ATTIVITà AMMINISTRATIVA
La definizione del Piano Coste verso la stretta finale
Mercoledì 20 novembre il primo incontro pubblico con gli operatori economici. Il 28 novembre il piano sarà discusso con i cittadini. Il polemico intervento dell'ex assessore al Demanio, Leo Deleonardis

Fasano - Si è svolto mercoledì 20 novembre nella sala di rappresentanza di Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Zaccaria e dell'assessore al Demanio, Giuseppe Galeota, il primo incontro pubblico con gli operatori economici per la presentazione del progetto del Piano Comunale delle Coste, in via di definizione da parte dell'équipe dei tecnici, capeggiati dall'ing. Stefano Del Sasso, incaricati dall'Amministrazione Comunale della redazione del progetto.
Nel corso del suo intervento l'ing. Del Sasso ha evidenziato il piano normativo e l'ipotesi di sviluppo della fascia costiera fasanese lunga circa 21 chilometri. Sono state evidenziate le criticità, le aree con divieto assoluto di concessione, le prescrizioni della Regione Puglia e l'impostazione progettuale. Sono stati esposti anche gli interventi da fare per mitigare l'erosione costiera. Al termine ci sono stati parecchi interventi dei presenti, molti dei quali gestori di lidi.
Fra gli interventi c'era molta attesa per quello dell'ex assessore al Demanio, Leo Deleonardis, defenestrato dal sindaco Zaccaria qualche mese fa, che del piano coste si stava occupando in quanto rientrante fra le sue deleghe. E fu anche per le forti divergenze di vedute fra lui e un gruppo di consiglieri della sua maggioranza sull'impostazione da dare al piano coste a provocare la revoca delle sue deleghe.
Deleonardis ha esordito chiedendo lumi al sindaco sul modo in cui si sta procedendo nella pianificazione della costa. «Una pianificazione che non serve a nulla – ha affermato Deleonardis nel suo critico intervento –, se l'adozione del piano costa non è accompagnata, di pari passo, con una variante urbanistica dell'area dei 300 metri : infatti, con l'attuale legge che proroga le concessioni al 2033, di fatto per chi già possiede una concessione questo piano coste è un atto inutile. E allora, perché attendere il Pug per lai cui approvazione ci vorrà molto tempo, per pianificare i 300 metri al di sopra della dividente demaniale? – ha proseguito Deleonardis –. Come saranno predisposti i bandi per l'assegnazione dei nuovi lidi? Dove saranno previsti i parcheggi? E soprattutto perché se possiamo pianificare gli interi 10 km di costa utili sui 21 totali, ci limitiamo a pianificarne solo circa 7? E se tra qualche anno si presentassero esigenze diverse, dovremmo sperperare nuovo denaro pubblico per intervenire nuovamente sulla pianificazione? La legge regionale già garantisce il 60% di spiagge libere: potremmo tranquillamente elevare questa percentuale al 70%, ma la pianificazione è cosa diversa dalla concessione, occorre avere coraggio e visione a lungo raggio».
De Leonardis ha poi proseguito: «Parliamo di pulizia, di decoro, di posti di lavoro ed economia che finalmente riprende a rifiatare, dunque è necessario dedicare parte della tassa di soggiorno per attrezzare le spiagge libere con servizi minimi come bagni e docce, perché è impensabile continuare a vedere la nostra costa, libera ma abbandonata a se stessa. Occorre con chiarezza – ha proseguito Deleonardis – piuttosto che continuare a nascondersi, rendere pubblici i vari progetti dei privati che vogliono aprire nuovi lidi e capire in che modo tutelare gli interessi pubblici senza però trascurare gente che tanto ha già investito e che tanto vuole ancora investire sul nostro territorio. Il progetto che si vuole approvare deve essere il piano coste delle uguaglianze, dove anche i concessionari presenti sul litorale devono essere trattati allo stesso modo e non con disparità, sulla base della collocazione dei loro stabilimenti balneari».
«Spero davvero che si decida di riaprire questo piano – ha concluso Deleonardis –:innanzitutto cercando di pianificare l'intera costa, sia per quel che riguarda il demanio, sia per quel che riguarda la zona contermini, per poi mettere al centro di vari progetti, ampliamenti e nuove concessioni. L'interesse pubblico, la pulizia e il decoro complessivo devono essere al centro del progetto e non bisogna limitarsi a parlare di spiagge abbandonate piuttosto che libere».
Il sindaco Zaccaria dal canto suo ha spiegato che aspetta ora che gli operatori inviino le loro osservazioni al piano: «Se ve ne saranno di migliorative – ha affermato – siamo pronti a prenderle in considerazioni. Noi non abbiamo interessi da difendere: lo dimostra il fatto che stiamo rendendo tutto pubblico prima di imboccare il rettilineo finale per l'approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale».
di Redazione
21/11/2019 alle 18:46:30
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