VIA LIBERA
Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Fasano sull'ex macello: via libera all'alienazione
Secondo il massimo organo di giustizia amministrativa la struttura non è di interesse storico-culturale: l'area si può riqualificare
FASANO - L'ex macello ubicato in via Roma e di proprietà comunale non è di interesse storico culturale e il relativo vincolo imposto dalla Soprintendenza non appare conforme a legge. Lo ha stabilito, sostanzialmente, la VI Sezione del Consiglio di Stato, con un'ordinanza pubblicata ieri. Il massimo organo di giustizia amministrativa, sia pure nei limiti della fase cautelare, ha affermato che il ricorso in appello proposto dall'Avvocatura dello Stato nell'interesse del Ministero per i Beni culturali, e, in particolare, la domanda di sospensione degli effetti della sentenza di primo grado, pronunciata dal Tar Puglia Lecce, che aveva dato ragione al Comune di Fasano, non può essere accolta per difetto del requisito del periculum; in altri termini l'Avvocatura dello Stato non ha dedotto la effettiva esistenza di un concreto danno all'immobile derivante da un diverso utilizzo dello stesso, progettato dal Comune di Fasano, rispetto alla originaria destinazione a sede dell'ex macello comunale.
Come si ricorderà, la Soprintendenza aveva vincolato il bene, principalmente per due motivi: il primo consistente nella particolare forma ottagonale della sala ove circa 8 lustri or sono si macellavano le carni, il secondo consistente nella presenza di pietra carparo in alcuni muri perimetrali dell'immobile. Tuttavia, già il Tar Lecce aveva dichiarato l'illegittimità del vincolo, avendo l'immobile subito, nel tempo, diverse trasformazioni, tali da non renderlo più percepibile o riconoscibile come macello comunale. Il Consiglio di Stato ha ritenuto fondate le tesi difensive sostenute dal difensore dell'Ente locale, Ottavio Carparelli, che aveva, tra l'altro, evidenziato proprio il difetto di un pregiudizio, tanto meno grave e irreparabile, derivante dal progettato diverso utilizzo dell'immobile (residenziale), rispetto alla originaria destinazione, risalente agli anni 50-60, a sede di ex mattatoio. Il bene di proprietà comunale, denominato ex macello comunale, è ora dunque libero da vincoli e, pertanto, il Comune di Fasano potrà dare avvio, senza ritardo, alla realizzazione del programma di edilizia residenziale da tempo approvato dal Consiglio comunale.
Programma già avviato tempo fa dalla precedente Amministrazione Di Bari che aveva deciso di vendere l'area alla società “Emmeci Costruzioni, srl” di Monopoli, al prezzo complessivo di 466.369,17 euro, ossia con la riduzione del 10 per cento sul prezzo a base d'asta (dopo tre gare andate deserte) che era pari a 518.187,97 euro. La società aveva anche versato un anticipo ma poi era tornata sui suoi passi quando nacque la diatriba tra Comune e Ministero che di fatto aveva bloccato l'alienazione del bene che si sviluppa su una superficie fondiaria catastale di 2809 mq., di cui 1271 circa costituiscono l'area coperta del fabbricato e 1538 mq. l'area scoperta pertinenziale. L'immobile è stato realizzato negli anni '70 ed è costituito, seppur da strutture fatiscenti, da tre corpi di fabbrica, di cui uno a forma semicircolare, in posizione centrale, un secondo a forma rettangolare ed un terzo a forma di T.
di Redazione
28/01/2017 alle 06:53:49
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