CONFRONTO PUBBLICO
Donato Pentassuglia: 'Nella sanità Fasano deve guardare avanti'
Nell'incontro pubblico tenutosi a Palazzo di Città l'assessore regionale rassicura tutti sul nuovo ospedale ma glissa sul vecchio
FASANO - Se si giudicasse in termini calcistici l'incontro pubblico tenutosi ieri sera (martedì 4 novembre), nella Sala di rappresentanza del Comune di Fasano, a cui ha partecipato l'assessore regionale alla sanità Donato Pentassuglia ci verrebbe da dire che l'esponente della Giunta Vendola ha vinto nettamente. Se all'inizio della serata il clima si è surriscaldato e i cittadini chiedevano a gran voce risposte è poi bastato l'intervento risoluto di Pentassuglia per mettere a tacere l'intera sala. Non ha detto tante cose, badate bene. Ma la sua dialettica e il suo essere convincente ha spento ogni arodre. Pentassuglia ha detto che Fasano non perderà servizi dopo l'approvazione del nuovo piano di rioridino dell'emergenza-urgenza riguardo ai Pronto Soccorso, che il cronoprogramma per il nuovo ospedale Fasano-Monopoli fino ad ora è stato rispettato ma non ha detto chiaramente che fine farà, nelle more, l'Umberto I di Fasano. Anzi, ne ha sottolineato delle criticità colte in occasione di una sua recente visita, criticità in cui la politica c'entra poco: corridoi vuoti ma lunghe liste d'attesa per servizi ambulatoriali ad esempio.
Questo per condensare il succo della serata, organizzata dal consigliere regionale Fabiano Amati che, ancora una volta, ha espresso il suo punto di vista ormai noto: in attesa del nuovo ospedale quello vecchio non deve essere toccato. E' stato proprio Amati a coordinare gli interventi. Al tavolo erano seduti, oltre a Pentassuglia e al consigliere regionale fasanese del Partito Democratico anche il sindaco Lello Di Bari (in qualità però di operatore sanitario essendo primario del Pronto Soccorso Ostuni-Fasano), il consigliere regionale forzista Antonio Scianaro e il presidente della Commissione comunale sanità Gianluca Cisternino. In apertura si è lasciato spazio al dott. Massimo Leone, responsabile provincialie del Servizio 118, a cui è toccato il compito di spiegare il nuovo piano dell'emmergenza per quanto concerne Fasano. Leone ha spiegato come il Pronto Soccorso dell'Umberto I diventerà un punto di primo soccoroso territoriale con il compito di stabilizzare il paziente e trasportarlo presso l'ospedale più idoneo. Questo, secondo altre esperienze provinciali, dovrebbe portare più accessi, non interferirà comunque con i reparti e non cesserà l'accettazione anche se questo punto è stato comunque contestato da alcuni sindacalisti della sanità presenti in sala. Leone, nel suo intervento, ha poi detto espressamente che il Pronto Soccorso di Fasano, di fatto, è dal 2004 che agisce come un Ppit, cioè da quando ha perso ortopedia, chirurgia e ostetricia. Ci sarà un potenziamento di personale con i medici che passeranno da 5 a 10 e gli infermieri da 12 a 18 con in più un auto medica (con medico e infermiere a bordo) e un'ambulanza. Ma anche questi numeri sono stati contestati, in questo caso da Lello Di Bari, che ha sottolineato una discrepanza anche nei dati di accesso.
Poi spazio alle tante domande. Santino Trisciuzzi, presidente della sezione fasanese dell'Avis, ha accusato il direttore generale della Asl Paola Ciannamea di essere la mano armata della politica e che la spoliazione dell'ospedale di Fasano era frutto di un lavoro a tavolino. Vito Bianchi ha chiesto certezze sul personale del Pronto Soccorso e cosa si sta facendo per evitare che il nascente nuovo ospedale non resti una cattedrale nel deserto. Il capogruppo di "in Comune" ha anche chiesto all'assessore se Monopoli abbia davvero la volontà politica di farlo questo benedetto ospedale e ha espressamente infine chiesto che, nelle more, vengano tutelati i fragili, cioè i bambini e gli anziani.
Fabiano Amati, infine, supportato successivamente dal dott. Franco Mastro, ha chiesto che venga messo per iscritto che l'Umberto I non venga toccato fino a quando non nascerà il nuovo ospedale.
Poi l'intervento di Pentassuglia che qualche volta ha allargato gli orizzonti parlando di come la situazione sia difficile ma che il suo impegno non sta certamente mancando. "Io amo confrontarmi e non mi sottraggo - ha spiegato - ai miei doveri. Ci metto sempre la faccia. Dobbiamo pensare alla salute dei cittadini ottimizzando tutto e pensando al nuovo. Per questo dico ai fasanesi guardiamo avanti, al nuovo ospedale, fortemente voluto da Amati. Sul vecchio posso assicurarvi che con il prossimo direttore generale dell'Asl verremo nella struttura e ci confronteremo con i medici, col personale e con la Commissione Sanità per trovare le soluzioni migliori affinché questo territorio abbia un servizio degno".
di Redazione
05/11/2014 alle 06:55:08
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