FASANO – Ultimatum scaduto. Due settimane fa, da Palazzo di Città, era partita una e-mail certificata, con cui si assegnavano alla ditta un termine di quindici giorni, entro il quale sanare tutte le situazioni di inadempienza legate al contratto con il Comune di Fasano o presentare controdeduzioni fondate. Si trattava, in sostanza, del primo passo formale verso la procedura di risoluzione, per la quale gli uffici preposti avevano svolto una complessa e ponderata attività istruttoria. Il diktat è scaduto venerdì scorso ma al momento non è dato sapere se l'azienda altamurana ha presentato controdeduzioni perché appare chiaro che non abbia risolto le inadempienze. Se la Tradeco è rimasta "indifferente" allo sprone comunale si attendono le mosse successive dell'Amministrazione Zaccaria che, almeno, a parole, sembra fermamente intenzionata a rescindere il contratto con l'azienda nonostante manchi solo poco più di un anno alla fine del contratto.
"Sono in ballo milioni e milioni di euro dei fasanesi, già logorati negli ultimi anni dai noti aumenti della Tari a fronte di una città sporca e indecorosa – aveva dichiarato il sindaco Zaccaria annunciando l'avvio dell'iter per la risoluzione -: è per questo che abbiamo voluto ridurre al minimo i rischi per la cittadinanza, facendo le cose con calma per farle bene. Troppi sono stati i rospi che i fasanesi hanno dovuto ingoiare in questi anni: prime fra tutte, fra l'altro, le tante volte in cui il Comune ha anticipato le retribuzioni degli operai, per poi recuperarle dal canone mensile, con i conseguenti ritardi nella ricezione degli stipendi per i lavoratori; i centri di raccolta e la tessera-premio a punti mai attivati; la mancata apertura di un ufficio amministrativo a Fasano centro; gli insufficienti o mancati spazzamenti delle strade, così come per i vari tipi di disinfestazione previsti; le mancate pulizie dei tratti di costa pubblici. Tutto questo è stato più volte regolarmente contestato, a suo tempo, alla ditta, che adesso dovrà risponderne. Con questo atto vogliamo anche lanciare un segnale che ponga un presupposto di fondo, sul quale non intendiamo cedere: negli appalti e nei servizi pubblici, da ora in poi, non tolleriamo disservizi e inadempienze, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e pagare i propri errori. Da ora in poi, i fasanesi si fanno rispettare".
Ora bisognerà attendere il prossimo step con i cittadini che lamentano sempre più una città sporca non all'altezza della nomea turistica creatasi in questi ultimi anni.


