ATTUALITà
“Una voce”, il primo libro di Serena Semeraro
La raccolta di poesie dell’artista fasanese sarà presentata a Fasano il 22 maggio
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Fasano - Da secoli la poesia è usata per descrivere guerre, sensazioni, sogni. La fasanese Serena Semeraro ha invece scritto la sua prima raccolta di poesie, “Una voce”, per necessità, come strumento per descrivere a sé stessa la realtà intorno a lei.
“Per me la poesia è un filtro di cui necessito per conoscere ciò che mi circonda e quello che mi accade. Attraverso la parola, riesco a riconoscere quello che sta accadendo e questo per me è fondamentale. Spero che chi legga il mio libro possa anche lui usarlo per conoscersi meglio attraverso le mie parole”.
Serena Semeraro ha poco più di trent'anni, laureata all'Accademia di Belle Arti di Bari e, nonostante sia al suo primo libro, da anni si divide fra scrittura e pittura. “L'Accademia mi ha dato la possibilità di maturare artisticamente e mi ha aiutato a far sì che il sogno di diventare un'artista diventasse concreto. Ho potuto esporre le mie opere in diverse mostre, fra cui una a Los Angeles, intitolata “Beetween two seas”, e ho diversi progetti in cantiere. La scrittura, però, è sempre andata di pari passo con la pittura.”
Ogni sua poesia è intitolata con una data, come se fosse un diario in cui si parla di perdita, di distacco, di separazione e anche di speranza e natura. E proprio come farebbe chiunque con il proprio diario, queste poesie sembrano rappresentare “la volontà di esporsi con la parola al mondo”, sia quello esterno sia quello interiore.
Versi che sono riusciti a catturare l'attenzione della casa editrice romana “Controluna”, che vanta un catalogo con più di trecento pubblicazioni dedicati all'arte poetica. Controluna ha deciso di puntare sulla poetessa fasanese e adesso il suo libro, pubblicato da qualche settimana, è disponibile su Amazon, sul sito della Feltrinelli e in diverse librerie, fra le quali il Mondadori Store di Fasano.
Il libro sarà presentato a Fasano giovedì 22 maggio alle ore 18.00 presso il Chiostro dei Minori Osservanti, in un incontro organizzato dall'associazione Calliope in cui l'autrice dialogherà con l'editor Antonietta Rubino.
In una delle composizioni Serena parla della poesia come di “una scheggia lanciata all'inverosimile”, come se fosse uno specchio che riflette una realtà alterata, e il suggerimento è di leggere il suo libro, perché può far sì che si veda un'immagine di noi stessi che non conoscevamo.
di Redazione
21/05/2025 alle 11:48:58
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