SPETTACOLO ORIGINALE
L'energia giovanile di 'American Idiot' e di Glitter tra le luci della Festa Patronale di Fasano
Il musical, tributo all'omonimo album dei Green Day, è stato portato in scena ieri, 19 giugno, in piazza Ciaia
Foto Annarita Casale
FASANO – Don't wanna be an American idiot. Don't want a nation under the new media (Non voglio essere un idiota americano. Non voglio una nazione controllata dai nuovi media): suona così il potente grido di battaglia di un gruppo di ragazzi intenzionato a lottare contro il conformismo delle giovani generazioni americane. E sono questi i versi che aprono American Idiot, il celebre singolo del gruppo americano dei Green Day, che ha dato poi il nome a un fortunatissimo concept album, pubblicato nel 2004, e all'omonimo musical, vincitore nel 2011 del Grammy Awards in qualità di Best Musical Show Album. La portata innovativa e l'energia di questo show hanno colpito anche la scuola “Glitter” di Fasano diretta da Teresa Cecere che, nella serata di ieri (giovedì 19 giugno) ha raccontato proprio American Idiot per il saggio di fine anno del gruppo “College”. Così, non un palcoscenico, ma la suggestiva piazza Ciaia nello splendore delle sue luminarie, ha ospitato la messa in scena, voluta dal Comitato Giugno Fasanese in occasione dell'apertura della Festa Patronale.
Non un semplice musical: quello a cui il pubblico ha assistito ieri, infatti, è uno spettacolo e un tributo al pop-punk dei Green Day che nel loro album hanno saputo parlare, da giovani ai giovani, di argomenti spinosi come il dovere di combattere per la Patria in una guerra inutile, la droga, l'omologazione dell'esistenza a discapito della propria personalità. Una riflessione dura, certo, ma ben definita dai decisi movimenti, dai suoni talvolta assordanti, ma sempre di impatto, e dall'interpretazione dei giovani artisti fasanesi che hanno saputo dare il meglio anche in questa nuova ed esclusiva occasione, combinando il canto e la danza con grande sicurezza.
La storia è scandita passo dopo passo dalle canzoni della famosa band guidata da Billie Joe Armstrong, considerata dalla rivista “Rolling Stone” come una delle nuove leggende della storia della musica. Sulle note polemiche di American Idiot si alza il sipario metropolitano che vede la protesta di ragazzi stanchi di vivere nella periferia di Jingletown. Nella comitiva emergono tre amici: Johnny (interpretato da Alessandro Leogrande), Will (Matteo Di Tano) e Tunny (Giulio Sassanelli). Dopo il racconto di quel mondo opprimente, affidato al brano Jesus of Suburbia, il trio decide di abbandonare quella vita e fuggire, sulle note di Holiday. Will, tuttavia, scopre che la sua fidanzata Heather (Sara Liuzzi) è incinta ed è quindi costretto a restare.
A scappare sono Johnny e Tunny: il primo, passeggiando per la città, inizia a pensare alla solitudine, al suo sentirsi inadeguato perdendosi nel “viale dei sogni infranti” sancito in Boulevard of broken dreams; il secondo, invece, si rende conto dell'indifferenza che circonda i suoi coetanei e, per cercare di reagire al disgusto, si arruola portando la sua riflessione in Are We the Waiting. Nel frattempo Johnny, preso dall'apatia, evoca un alter ego di se stesso, St. Jimmy (Davide Lombardi), reso più ribelle e meno pensieroso dalla droga, come descritto nelle canzoni St. Jimmy e Give Me Novacaine. È proprio l'eroina che lo porta da una ragazza, chiamata Whatshername (Federica Sibilio) e dal divertimento, con le melodie di She's a rebel e Last night. A Jingletown, invece, Will diventa padre ma è ancora troppo insicuro e sconcertato dall'evento che non riesce ad accettare, riversando i suo dubbi in Too much, too soon. Tunny, nel contempo, è ferito in un letto d'ospedale, dove si innamora dell'infermiera (Simona Baccaro), decantata in Extraordinary Girl.
Nonostante l'amore, la tentazione della droga è ancora forte per Johnny e lo porta a minacciare Whatsername e se stesso con un coltello: è questo il tema di Know your enemy. Nel frattempo, Tunny guarisce dalle ferite e Will siede sul divano da solo mentre si intona 21 guns. La canzone Letterbomb sancisce la fine della storia d'amore tra Whatsername e Johnny, rivelando al ragazzo l'esistenza del suo alter ego, frutto della rabbia con il mondo. Wake Me Up When September Ends è il brano della malinconia: quella di Tunny che vuole tornare a casa, di Will che rimpiange ciò che ha perso, di Johnny che è costretto ad ammettere che la sua vita è stata fondata sul nulla. Dopo la "morte di St. Jimmy" (il definitivo abbandono della parte oscura di sé), decide di ricostruire la sua vita e tornare a casa sulle note di Homecoming. Alla fine della storia, Tunny torna mutilato dalla guerra, Will accetta la paternità e Johnny si rende conto che tutto quello che possiede è il ricordo della ragazza di cui si è innamorato perdutamente e della quale non ricorda nemmeno il nome. È da esso, come dimostra il pezzo Whatsername, che partirà per ricostruire se stesso.
E per finire, chiusura corale affidata al brano Good Riddance (Time of Your Life) che ha incorniciato in modo perfetto il musical glitterino, di cui sentiremo ancora tanto parlare. Questo il cast completo sul palco sotto la direzione di Teresa Cecere: Alessandro Leogrande, Matteo Di Tano, Giulio Sassanelli, Federica Sibilio, Sara Liuzzi, Irene Iuliano, Simona Baccaro, Davide Lombardi, Mariliana Petruzzi, Tommaso Ancona, Roberta Lisi, Alessandro Lapadula, Sheila Mirabile, Vanni Palmisano, Giorgia Castrovilli, Carlo Intini, Olivia Bassi, Rosita Quaranta, Carmen Scollo. Direzione musicale: Miriam Neglia; coreografie: Nunzia Abbracciavento.
di Angelica Sicilia
20/06/2015 alle 02:21:03
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