ATTUALITà
I Marescialli rivendicano il grado di Ispettori
Si riscalda l'ambiente all'interno del Comando dei Vigili Urbani: il Segretario Comunale e il Comandante contrari al passaggio di grado a chi non ha i requisiti imposti dalla legge regionale
Fasano - Torna a scaldarsi l'ambiente all'interno del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Fasano. Il problema è sempre lo stesso: l'attribuzione dei gradi, che da tre anni a questa parte vengono disciplinati da una un regolamento della Regione Puglia. A quanto pare a Fasano, alcuni gradi, negli ultimi venti anni, sarebbero stati attribuiti con molta elasticità e discrezionalità, anche perché la norma in vigore regolava l'attribuzione dei gradi in base all'anzianità e a meriti di servizio non meglio specificati.
Ora il problema vero è che da tre anni la Regione ha regolamentato con una nuova disciplina dove non c'è niente da lasciare alla libera interpretazione l'attribuzione dei simboli distintivi del grado, introducendo tra l'altro un ruolo che prima non esisteva, quello di “Ispettore” al quale, ovviamente tutti i “Marescialli” ambiscono.
La norma regionale stabilisce che al grado di “Ispettore” può accedervi o chi è diventato maresciallo attraverso una selezione o un concorso o chi proviene dalle cosiddette “code contrattuali” (nel 2000 furono fatti degli avanzamenti per rideterminare la categorie all'interno degli Enti Locali).
A quanto pare fra tutti i marescialli in servizio a Fasano solo un paio avrebbero i requisiti per diventare “Ispettori”.
Di qui il “muro contro muro”: da una parte il segretario generale Alfredo Mignozzi e il comandante Luigi Vella che non vogliono sentir ragioni e sono propensi all'applicazione della norma regionale senza alcuna deroga dichiarandosi indisponibili a firmare qualcosa che ritengono illegittima.
La parte sindacale ( CIGL, CISL, UIL E CSA) invece ha chiesto al tavolo di confronto dello scorso 6 luglio di verbalizzare che: «in fase di prima applicazione il Comandante così come stabilito dall'art. 11 e 11 bis della Legge Regionale n. 37/11 e ss.mm.ii. all'intero contingente di personale avente diritto in possesso del grado di maresciallo assegnerà il grado rientrante nella categoria di ispettore attribuendo loro la denominazione di grado di cui all'art. 9 comma l prospetto E del Regolamento Regionale n. 11 dell' 11/04/2017 in relazione all'anzianità di servizio già acquisita nel ruolo. La presente dichiarazione si rende necessaria dal momento che, malgrado le precisazione del Presidente della Delegazione Trattante, nel corso del confronto odierno, il Comandante ha mantenuto atteggiamento ostativo adducendo motivazioni di illegittimità di atti pregressi».
In parole povere i componenti del Corpo di Polizia Municipale richiedono che i gradi vengano assegnati dopo un confronto con gli operatori del settore e con il benestare della parte politica, come è sempre stato fatto in passato. Il Comandante e il segretario generale non sembrano invece propensi ad assecondare le volontà dei componenti del Corpo di Polizia e a rilasciare il visto tecnico per il passaggio al grado di “Ispettori” a chi non ha i requisiti richiesti dalla legge regionale.
In gioco ci sarebbero anche interessi pubblici superiori perché a quanto pare, se i Comuni non si adeguano alla norma regionale, rischiano di non poter accedere più ai finanziamenti regionali (per esempio acquisti video trappole ndr), alla formazione regionale della Polizia Locale e in più il Comandante rischia di essere escluso dall'Albo dei Docenti.
Comunque il protrarsi di questo contenzioso potrebbe innescare disagi all'interno del Corpo, con azioni di boicottaggio di alcune iniziative della Pubblica Amministrazioni, a cominciare dal prolungamento dell'orario di servizio durante il periodo estivo.
I “Marescialli” locali, infatti sostengono che «il grado non gli è stato conferito con il requisito della sola anzianità e pertanto vogliono essere inquadrati nel ruolo di “Ispettori” e confidano anche in una attribuzione dei gradi al fine di non innescare ulteriori contenziosi che potrebbero portare l'amministrazione ad inutili esborsi a discapito degli ignari cittadini».
di Redazione
11/07/2020 alle 15:03:44
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