APPUNTAMENTO UTL
Le tecnologie per una didattica innovativa nel nuovo libro della fasanese Raffaella Conversano
L'illustre docente e media educator ha presentato in anteprima il suo ultimo scritto edito da Schena nella nuova sala convegni dell'Utl

FASANO – Quello di ieri sera (sabato 12 dicembre) è stato un appuntamento doppiamente importante per l'Università del Tempo Libero “San Francesco d'Assisi” di Fasano: da una parte, il sodalizio presieduto da Palmina Cannone ha aperto al pubblico la nuova e attrezzata sala convegni della sua sede; dall'altra, l'illustre dott.ssa Raffaella Conversano ha voluto omaggiare il suo paese d'origine presentando in prima assoluta il suo nuovo scritto: Arginare la Dis(agi)Abilità. Quando i “normali” sono i veri ostacoli, edito da Schena. L'evento, che è parte del progetto “Biblioteca. Novità editoriali in vetrina” inserito nell'anno accademico 2015/2016, ha permesso di incontrare nuovamente la brillante professionista, eccellenza internazionale nel campo della didattica sperimentale, ospitata già dall'Utl nell'ambito di uno dei suoi “Giovedì culturali” promossi a Palazzo di Città (il 12 marzo scorso, ndr).
L'autrice ha voluto dunque donare a Fasano la sua ultima opera, un manuale ricco di approfondimenti ma facilmente fruibile, indirizzato agli insegnanti e a tutti coloro che hanno a cuore la didattica. In esso trova compimento la teoria pedagogica, fortemente innovativa, della “Dis(agi)Abilità” da lei ideata, che si fonda sull'annullamento dei concetti di normalità e disabilità per perseguire la personalizzazione educativa delle tecnologie per l'apprendimento. Nel suo intervento iniziale, la presidente Palmina Cannone, da ex insegnante, ha riconosciuto il grande valore dei concetti espressi nel libro, tra cui la necessaria e costruttiva interazione discenti-docenti, a partire dalla disposizione dei banchi. Dopo i saluti dell'editrice Angela Schena, la prof.ssa Anna Maria Galeone, in qualità di amica e madrina dell'evento, ha voluto delineare i lati più intimi della dott.ssa Conversano: «Conosco il profondo sentimento d'amore che lega Raffaella a questa terra. Lei è una donna dotata di una forza d'animo fuori dal comune; è schietta e sensibile, ma la parola che meglio la descrive è entusiasmo».
Attraverso un collegamento telefonico, dall'Università “La Sapienza” di Roma è intervenuto brevemente anche il prof Maurizio Binacchi, che in poche slides ha sintetizzato come la comunicazione prescinda dallo strumento che si utilizza. Il prof. Alessandro Barca, insegnante di scuola primaria e contrattista in diverse facoltà pugliesi, ricordando ai presenti la citazione di Taleto di Mileto “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, ma soltanto se faccio capisco”, ha ribadito come oggi sia di grande aiuto l'utilizzo delle nuove tecnologie, compresi i moderni social network, al fine di personalizzare l'apprendimento stesso. «L'alunno deve essere competente. Raffaella scrive della “significatività” dell'apprendimento: per essere significativo, per un alunno con bisogni educativi speciali, esso ha bisogno delle nuove tecnologie – ha aggiunto Barca –. Essere nativi digitali significa saper utilizzare Word, Power Point, Excel, tutto quello che Raffaella insegna».
“Insegnare è un lavoro impegnativo cui nessuno ha garantito l'esito. Richiede preparazione, passione, flessibilità, energia e grande professionalità”: scrive così la docente nella prefazione del testo con cui ha voluto rimettersi in discussione, provando a “inventare e reinventare lezioni interessanti, con modi e tecniche di trasmissione dei saperi che fossero nel contempo attraenti e stimolanti per l'apprendimento degli studenti, tutti. Nessuno escluso”. È così che la dott.ssa Conversano apre il suo terzo scritto (che segue, creando una trilogia, i precedenti Progetto di sperimentazione in Media Education. La Media Education nella scuola elementare e Interagire per crescere. Interazione tra «media» e formazione. Formazione alla interazione didattica metodologica, Edizioni Pugliesi - 2005).
«Siamo immersi nella tecnologia. Tuttavia, inondare il luogo scolastico di tecnologia e continuare a verificare gli alunni in modo “medievale” è inutile. Si tratta di personalizzare la tecnologia per consentire a ciascuno di comunicare secondo il suo modo critico-creativo quanto ha appreso; dobbiamo dare allo studente la possibilità di utilizzarla per comunicarci il suo pensiero in merito a quanto ha capito. Solo così scatta la verifica delle competenze». Nel ringraziare il calore del pubblico, dell'Utl e tutti i relatori, l'autrice ha donato con emozione il suo libro alla comunità per "stimolare un cambiamento di rotta di pensiero".
di Angelica Sicilia
13/12/2015 alle 01:05:04
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