ANNIVERSARIO
Le Fiamme Gialle Brindisine hanno celebrato il 244° Anniversario di Fondazione del Corpo
Bilancio dell'attività in Provincia di Brindisi - La cerimonia si è tenuta all’interno della Caserma della Sezione Operativa Navale di Brindisi, sita nella Corte Santa Maria del Casale
Brindisi - La Cerimonia, presieduta dal Comandante Provinciale – Colonnello t.ST. Pierpaolo Manno, si è svolta ieri 22 giugno all'interno della Caserma della Sezione Operativa Navale di Brindisi, sita in Corte Santa Maria del Casale, alla presenza delle massime Autorità civili e militari con una rappresentanza di Finanzieri in servizio nonché una delegazione dei Finanzieri in congedo delle Sezioni A.N.F.I. di Brindisi, Ostuni e Fasano.
Come ogni anno, l'Anniversario costituisce anche un momento di riflessione, tracciando un bilancio del lavoro svolto nel periodo gennaio 2017 – maggio 2018. Le direttrici lungo le quali si stanno sviluppando le attività operative dei Reparti sono tese a: − indirizzare l'azione di contrasto verso i fenomeni più gravi ed insidiosi; − privilegiare strategie investigative trasversali; − aggredire sistematicamente i patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose.
Anche per l'anno in corso è quindi stato confermato l'impegno del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi nella lotta ai fenomeni di criminalità economico-finanziaria più diffusi e dannosi.
Di seguito pubblichiamo l'intera relazione che fa un quadro della situazione e dell'attività svolta in Provincia di Brindisi dagli uomini della GdF.
Lotta all'evasione, all'elusione e alle frode fiscali
Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l'ossatura economica del Paese - sempre da tutelare - e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino. Parliamo invece di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi; importi tutt'altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato oltre 10 milioni di euro. Ci si è arrivati seguendo uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione - non sempre agevoli da riscontrare - ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato. Evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità (vgs. punto 1 e 2 allegata scheda). Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all'esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese. Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l'inesistenza delle transazioni - a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale - o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove. Nella “categoria” degli evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 80 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all'IVA, la costituzione di crediti fittizi e l'ottenimento di indebite compensazioni.
Combattere le insidiose frode fiscali
Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 875 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Sfiorano i 140 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 50% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l'emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l'occultamento di documentazione contabile. 116 i responsabili individuati, 2 dei quali finiti in manette. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 11,7 milioni di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 8,5 milioni di euro.
L'economia “invisibile”, le accise, i giochi e le scommesse clandestine
Sono 86 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 8,5 milioni di IVA. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 104 datori di lavoro per aver impiegato 603 lavoratori in “nero” o irregolari. Nel settore delle accise, i 54 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle brindisine hanno portato al sequestro di oltre 6,3 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 6 tonnellate. Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 200 controlli.
Dalla tutela della spesa pubblica al bando corruzione e sprechi
Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l'evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse, è la corruzione (vgs. punto 3 allegata scheda), campo nel quale, sempre nell'ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, oltre 88 persone, il 6% delle quali è finito in manette (5). Anche i sequestri eseguiti per 1,8 milioni di euro in tutto il comparto della tutela della spesa pubblica danno il senso dell'efficacia delle misure intraprese se si pensa che 200 mila euro sono i sequestri nel solo settore del contrasto alla corruzione. Sequestri che consentono, almeno in parte, di ristorare lo Stato dai fenomeni di malaffare e di cattiva amministrazione scoperti dalla Guardia di Finanza. Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 223 mila euro su un totale di gare sottoposte a controllo pari a 3,2 milioni di euro: il che si traduce nel 7% di irregolarità nell'aggiudicazione delle gare oggetto di indagine. Ma la corruzione è solo la punta dell'iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all'erario: nell'ultimo anno e mezzo le Fiamme Gialle ne hanno individuate 40, responsabili di un danno erariale da 8 milioni di euro.
Le frodi al bilancio nazionale e comunitario del “ticket sanitario” e delle prestazioni sociali agevolate
Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 55 milioni di euro, mentre si attestano a 314 mila quelle nel settore della spesa previdenziale e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 99 (vgs. 4 punto allegata scheda), con l'esecuzione di oltre 74 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica. Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket (vgs. 5 punto allegata scheda), settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 95% dei casi: in pratica, quasi tutte le persone controllate, si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto. Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio, ecc.; insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali. I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza di Brindisi mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” - questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento - possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 56% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.
Contrasto patrimoniale alle mafie, lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo
Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla confisca (e ristabilito il possesso da parte dello Stato) di beni e valori per 1,9 milioni di euro. Ulteriori 810 mila sono stati, inoltre, sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso ammontano a 11 milioni di euro (vgs. punto 6 allegata scheda). Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”. Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Il valore del riciclaggio accertato dalla Guardia di Finanza nell'ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ai 2,3 milioni di euro. Un fiume di soldi intercettato grazie alle circa 20 indagini di polizia giudiziaria avviate, da cui sono “scattate” denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 34 persone (di queste 4 agli arresti). I sequestri effettuati su ordine della Magistratura ammontano a 221 mila euro. La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso l'analisi delle segnalazioni di operazioni sospette. Delle 116 S.O.S. delegate, 107 sono state approfondite. Il controllo dei movimenti di soldi presso i confini terrestri e navali, compresi porti e aeroporti e sedi doganali, ha portato alla scoperta di 752 mila euro illecitamente trasportati al seguito dalle persone che entravano in Italia o ne uscivano. Accertate 57 violazioni. Scoperti infine reati fallimentari per un totale di patrimoni risultati distratti di circa 13,4 milioni di euro (vgs. punto 7 allegata scheda).
Il mercato del falso
Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Rientrano negli oltre 1,8 milioni di articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle brindisine nell'ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti (vgs. punto 8 allegata scheda) o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri (vgs. punto 9 allegata scheda) recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l'origine. Praticamente è come se ogni brindisino avesse fatto esperienza - dal 1° gennaio 2017 a oggi - di prodotti con marchio falso per ben 4,5 volte. In questo settore, i Reparti operativi della Provincia hanno eseguito oltre 455 interventi, svolgendo più di 32 deleghe dell'Autorità giudiziaria.
Caccia ai traffici illeciti via terra e via mare
Non tende sicuramente a rallentare l'azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. 6 quintali di stupefacenti, sequestrate dal 2017 a oggi, intercettato grazie a operazioni condotte dai Reparti brindisini del Corpo (vgs. punto 10, 11 e 12 allegata scheda). E sempre in termini di tonnellate deve ragionarsi quando si fa riferimento ai risultati ottenuti nel settore del contrasto al contrabbando di sigarette: 10 sono state, infatti, le tonnellate di tabacco sequestrato nel corso di oltre 48 interventi (vgs. punto 13 allegata scheda).
Campagna estiva
Un piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico-finanziario nazionale è già in campo da parte della Guardia di Finanza per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela degli operatori nei settori economici che, proprio nel periodo estivo, vedono incrementare il proprio fatturato nonché per garantire una costante presenza del Corpo sul mare e nello spazio aereo sovrastante. Il controllo economico del territorio, infine, contribuirà al presidio di strade, aree urbane, porti, aeroporti, frontiere marittime e terrestri per la ricerca di fenomeni di sommerso d'azienda e di lavoro nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.
Queste invece le schede allegate alla relazione:
Lotta all'evasione, all'elusione e alle frode fiscali
PUNTO 1 La Compagnia di Ostuni, ha eseguito una complessa attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una società di raccolta e smaltimento di rifiuti e di ulteriori 3 imprese “cartiere”, prive di struttura imprenditoriale ed aventi quale unica finalità quella di emettere fatture per operazioni inesistenti. Gli accertamenti esperiti hanno consentito di rilevare che gli amministratori delle società controllate hanno occultato al fisco materia imponibile per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro ed evaso I.V.A. per oltre 600 mila euro. Complessivamente, le indagini hanno individuato e denunciato all'Autorità Giudiziaria 3 soggetti responsabili di reati tributari, perpetrati attraverso la presentazione di dichiarazioni fraudolente alterate sia dall'utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti che mediante l'occultamento di documenti contabili. A conclusione delle indagini, i finanzieri, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Brindisi hanno eseguito il sequestro per equivalente di disponibilità finanziarie e beni mobili costituiti da 15 automezzi, strumentali all'attività di impre
PUNTO 2 Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brindisi ha eseguito l'analisi della posizione fiscale della principale indagata dell'operazione “Reservoir Dog”, tratta in arresto, insieme al marito, il 29 gennaio 2018, in esecuzione dell'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Le indagini fiscali effettuate dalle Fiamme Gialle, parallelamente all'attività di polizia giudiziaria delegata dalla locale Procura della Repubblica, hanno rilevato che le condotte censurate in sede penale hanno generato in capo all'indagata il suo illecito arricchimento per circa 4 milioni di euro. Tale importo, derivante dalle elargizioni delle vittime dei raggiri, è stato recuperato a tassazione in quanto ritenuto provento dell'attività illecita e, pertanto, soggetto per legge all'IRPEF, imposta gravante sui redditi delle persone fisiche. L'imposta complessivamente evasa è stata stimata in circa 1,5 milioni di euro, con riferimento agli ultimi cinque anni d'imposta che sono stati oggetto della verifica fiscale. Gli importi così determinati hanno fatto scattare la denuncia, anche in sede penale, per i reati di omessa dichiarazione, con riferimento ai periodi d'imposta dal 2012 al 2015 e di dichiarazione infedele relativamente all'anno di imposta 2016. Conseguentemente, sulla base degli accertamenti esperiti, la Procura della Repubblica di Brindisi ha disposto il sequestro preventivo d'urgenza - finalizzato alla confisca per equivalente - delle disponibilità liquide dell'indagata.
Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica
PUNTO 3 Il Gruppo della Guardia di Finanza di Brindisi, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura Repubblica, nei confronti di 5 soggetti, dei quali 4 dipendenti ENEL ed un quinto da poco licenziato, impiegati presso la centrale “Federico II” di Brindisi. Gli arrestati (uno in carcere e quattro ai domiciliari) con la loro condotta illecita avrebbero: - favorito “un'impresa amica” nell'aggiudicazione di più gare d'appalto, rivelando i valori da indicare nelle offerte di gara da presentare; - attestato falsi stati di avanzamento lavori; - liquidato fatture per lavori mai eseguiti; - omesso di effettuare verifiche e/o controlli, dimostrando di essere stabilmente assoggettati ad interessi personali di terzi. Nei confronti dei 5 responsabili è stato, altresì, eseguito un sequestro preventivo per complessivi 230.000 euro.
PUNTO 4 Il Gruppo di Brindisi, nell'ambito degli accertamenti volti a salvaguardare il corretto impiego di fondi pubblici, con particolare riguardo alle somme erogate dall'I.N.P.S. per gli assegni sociali, ha individuato un soggetto brindisino, il quale - nel periodo dal 01.08.2014 al 04.12.2017 - si è fraudolentemente appropriato degli emolumenti pensionistici del genitore deceduto, per un importo complessivo di oltre 20.000 euro. L'uomo aveva omesso di comunicare all'INPS il decesso del padre, avvenuto nel mese di luglio del 2014, continuando, così, ad incassare gli importi mensilmente accreditati. A tal fine, utilizzava una delega ricevuta dal padre quando era ancora in vita, ovvero faceva risultare falsamente la presenza del genitore alla riscossione della pensione, agendo con il favoreggiamento di 2 impiegati postali. Le successive operazioni di perquisizione, estese anche all'abitazione dell'indagato, hanno permesso di sottoporre a sequestro il libretto postale e la carta libretto ancora intestati al padre defunto, ove erano attestate le transazioni illecitamente operate. Al termine degli accertamenti esperiti, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica il cittadino brindisino per truffa ai danni di un Ente Pubblico (art. 640, 2° comma c.p.) ed i 2 dipendenti dell'ufficio postale (art. 55 del D.Lgs. 231/2007) per aver agevolato le operazioni di prelievo.
PUNTO 5 Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi ha eseguito una complessa attività investigativa nel settore della spesa pubblica che ha consentito di accertare un mancato introito per il Servizio Sanitario Nazionale. L'indagine ha riguardato i processi di riscossione dei cosiddetti “ticket sanitari”, per il periodo dal 2013 al 2016, dovuti per le prestazioni di pronto soccorso eseguite nei presidi ospedalieri dipendenti dall'Azienda Sanitaria di Brindisi. I finanzieri hanno esaminato circa 8.000 prestazioni di pronto soccorso eseguite in regime di “codice bianco”, previsto per i casi non connotati da gravità/urgenza che non richiedono un ricovero ospedaliero e per i quali la vigente normativa regionale fissa il pagamento del ticket da parte dell'assistito, salvo esenzioni, di una “quota minima” pari a 25 euro. Escluse, quindi, dall'esame le prestazioni cc.dd. “codice rosso” e “codice giallo”, per le quali è prevista l'esenzione dal ticket, le Fiamme Gialle hanno accertato che circa 2.000 assistiti hanno omesso di versare la quota prevista per la prestazione medica ricevuta. Il danno patrimoniale subito dall'A.S.L. è stato quantificato in oltre 130 mila euro ed ha formato oggetto di segnalazione alla Direzione Regionale dell'Ente, per l'avvio delle procedure di riscossione mediante iscrizione a ruolo delle somme non versate a carico degli assistiti.
Lotta alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria
PUNTO 6 Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito una complessa attività investigativa, al termine della quale sono stati sottoposti a sequestro: un panificio, una lavanderia self-service, un'autovettura, 2 veicoli commerciali e rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 300 mila euro. Le indagini scaturite da una denuncia dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria, hanno consentito di accertare che un soggetto, gravato da precedenti specifici in materia di contrabbando, era riuscito a “rientrare” in possesso dei beni illecitamente accumulati - i quali gli erano già stati confiscati nel 2008 - ponendo in essere una serie di atti illeciti volti a vanificare la portata del provvedimento ablatorio. In particolare, il soggetto, avvalendosi di propri familiari, di due “compiacenti” banditori dell'Istituto Vendite Giudiziarie di Brindisi, continuava ad esercitare, tra le Provincie di Brindisi e Taranto, una delle attività commerciali, utilizzando i macchinari riacquistati all'asta per una cifra irrisoria, già sottoposti a misura ablativa. Attraverso complesse attività di polizia economico-finanziaria, è stato ricostruito il patrimonio illecitamente accumulato dal soggetto, attraverso l'interposizione fittizia del coniuge, per un valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Le risultanze investigative, oltre al sequestro dei beni (affidati ad un amministratore giudiziario), hanno permesso di rinviare a giudizio 8 persone per turbata libertà degli incanti, falsità, abuso d'ufficio e trasferimento fraudolento di valori.
PUNTO 7 Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi ha dato esecuzione a due distinti provvedimenti di sequestro di beni denunciando all'A.G., complessivamente, 4 soggetti per reati di bancarotta fraudolenta, omessi versamenti di I.V.A. e di ritenute fiscali e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le attività investigative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si sono concentrate sulla contabilità, le movimentazioni finanziarie e la situazione patrimoniale di 2 società brindisine; la prima operante nel settore edile, “fittiziamente”, intestata ad un “prestanome”, ha, successivamente, formalizzato una richiesta di “autofallimento”, finalizzata ad evitare il pagamento delle imposte. In tale contesto, le indagini delle Fiamme Gialle hanno acclarato una condotta distrattiva del patrimonio della società che ha configurato il reato di bancarotta fraudolenta a carico di 3 amministratori pro-tempore della società fallita, ritenuti, altresì, responsabili del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. La seconda società, operante nel settore della metalmeccanica, è stata attinta da un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente a carico del rappresentante legale pro- tempore, nei cui confronti è stato riscontrato l'omesso pagamento di IVA e di ritenute fiscali oltre la soglia di punibilità penale. Complessivamente, l'esecuzione dei provvedimenti emessi dall'Autorità Giudiziaria per entrambe le società ha consentito di sequestrare 5 immobili, 4 veicoli, quote societarie e disponibilità liquide per circa 750.000 euro.
PUNTO 8 Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi, nell'ambito dell'operazione “Frankenstein”, ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti, residenti nelle province di Brindisi, Taranto e Napoli. Le indagini, scaturite da elementi investigativi riferibili ad ipotesi di riciclaggio di orologi di prestigiosi brand internazionali, hanno disvelato un complesso sistema di contraffazione e ricettazione di beni preziosi che venivano, successivamente, commercializzati in tutta Italia ed anche in diversi Stati europei (Germania, Olanda, Belgio). Nello specifico, gli accertamenti esperiti dalla Guardia di Finanza hanno consentito di: − smascherare un'attività illecita finalizzata all'alterazione - mediante assemblaggio e sostituzione - di pezzi non autentici con movimenti e parti originali di costosissimi orologi; − sequestrare orologi “Rolex” ed “Omega” nonché casse, meccanismi, lancette, corone, card/garanzie, custodie e scatole, il tutto della medesima casa orologiera elvetica. I preziosi, così assemblati, venivano corredati dai certificati di proprietà ed altri accessori tutti “contraffatti”, di ottima fattura, difficilmente riconoscibili dai normali acquirenti truffati. La certezza dell'alterazione degli orologi è stata, altresì, avvalorata nel corso delle indagini dai periti delle famose maison orologiere appositamente interessate (Rolex ed Omega). Successivamente, è stato acclarato che i preziosi, venivano rivenduti da una oreficeria della provincia brindisina ad ignari clienti e/o ad altre imprese che, a loro volta, li immettevano sul mercato. Le investigazioni hanno permesso di segnalare ulteriori 9 soggetti all'Autorità Giudiziaria che, a vario titolo, hanno agevolato la commissione dell'illecita condotta.
PUNTO 9 Nell'ambito dei potenziati servizi di vigilanza operati all'interno dell'area portuale, sono stati operati diversi sequestri da parte del Gruppo di Brindisi, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane. In particolare, nell'operazione di servizio, avvenuta mese di marzo u.s., è stato intercettato un carico, costituito da 18.000 confezioni di olio di semi di girasole, per un totale di 22.880 litri, che, pur essendo stato prodotto in Bulgaria, riportava sulle etichette delle bottiglie due bandiere italiane. Sulla base dei riscontri effettuati e delle evidenze investigative acquisite, le Fiamme Gialle ed i funzionari doganali hanno sottoposto a sequestro penale l'intero quantitativo di olio di semi di girasole. Contestualmente, il conducente del mezzo, di nazionalità bulgara, è stato segnalato a piede libero all'A.G , avendo lo stesso trasportato, per l'immissione in commercio, prodotti con nomi e segni distintivi nazionali in grado di indurre in inganno il compratore sull'origine, la provenienza e la qualità del prodotto. A seguito di ulteriori controlli, finalizzati a tracciare la filiera alimentare e determinare il luogo di provenienza dei prodotti, la Guardia di Finanza di Brindisi, sempre in collaborazione con il personale della locale Agenzia delle Dogane, ha provveduto al respingimento di Kg. 21.800 di uova fresche, provenienti dalla Bulgaria e destinate ad un'azienda pugliese, in quanto prive della necessaria stampigliatura idonea ad indicarne sia l'origine o provenienza che la qualità igienico sanitaria in ottemperanza alla normativa comunitaria vigente (Marzo 2018). Nello stesso mese di marzo, il Gruppo di Brindisi, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, ha sequestrato 13.812 bottiglie (da 0,75 lt) di prosecco che aveva: sulle scatole, la scritta “product of italy”, mentre sulle bottiglie, la dicitura “wine of italy” e “product of italy”. Contattata la società produttrice del prosecco la stessa confermava che tutta la merce trasportata era stata prodotta con uve coltivate in Bulgaria. Il conducente del mezzo, un cittadino bulgaro, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria.
PUNTO 10 L'operazione “GRIKO”, condotta dal Gruppo di Brindisi e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, ha disarticolato un'organizzazione criminale italo-albanese imperante nel territorio brindisino, dedita al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Particolarmente gravi sono i reati contestati ai soggetti responsabili, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata a commettere reiterati delitti di acquisto, importazione, trasporto, detenzione, distribuzione, vendita e comunque cessione di ingenti quantitativi di marijuana proveniente dall'Albania. Le metodologie utilizzate dai soggetti italiani, erano del tutto analoghe a quelle attuate un tempo dalle organizzazioni contrabbandiere per approvvigionarsi e stoccare il t.l.e. illecitamente introdotto nel territorio nazionale. Nel corso delle investigazioni sono stati, complessivamente, denunciati 23 soggetti, di cui 14 destinatari di misure cautelari personali in carcere, nonché sottoposti a sequestro oltre 3.000 Kg. di marijuana, 2 gommoni equipaggiati con motori di considerevole potenza, 1 imbarcazione da diporto e 1 kalashnikov, con relativo munizionamento.
PUNTO 11 Il Gruppo di Brindisi, ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti di 9 soggetti (7 italiani e 2 albanesi). L'operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha disarticolato due distinti sodalizi criminali, dei quali uno attivo nel settore del contrabbando di tabacchi lavorati esteri ed alcool proveniente dall'Olanda, Lituania e Polonia e l'altro dedito al traffico di sostanze stupefacenti tra l'Italia e l'Albania. Nel dettaglio, le metodologie utilizzate dal gruppo criminale coinvolto nel reato di contrabbando – finalizzate a porre in essere fraudolente operazioni doganali su merci in regime di transito comunitario – sono consistite nella dispersione del carico originario (nella fattispecie consistito in t.l.e. o alcool) e conseguente sostituzione con un carico di copertura di scarso valore. Quest'ultimo veniva fatto transitare, attraverso la Dogana di Brindisi, accompagnato da atti pubblici artatamente modificati e da dichiarazioni mendaci, strumentali a svincolare le somme versate all'atto dell'ingresso dell'originaria merce sensibile sul territorio comunitario, quale garanzia per i dazi doganali, l'IVA, le accise ed ogni altro onere previsto. Il tempestivo intervento delle Fiamme Gialle, in sinergia con i funzionari dell'Agenzia delle Dogane, ha evitato di portare a termine l'attività illecite consistita, prioritariamente, a svincolare le cauzioni prestate all'atto dell'ingresso delle merci sul territorio comunitario. Inoltre, nel corso degli accertamenti effettuati, le Fiamme Gialle hanno individuato i componenti di un ulteriore sodalizio criminale particolarmente attivo nel traffico di sostanze stupefacenti e dedito all'organizzazione di diversi viaggi, tra l'Albania e l'Italia, finalizzati al trasporto di sostanza stupefacente da destinare al mercato interno. In tale contesto, nella serata del 15 dicembre 2016, nella zona costiera di Lendinuso, Marina di Torchiarolo (BR), a seguito di attivazione di un dispositivo terrestre ed aeronavale del Corpo, venivano sorpresi alcuni soggetti intenti ad operare uno sbarco di sostanze stupefacenti. Nel corso dell'operazione, le Fiamme Gialle hanno sequestrato, complessivamente, 480 chilogrammi di marijuana, un'autovettura ed un potente motoscafo.
PUNTO 12 Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi, nell'ambito dell'operazione “Exodus” ha eseguito 11 misure cautelari nonché un obbligo di dimora disposte dal G.I.P. del locale Tribunale, nelle province di Brindisi, Foggia, Taranto e Trani (BA). Le indagini hanno rivelato un gruppo criminale stabilmente dedito ai reati di estorsione e di tipo predatorio (furti e rapine), allo spaccio di sostanze stupefacenti nonché alla detenzione e porto illegale di armi. Il gruppo criminale, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, minacciava i malcapitati con richieste estorsive paventando, in caso di mancato pagamento, gravi conseguenze fisiche e patrimoniali.
di Redazione
22/06/2018 alle 19:41:23
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