NUOVO REGOLAMENTO
Dehors: ancora una fumata nera
Dall'incontro tenutosi ieri sera a Palazzo di Città sono emerse molte divergenze sulle possibili soluzione del problema che fanno presagire tempi lunghi all'adozione del nuovo regolamento

FASANO – Si è riunito ieri sera (1 giugno) il gruppo di lavoro che ha il compito di definire il nuovo regolamento per le concessioni all'installazione dei cosiddetti “Dehors”. Tutti ricorderanno i tanti disagi creati lo scorso anno quando molte di queste strutture esterne a ristoranti e bar furono poste sotto sequestro dalla Polizia Municipale. Nonostante siano trascorsi quasi dodici mesi dall'intervento della Magistratura, nulla è stato ancora risolto.
Eppure, lo scorso 16 febbraio la Giunta Comunale istituì un gruppo di lavoro che valutasse la conformità legale dei “dehors” presenti sul territorio fasanese e predisponesse un nuovo regolamento che consentisse di dare corso alle nuove richieste pervenute a Palazzo di Città per l'installazione di “dehors”. Il gruppo di lavoro è composto dal dirigente del Suap, un funzionario dello stesso ufficio nominato dal dirigente, dal dirigente o da un funzionario del settore urbanistica, dal dirigente o funzionario della Polizia locale, dall'avvocato comunale e da un funzionario del settore tributi. Sono trascorsi oltre tre mesi e ancora non si è arrivati a una determinazione del nuovo regolamento, nonostante l'estate sia alle porte.
Per la verità è stata predisposta una bozza del nuovo regolamento che ha già subito alcune modifiche. Il problema serio, però, è che dal confronto del gruppo di lavoro tecnico con i rappresentanti politici della maggioranza si è capito che la risoluzione del problema è ancora in alto mare essendoci una forte divergenza fra chi vuole imporre norme molto restrittive e chi invece pensa a concessioni che possano migliorare il lavoro degli esercenti, creando anche qualche posto di lavoro in più. Il problema è abbastanza delicato, anche perché dopo le clamorose operazioni di sequestro effettuate la scorsa estate dal Comando di Polizia Municipale, con il pieno assenso della Magistratura brindisina, con il decreto di conclusione delle indagini preliminari, vi sono alcuni titolari dei gazebo che, nonostante abbiano ottenuto il dissequestro, sono stati rinviati a giudizio. E quindi non si sa che fine farà la vicenda giudiziaria in corso.
Con queste premesse è chiaro che a Palazzo di Città si è creato un clima di timore e su questo versante si opera con la massima cautela per evitare di finire in guai giudiziari. Ma, per esempio, il voler limitare a un solo anno la durata della concessione sembra una norma molto restrittiva. Se un esercente deve fare un investimento di parecchie migliaia di euro per l'installazione del “dehor” e l'anno successivo non gli viene rinnovata la concessione, come fa ad ammortizzare l'investimento?
Nella bozza su cui si sta discutendo, sono state previste le tipologie degli elementi costituenti il “dehor”, caratteristiche costruttive e materiali. Per le località marinare è prescritto, per tavoli e sedie, l'utilizzo del solo colore bianco. È stata anche fissata la tipologia degli elementi complementari di copertura e riparo che variano da ombrelloni, tende a capottina, tende a pantalera, strutture con copertura a doppia falda, strutture con copertura a vela, pergolato. Anche sulle tipologie delle strutture da assentire c'è parecchia divergenza, perché le coperture previste non garantirebbero l'utilizzo del “dehor” in caso di pioggia. In attesa dell'approvazione del nuovo regolamento, chi ha una regolare concessione potrà utilizzarla fino alla scadenza. Il problema si pone soprattutto per coloro ai quali è già scaduta la concessione e non gli può essere rinnovata e per le nuove concessioni.
Infine una riflessione: è vero che il “casino” dei “dehors” non è solo un problema di Fasano: anche a Bari e a Monopoli, per fare degli esempi di città a noi vicine, si sono verificati dei problemi. Ma la differenza è che lì in breve tempo sono stati rimossi gli ostacoli e trovata una soluzione, qui a Fasano continuano a palleggiarsi il cerino acceso, col risultato che i problemi rimangono sul tappeto e non trovano rapide soluzioni. A tutto danno dei cittadini.
di Redazione
01/06/2018 alle 19:22:03
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