LUTTO
È deceduto Gino Schiavone, il Prefetto Gentiluomo
Si è spento nella mattinata del 7 gennaio, nella sua casa romana all'età di 94 anni. La sua carriera di funzionario dello Stato si era svolta in varie regioni d'Italia e a Bruxelles.

Fasano - La nostra comunità perde uno dei suoi figli più illustri, che aveva lasciato il borgo natio per percorrere la strada del successo e dell'onore. L'amministrazione comunale di Fasano aveva tratto sempre grandi benefici nei suoi rapporti non solo con il ministero dell'interno ma anche con altri ministeri, quando si era rivolta a Gino Schiavone, il Prefetto Gentiluomo.
Nato a Fasano il 30 gennaio 1926, figlio di Maria Rosaria Bianchi e di Carlo, impiegato comunale, Gino – così lo chiamano amici e parenti – si laureò a solo 22 anni e l'anno successivo vinse un concorso per la carriera direttiva dell'amministrazione civile dell'Interno.
Precorse, in un invidiabile crescendo, le varie tappe di una carriera oltremodo brillante ricoprendo incarichi di alto prestigio sia come prefetto che come consulente giuridico nell'Amministrazione Pubblica. Il suo è stato un curriculum lungo e articolato costellato di successi, ma che mai hanno esaltato il dott. Schiavone, la cui discrezione veniva additata ad esempio comportamentale negli ambienti dell'alta burocrazia. Un autentico uomo al servizio dello Stato, grande e silente professionista.
Aveva prestato servizio con funzioni di Capo di Gabinetto nelle prefetture di Massa Carrara (1950-53) e di Alessandria (1953); presso il Ministero dell'Interno, quale Capo Sezione nella Direzione generale dell'assistenza Pubblica (1954-56), poi alla prefettura di Torino con funzioni di Capo di Gabinetto (1956-62), successivamente, a Roma, presso il Ministero dell'Interno, Gabinetto del Ministro nel periodo 1962-63; all'Ufficio Legislativo per altri due anni e alla Segreteria del Capo della Polizia negli anni 1966-72. Nel giugno di quell'anno fu promosso Vice Prefetto. Nell'agosto 1973 divenne Vice Capo del Personale del Ministero stesso, funzioni svolte sino alla nomina di Prefetto (1° dicembre 1975).
Dopo aver ricoperto altri prestigiosi incarichi, dall'agosto 1978 all'agosto 1986 si trasferì a Bruxelles, quale esperto presso la Rappresentanza Permanente dell'Italia in seno al Consiglio Atlantico.
Rientrato in Italia, dal 1986 al 1991 svolse funzioni di Segretario Generale della Conferenza Stato-Regioni, di Capo del Personale e di Capo del Dipartimento per gli Affari Regionali.
Collocato a riposo per raggiunti limiti d'età il 1° febbraio 1991, fu inisignito dell'onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dal 1992 al 2007 fu consulente del consiglio nazionale degli ingegneri per gli affari legislativi. Ha pubblicato articoli su “Italia Oggi”.
Nel corso della carriera ha, altresì, presieduto ed è stato componente di numerose commissioni di concorso, sia nelle prefetture che presso il Ministero dell'Interno, oltre ad aver partecipato ai lavori di vari comitati Nato e commissioni di studio nazionali ed internazionali.
Il prefetto Schiavone nel 1995 fu anche interpellato per candidarsi a sindaco di Fasano. Questo il suo racconto circa il rapporto con la politica fasanese. «Io ero un giovane iscritto al partito socialista e tenni un comizio a Pezze di Greco per Ciccio Di Bari – spiegò il prefetto in una intervista a Osservatorio –. Successivamente, nel 1995 sono stato anche invitato a fare il candidato sindaco di Fasano per il centrosinistra. Il fronte progressista era alla ricerca di un candidato che unisse le due anime della coalizione, quella del Pds e quella del Partito Popolare. Se non ricordo male, un primo tentativo era stato fatto con il prof. Ottavio Albano. Poi un giorno vennero da me a Roma, Peppino Martellotta, Fabiano Amati e Pasquale Nardelli per propormi di fare il candidato sindaco sostenuto da Ppi e Pds. Declinai garbatamente l'invito spiegando che io vivevo a Roma e che dalla capitale non avrei certo potuto fare il sindaco di Fasano». Per la cronaca, i tentativi di trovare un candidato sindaco unitario fallì e così Nicola Latorre fu il candidato del Pds e Alberto Zizzi del Ppi.
Alla moglie Daniela, alle figlie Camilla e Laetitia e alla famiglia Perrini le condoglianze di Osservatorio.
di Redazione
08/01/2020 alle 19:23:28
Leggi anche:
_0.jpg)
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.

Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela