocità media di circa 70 chilometri orari grazie alle batterie che immagazzinano l'energia solare catturata da circa 17.000 celle solari applicate sulle ali. Direttore del progetto è stato lo svizzero Bertrand Piccard, nipote del famoso oceanografo che scese negli abissi della Fossa delle Marianne, il punto più profondo degli oceani. All'incontro era presente anche Luciano Belviso uno dei soci dell'azienda monopolitana Blackshape che dedica alla produzione di aeromobili ultraleggeri da turismo, che vengono realizzati interamente in fibra di carbonio.
di Redazione
18/09/2016 alle 06:15:38
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