APPUNTAMENTO LETTERARIO
A Fasano si raccontano le storie delle 'Donne pericolose' di Cinzia Tani
La giornalista e conduttrice di Rai Uno ha presentato il suo ultimo libro nella stanza dell'affresco ai Portici delle Teresiane
FASANO – Cinzia Tani sa osservare molto attentamente la realtà: giornalista, scrittrice, speaker radiofonica e presentatrice (ogni giorno, dalle 6:10 alle 6:30, conduce “Uno Mattina Caffè” su Rai Uno con Guido Barlozzetti), riesce a descrivere con abilità e distacco il mondo circostante. In tanti anni di lavoro ha prodotto grandi libri, distinguendosi per aver caratterizzato i suoi romanzi con un fondo storico, documentato, frutto di ricerche certosine e di esplorazioni sul campo, per dare a ogni racconto letterario un valore aggiunto di verità. Dell'ultima fatica letteraria dell'intraprendente donna, “Donne pericolose” (Rizzoli, 18,50 euro), si è parlato ieri pomeriggio (venerdì 20 maggio) nella stanza dell'affresco sita ai Portici delle Teresiane, una location piuttosto piccola per accogliere i tanti curiosi che hanno partecipato all'evento organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con l'associazione "Presìdi del Libro”, la sezione fasanese “Giuseppe Marangelli” della Società di Storia Patria per la Puglia, il locale Inner Wheel, il Lions Club Fasano Host e il Circolo della Stampa cittadino.
Dopo l'introduzione della presidente Annamaria Toma, è toccato a Ilaria Potenza condurre l'intervista all'autrice, inframezzata dalla lettura di stralci del testo da parte di Barbara Castellano. 15 sono le eroine che la Tani vuole riscattare: donne che, incredibilmente, hanno fatto la storia sebbene a lungo ignorate, dimenticate o passate sotto silenzio. Le protagoniste, vissute tra la prima e la seconda guerra mondiale, hanno funto da spie, da amanti, da modelli, costituendo spesso un ponte tra diverse nazioni. Vi è Violette Morris, campionessa sportiva francese, discriminata per la sua mascolinità (si fece anche ridurre il seno) e omosessualità; Hedy Lamarr, meravigliosa attrice che fece scandalo per aver girato una scena completamente nuda, inventrice di un sistema di trasmissione di informazioni che sta alla base della moderna telefonia; Mata Hari, spia tedesca condannata alla pena capitale in Francia.
Cinzia Tani fa rivivere queste donne “pericolose” (più per sé che per gli altri!) in un tempo in cui alcune vicende sembrano ancora troppo attuali: razzismo, femminicidio, disparità tra sessi. Ma la scrittura riesce perfettamente a restituire alle martiri della storia la loro dignità.
di Antonella Argento
21/05/2016 alle 05:30:54
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