STRUTTURE PRECARIE
Altri dissequestri di dehors nel Fasanese: c'è anche 'Don Pesce' di Savelletri
Altre tre strutture potranno tornare a funzionare regolarmente: dissequestrata anche quella da cui era partita l'intera vicenda
FASANO - Era diventato un vero e proprio caso dell'estate 2017 ma si è rivelato una delle più grosse bolle di sapone degli ultimi anni. Parliamo della questione concernente il sequestro dei dehors sul territorio di Fasano. Ieri il Tribunale del Riesame ha accolto l'istanza di dissequestro per altri tre dehors che va quindi ad aggiungersi alle precedenti delle scorse settimane. Ieri sono stati interessati dal dissequestro “Don Pesce” di Savelletri, un'altra struttura presente nella stessa frazione balneare fasanese e il dehors del “Caffè Vinci” di Fasano centro. Anche in questo caso dehors rispetterebbero il regolamento comunale e di conseguenza non c'è motivo che siano sotto sequestro. Il fatto nuovo è che, come detto, tra i dehors dissequestrati vi è, appunto, “Don Pesce”. Le scorse settimane il collegio giudicante aveva confermato il sequestro preventivo emesso l'11 luglio scorso dal Gip nei confronti del dehors di questa azienda. In quel caso, per i magistrati, la struttura necessitava di un titolo edilizio. Per il Gip le modalità di realizzazione del manufatto, ancorato sia all'edificio, sia al suolo e munito di pedana sporgente ben oltre il marciapiede, “consentono di ritenerlo un'opera permanente dal punto di vista urbanistico-edilizio, essendosi, nei fatti, lontanissimi dalla struttura precaria e semovente prevista nel regolamento comunale e nelle prescrizioni della Soprintendenza che aveva espressamente richiesto il non ancoraggio”. I giudici del Riesame non avevano quindi ritenuta fondata la linea difensiva espressa in precedenza dall'avvocato difensore Fabiano Amati. E per questo ritennero il sequestro fondato in quanto, venne ribadito, non conforme al regolamento comunale essendo la struttura “un prolungamento dell'esercizio commerciale e un'ampia stanza supplementare esterna suscettibile di autonoma utilizzazione”. Ma ieri la situazione è cambiata e questa volta i giudici hanno ritenute valide le motivazioni di Amati e anche “Don Pesce” è stato dissequestrato.
Oltre tutto proprio da questa struttura era nata tutta la vicenda. Nel luglio scorso fu presentato un esposto da una famiglia che si ritrovò un dehors (proprio “Don Pesce”) sotto casa. L'avvocato stilò l'atto inviò la nota anche a Brindisi dove la magistratura decise di aprire un'inchiesta. Il magistrato, ricevute le relative relazioni sia dagli agenti di Polizia giudiziaria che dal comandante della Polizia municipale di Fasano Fernando Virgilio, decise di mettere sotto sequestro il dehors incriminato ma volle andare oltre dando un orientamento da cui scaturirono tutti i sequestri. Vennero coinvolte strutture dei più noti locali della marina fasanese tanto che si innescò la polemica sulla questione temporale degli interventi. Si rischiava infatti di mettere in ginocchio il settore turistico locale dato che i ristoranti rischiavano una drastica riduzione dei coperti non potendo disporre di ampie sale all'interno. In aiuto degli imprenditori arrivò la decisione della Giunta comunale di autorizzare tavolini e sedie per strada chiudendo al traffico veicolare un tratto di strada di Savelletri. Ma a distanza di qualche giorno dalla decisione di sindaco e assessori ecco i primi dissequestri da parte del Tribunale di riesame e le varie polemiche su quanto accaduto in precedenza.
di Redazione
05/09/2017 alle 06:15:42
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