NOVITà LETTERARIA
L'incredibile storia di Martino Scialpi: un 13 negato e trentaquattro anni di battaglie
Presentato ieri, 11 giugno, il libro edito da Schena 'Ho fatto 13! Una vincita negata e 34 anni di menzogne del Coni' sulle vicende del commerciante che non ha ancora riscosso la su vincita al Totocalcio
FASANO - La gioia per una vittoria milionaria e la rabbia per non poter incassare legittimamente il denaro: sono le due facce di una stessa medaglia, quella che rappresenta l'incredibile storia di Martino Scialpi. Il commerciante martinese, infatti, è il protagonista di una rocambolesca vicenda che da ben 34 anni lo vede entrare e uscire da vari Tribunali, affrontando spese infinite, per poter riscuotere la cifra vinta con un 13 al Totocalcio, nel lontano 1° novembre 1981. Il racconto- documento di tutto quello che il signor Scialpi ha vissuto e vive in seguito ad una vincita che, in modo del tutto inconsueto, gli ha stravolto la vita, è confluito in un volume edito da Schena, dal titolo “Ho fatto 13! Una vincita negata e 34 anni di menzogne del Coni”.
Il libro, curato da Dino Cassone, è stato presentato nella serata di ieri (giovedì 11 giugno), nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale di Fasano. Alla serata, patrocinata dal Comune, sono intervenuti l' autore, l'editore Angela Schena, il curatore del volume, la giornalista Miriam Palmisano, l'assessore Renzo De Leonardis (nella veste di avvocato) e l'attuale legale del protagonista, Guglielmo Boccia.
Dopo il saluto istituzionale del sindaco Lello Di Bari e dell'editrice, è stato lo stesso Cassone ad entrare nel merito dei fatti che, tra romanzo e realtà, è riuscito a narrare l'odissea di un uomo che ha vissuto un climax di emozioni, dalla felicità all'amarezza, senza mai perdere la voglia di combattere per arrivare ad una conclusione. La schedina vincente, presentata fedelmente come copertina del testo, introduce il lettore nel vivo della storia di Martino Scialpi, che ha in sé elementi del genere rosa, giallo e del legal thriller. Documenti alla mano, “Ho fatto 13! Una vincita negata e 34 anni di menzogne del Coni” si inserisce in un più ampio viaggio nell'Italia e nei suoi cambiamenti in più di un trentennio di tempo. «Il motivo principale della stesura di questo libro sta nello scuotere le coscienze – ha ribadito Cassone -». L'intricata faccenda, ancora irrisolta, è divenuta per il suo protagonista un'ossessione, un incubo che ha coinvolto anche gli affetti famigliari e che lo Stato e il Coni hanno contribuito ad acuire.
Prima dell'intervento dell'avvocato Boccia, attuale difensore del mancato milionario, l'avvocato Renzo De Leonardis si è complimentato per la scrittura fluida e accattivante, nonostante i tecnicismi di settore, e ha espresso il suo parere sulla vicenda, «richiamo a Kafka, ma con la differenza di essere una storia vera, con le mille contraddizioni del sistema giudiziario italiano». Il libro si chiude con un messaggio amaro ma anche con la speranza – ha aggiunto De Leonardis – che la giustizia possa dare risposte e porre fine alle tante battaglie».
«La mia è una brutta storia, che mi ha rubato 34 anni di vita ma so che può essere utile agli altri, perché non sempre ciò che ci spetta ci viene riconosciuto – ha aggiunto Scialpi –. Bisogna continuare a lottare…Devo ringraziare tutta la gente che mi ha supportato e continua a farlo. È una vicenda personale che ha preso la coscienza di tante persone». E noi, facciamo nostra la speranza e ci auguriamo che la storia di una schedina funesta possa presto ottenere il suo meritato lieto fine.
di Angelica Sicilia
12/06/2015 alle 01:14:10
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