Nulla di fatto per il cambio di destinazione di Masseria Pettolecchia in centro congressi

FASANO – L'Amministrazione comunale, la Direzione Governo del Territorio dell'Ente e la Direzione Avvocatura comunale a quanto pare avevano “visto giusto”: il permesso di costruire, in via diretta, per il mutamento di destinazione di Masseria Pettolecchia in Centro culturale e/o congressi non poteva essere rilasciato.

È quanto sostanzialmente emerso, allo stato, dalla discussione - avvenuta nella Camera di Consiglio celebratasi oggi innanzi al TAR Puglia, Lecce, Presidente Disanto, Rel Manca - del ricorso proposto dalla società IMMOBILIARE VERDEMARE, di René De Picciotto. Infatti la stessa società ricorrente ha spontaneamente e formalmente rinunciato alla domanda di concessione della tutela cautelare, e ha chiesto la fissazione dell'udienza di discussione nel merito della causa (ci vorrà comunque del tempo perché tale udienza sia fissata).

A tanto la società istante si è evidentemente determinata, avendo intuito il probabile esito negativo ovvero il rigetto della domanda di sospensiva. Come si ricorderà, l'impugnazione riguardava il provvedimento con il quale il Comune di Fasano aveva espresso un formale diniego sull'istanza della società ricorrente tendente ad ottenere il mutamento di destinazione d'uso della c.d. “Masseria Pettolecchia”, tra l'altro, in un Centro Culturale e/o Congressi. In particolare, a seguito di un'attenta ed approfondita istruttoria, il Comune di Fasano motivò il diniego del cambio di destinazione d'uso con riferimento alla incompatibilità della destinazione urbanistica della zona ove è ubicata Masseria Pettolecchia – zona agricola – con la realizzazione di un centro congressi ovvero un centro direzionale.

Più nel dettaglio, l'Ente territoriale evidenziò che il permesso di costruire, in via diretta, per il mutamento di destinazione di Masseria Pettolecchia in Centro culturale e/o congressi non poteva essere rilasciato, in quanto, diversamente dalla interpretazione delle Norme Tecniche di Attuazione del piano regolatore formulata dalla società ricorrente, sussiste una oggettiva incompatibilità tra attività edificatoria espressamente consentita nelle zone agricole, e realizzazione di un centro congressi nelle medesime zone. In somma, l'interpretazione delle previsioni del p.r.g. operata dal Comune di Fasano, secondo fonti di Palazzo di Città «frutto di un'approfondita e meditata attività istruttoria, allo stato, appare valida e corretta nonché oggettivamente informata alla piena osservanza del principio di legalità dell'azione amministrativa; e ciò tanto più, in materia urbanistica ed edilizia, nella quale si tratta di tutelare primari interessi pubblici, sottesi al rispetto dell'armonico assetto del territorio; il che non consente ingiustificate interpretazioni ampie o estensive delle medesime previsioni».

La società IMMOBILIARE VERDEMARE srl era difesa dagli avv.ti Pellegrino e Sticchi Damiani; il Comune di Fasano dagli Avv.ti Ottavio Carparelli e Gabriella De Giorgi Cezzi. Alla luce di questa decisione, sarà interessante capire cosa si propone di fare l'imprenditore René De Picciotto: le possibilità sembrano due, intraprendere un nuovo iter amministrativo come suggerito dall'ufficio tecnico comunale o attendere la discussione del merito del ricorso.