INIZIATIVA CULTURALE
Mare e storie vissute nell'ultimo libro di Fabio Genovesi presentato a Fasano
Originale serata organizzata dai 'Presidi del Libro' di Fasano e da 'Il Salotto delle Arti' di Lorenza Labbate a Torre Canne
FASANO - Ci sono presentazioni di libri che annoiano, altre che invece riescono a tenere alta l'attenzione di chi vi assiste. In questo secondo caso tutto dipende non solo dalla bravura dell'autore ma anche di chi lo stesso è tenuto ad intervistare. Ebbene ieri sera (giovedì 21 maggio) ecco che il grande acume intellettivo di scrittore e intervistatore hanno reso la presentazione di "Chi manda le onde", libro di Fabio Genovesi, finalista del Premio Strega 2015, un evento da ricordare a lungo. Genovesi, giovane scrittore amabile per i suoi atteggiamenti da anti divo, sempre disponibile a scambiare opinioni, non si è certo sottratto alla preparatissima giornalista Anna Maria Minunno che ha saputo, con le sue domande, portare diversi argomenti trattati nel libro alla quotidianità facendo venir fuori l'anima intimista dell'autore. Metteteci anche la location: la Taverna Da Santos sulla litoranea Torre Canne Savelletri. D'altronde con un titolo di libro simile calzava anche a pennello. La serata era organizzata da 'I Presìdi del Libro', diretto da Annamaria Toma, e 'Il Salotto delle Arti' di Lorenza Labbate che per non far mancare nulla agli intervenuti hanno anche voluto come sottofondo musicale brani che parlassero di mare. Anche il particolare è importante delle volte.
Genovesi ha esordito tessendo le lodi della nostra terra e soprattutto del nostro mare e detto da uno nativo di Forte dei Marmi è tutto dire. Certo, ormai si è trasferito a Milano ma le sue origini toscane non vengono rinnegate. Anzi, nel libro si parla della sua terra, del suo mondo. Il giovane scrittore ha spiegato il perché del titolo e di come inziaimente la sua casa editrice, la Mondadori, volesse chiamare il volume "Luna in fondo al mare". "Mi faceva tornare alla mente la vecchia canzone di Gianni Togni - dice ridendo Genovesi - una di quelle che odio di più tra l'altro. Non mi garbava come titolo. Poi siamo passati al definitovo "Chi manda le onde" che secondo me spiega meglio il romanzo e l'ispirazione da cui è nato".
Dopo di che ecco la raffica di personaggi: Serena; Luna, una bambina albina che non si protegge dalle avversità della vita; Zot, un ragazzino arrivato da Chernobyl che parla un italiano stile dizionario in quanto inculcatogli da una suora; Sandro Mancini, prototipo del 40enne "mammone" che insegna inglese senza mai esser stato in Inghilterra perché ha paura di volare e tira a vivere con lezioni private di chitarra anche se non portato come musicista. Tutte figure che hanno riferimenti nella vita reale per Genovesi che racconta aneddoti, del perché questo o quel personaggio sono così nel suo libro, di Claudio Villa (un suo idolo). Genovesi racconta la Versilia per chi non la conosce, per rendere interessante a tutti i luoghi che lo hanno visto crescere. Un libro che narra di dolore ma anche comico. Genovesi vi racconta di come reagiscono le persone ai calci e alle carezze della vita, un volume in cui le esistenze dei personaggi si intrecciano, ognuna con una propria personalità.
E in conclusione la Minunno ha voluto salutare tutti con una delle frasi che lei considera più belle scritte da Genovesi: "... e se il futuro fa così vomitare, allora cazzo, conviene tuffarsi di testa dentro a tutto il presente che troviamo".
di Redazione
22/05/2015 alle 06:06:55
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