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    Attualità

    Controlli impianti termici: il sindaco Di Bari e l’assessore Angelini rispondono a Vito Bianchi

    Nei giorni scorsi il capogruppo di 'in Comune' aveva polemizzato sull'invio di alcuni avvisi giunti nelle case dei fasanesi
    RedazioneDa RedazioneMarzo 11, 20143 minuti di lettura
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    Controlli impianti termici: il sindaco Di Bari e l'assessore Angelini rispondono a Vito Bianchi - Osservatorio Fasano
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    FASANO – In relazione alla presa di posizione del consigliere comunale Vito Bianchi del movimento “InComune”, circa le scansioni temporali dei controlli e delle ispezioni sulle caldaie delle abitazioni private di Fasano, il sindaco Lello Di Bari e l’assessore all’Ambiente ed Ecologia Giuseppe Angelini sottolineano che «il sistema di controlli in vigore nel Fasanese discende da atti di circa dieci anni fa mai oggetto di eccezioni di legittimità. Il messaggio che ad arte si vuole far passare è che, se non vi fossero quegli atti, i cittadini non avrebbero dovuto versare i contributi per le ispezioni. Così non è, giacché – osservano il sindaco Di Bari e l’assessore Angelini – è evidente che quei contributi se non si versassero al Comune, che poi li “gira” alla società incaricata dei controlli, i cittadini li avrebbero dovuti versare nelle casse della Provincia».

     

    Circa il discorso sulle operazioni di controllo meno onerose per i cittadini, se queste fossero state gestite dalla Provincia di Brindisi, sindaco ed assessore affermano «che questo assunto è assolutamente inesatto. Già in Consiglio comunale si è risposto a questo quesito presentando un confronto tra le tabelle applicate dalla Provincia e quelle del Comune, da cui è merso che le tariffe sono assolutamente comparabili, ancorché articolate diversamente tra le varie tipologie di impianti termici esistenti. Inoltre, sarebbe da pazzi ed autolesionistico per l’Amministrazione comunale ignorare, come fa ipotizzare Bianchi, quanto stabilito dalla normativa vigente sull’estensione della durata dei controlli da due a 4 anni, per cui noi vesseremmo i cittadini, optando per i due anni. Il punto è, invece – sottolineano il sindaco e l’assessore – che la situazione è ben diversa e tutt’altro che così semplice da com’è stata rappresentata. Intanto, il consigliere Bianchi fa una pericolosa confusione tra controlli e ispezioni. I primi, come espressamente prevede la norma (art. 7 del DPR 74/2013), devono essere effettuati seguendo in modo scrupoloso il libretto di manutenzione degli impianti, e non farlo può determinare seri rischi per la sicurezza e la salute.

     

    Già nei mesi scorsi, peraltro, la stampa locale si è occupata delle difficoltà che i manutentori hanno dovuto fronteggiare per la erronea informazione che perveniva sulla materia. Altra cosa – affermano Di Bari e Angelini – sono i controlli dell’efficienza energetica (art. 8 del DPR 74/2013), che possono anche essere assorbiti nei controlli di manutenzione a determinate condizioni. Altra cosa ancora sono le ispezioni (art. 9 del DPR 74/2013); in questo specifico caso, la norma stabilisce delle priorità di intervento (al comma 9) da cui si desume una cadenza di ispezioni del 100% degli impianti più diffusi nelle utenze domestiche, queste sì da effettuarsi ogni 4 anni (lettera “e”).

     

    In ogni caso, data la complessità della vicenda – argomentano il sindaco e l’assessore – già nei mesi scorsi si è dato mandato agli uffici comunali di monitorare l’applicazione della nuova normativa e di verificare gli spazi realmente praticabili di forme di risparmio per i cittadini. Ma d’altra parte basta utilizzare un minimo di senso critico per verificare direttamente su Internet l’ampio e spesso aspro dibattito che si è acceso tra associazioni di categoria e associazioni di consumatori sulla più corretta interpretazione della norma. Non ci sorprende, quindi, che queste riflessioni così diverse tra loro abbiano spinto alla polemica chi, invece di sforzarsi di approfondire i vari problemi in tutte le sfaccettature, preferisce utilizzarne strumentalmente solo gli aspetti che più gli sono utili per la propria personale, smaniosa ricerca di visibilità».

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