SOCIETà DI STORIA PATRIA
Appuntamento d'esordio per la Società di Storia Patria diretta da Maria De Mola
A Palazzo di città il prof. Martino Cazzorla ha tenuto una conferenza sulle committenze artistiche dei Balì di Santo Stefano
Fasano - Ad avviare la nuova programmazione della Società di Storia Patria è stato l'incontro culturale e artistico che giovedì 7 marzo, si è tenuto presso la Sala di Rappresentanza a Fasano. La neopresidente Maria De Mola ha dialogato con il prof. Martino Cazzorla, anche lui appena eletto a capo della sezione monopolitana dell'associazione. La serata, dal titolo “Relazioni artistiche dei Balì di Santo Stefano”, si è articolata attorno all'analisi e all'evoluzione del castello di Santo Stefano, situato fra Monopoli e Fasano.
Unico valido porto naturale fra Bari e Brindisi, quello di Santo Stefano è stato scelto sin dal Medioevo come tappa obbligata e sicura nelle rotte verso la Terra Santa. Cominciando dalla charta navigationis del 1540 conservata nel Museo Diocesano di Monopoli, il prof. Cazzorla ha narrato la storia di un castello sorto, inizialmente, come abazia benedettina e successivamente divenuto fortificazione con l'arrivo dei monaci/cavalieri gerosolomitani. L'edificio, così, si è evoluto divenendo sede dei Balì, ovvero le figure più autorevoli all'interno di un ordine cavalleresco.
La committenza dei Balì ha trasformato il nostro territorio in un crocevia di popoli, arte e cultura: fra il XIII e il XVI secolo, infatti, molte opere d'arte sono arrivate dal mare, quel mare che è stato un ponte fra Oriente e Occidente. L'arte, così, è stata il collante che ha unito terre lontane, come l'Istria, la Dalmazia, l'Albania e Venezia, con la Puglia e in particolare con Monopoli e Fasano. Esempi mirabili sono le antiche icone di legno indorate alla greca che lo storico fasanese Giuseppe Sampietro, discorrendo del Balì Alessandro Carafa, ci descrive come simili per forma e per misura a quelle di Santo Stefano, ora al Museo di Boston. Due di queste tavole, inoltre, erano conservate a Fasano: una nella chiesa di San Giovanni Battista e l'altra nella chiesa di Santa Maria del Castello.
Fra le commissioni artistiche del Carafa, il prof. Cazzorla ha illustrato il polittico ligneo di Paolo Campsa, con bottega a Venezia e originario di Scutari (Albania), che rappresenta una rarità nella storia dell'arte (oggi al Museo diocesano di Monopoli): non solo l'opera fu realizzata con un materiale inusuale, ma la sua produzione ha visto la collaborazione del fiammingo Giovanni di Malines, a dimostrazione dell' “internazionalità” della nostra terra.
Dunque, questo primo evento organizzato dalla neopresidente De Mola ha sin da subito evidenziato lo stretto legame di cooperazione che la Società intende intessere con le città e le sezioni limitrofe con l'obiettivo sempre più ambizioso di tramandare la storia e l'arte del nostro territorio, patrimonio comune e di inestimabile valore.
di Sara Altamura
09/03/2019 alle 05:05:23
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