CATTIVI RISULTATI
Emergenza ludopatia a Fasano: risulta la prima città in provincia in fatto di soldi spesi alle slot machine
Il dato del 2016 è disarmante: la spesa annuale pro-capite è stata di 1140 euro nettamente superiore anche al capoluogo di provincia
FASANO - Nel 2016 i fasanesi avrebbero speso 1140 euro a testa in slot machine. E' il dato più alto nella provincia di Brindisi. Ed è allarme ludopatia se si considera che a Francavilla Fontana si spendono 977 euro, a S. Vito dei Normanni 768, a Ceglie 742 e a Brindisi 647. La media provinciale è di 579. Cioè a Fasano si spende quasi il doppio. Il gioco d'azzardo è ormai una delle piaghe del nostro tempo: basta fare un giro per le vie della città e si potrà notare come già dalle prime ore del mattino decine di persone stazionino davanti alla porta di molti esercizi pubblici, spesso con la testa all'insù ad attendere l'estrazione dei numeri del "Dieci e lotto" che ogni cinque minuti offre speranze di vita ai malcapitati di turno o altre persone intente per ore e ore a inserire monete nelle macchine slot, che ormai si trovano dappertutto. "Ritengo questo dato frutto della grande solitudine che la nostra società ha prodotto negli ultimi anni - spiega il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria da noi interpellato dopo la visione dei dati -. Lo sforzo che le amministrazioni devono compiere è quello di creare luoghi e occasioni di incontro: la sfida è molto dura e non riusciremo a vincerla se non con l'impegno unitario di associazioni, scuole, parrocchie e soprattutto delle famiglie, che devono essere vicine ai propri cari nei momenti più difficili. Da parte nostra ci devono essere sostegno e capacità di coordinamento".
Ma intorno alla dipendenza di questo fenomeno prolifera anche un'attività delinquenziale: quella dell'usura. Sempre più spesso si possono notare persone che si aggirano nei pressi dei luighi dove il gioco è più frequente. Attendono che il malcapitato di turno si giochi sino all'ultimo centesimo per venirgli "in soccorso", con l'offerta di prestiti di denaro che puntualmente, qualche minuto dopo, finiscono nelle diaboliche macchinette. Ovviamente questo "favore" viene pagato a caro prezzo da chi lo riceve essendo poi costretto a restituire il denaro avuto maggiorato da tassi di interessi spaventosi che spesso portano il giocatore alla rovina economica. Diverse leggi per arginare il fenomeno del gioco si sono arenate in Parlamento anche perché gli interessi sono miliardari. Anche l'Amministrazione di Fasano ha fatto alcuni tentativi che per la verità, almeno fino ad oggi, non hanno sortito effetti. Il 30 giugno del 2000, su iniziativa dell'allora presidente della commissione attività produttive Luciano Carparelli l'allora amministrazione guidata da Donato De Carolis approvò un regolamento che disciplinava le modalità di installazione dei singoli apparecchi negli esercizi commerciali. Da quel regolamento si evinceva che il numero delle attività già assentite eradi gran lunga superiore a quello che si sarebbe dovuto concedere. Ma parliamo della preistoria. Comunque, secondo quanto riportato da quel regolamento a Fasano, nel raggio di 500 metri dai luoghi sensibili (scuole, centri di culto, ospedali) non si sarebbe potuto installare nessuna macchinetta da gioco. Questo regolamento, che non è mai stato abrogato e che quindi dovrebbe essere ancora in vigore, non è mai stato applicato.
L'attuale amministrazione ha approvato nei mesi scorsi una mozione, presentata da Mariateresa Bagordo di "Altrementi", che impegna l'amministrazione, appunto, a redigere un regolamento per le sale da gioco che individui delle fasce orarie "sensibili" in cui siano vietati il gioco e la vendita di lotterie istantanee. Purtroppo il controllo delle attività commerciali dove si praticano i giochi d'azzardo è diventato molto difficile perché le concessioni non vengono rilasciate dagli uffici comunali ma gli esercizi pubblici trattano direttamente con i concessionari del gioco. E questo fa sì che non è dato sapere in quanti degli oltre 300 esercizi fasanesi si esercita gioco d'azzardo e se lo fanno,come dice la legge, in sale separate o a vista (come purtroppo spesso avviene). Insomma a Fasano la situazione è davvero preoccupante e ora che anche i numeri lo confermano occorrono azioni forti e decise.
di Redazione
17/12/2017 alle 07:25:03
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