STORIA E FOLCLORE
Fasano subisce ancora una volta tutto il fascino della Scamiciata
350 figuranti hanno sfilato ieri (sabato 18 giugno) nelle strade centrali della città per l'evento principale della festa patronale
FASANO – È l'evento che racchiude secoli di gloriosa storia locale, un punto di riferimento per la tradizione cittadina che si consegna alle nuove generazioni con molta affezione: si tratta della Scamiciata, appuntamento principale della festa patronale di Fasano che ieri (sabato 18 giugno) ha rivelato ancora una volta tutto il suo fascino.
Oltre 300 i figuranti impegnati per la rievocazione che esalta il folclore di tanti paesi che sfilano in un unico corteo per celebrare la vittoria dei fasanesi sui Turchi invasori datata 2 giugno 1678; ben dieci i gruppi ospitati per l'occasione: gli sbandieratori “Rione Castello” di Carovigno, che in testa alla parata sono sempre protagonisti di un grande spettacolo; La Battaglia tra Turchi e Cristiani di Tollo (in provincia di Chieti), ormai gemellata da 11 anni con la nostra Scamiciata; il Corteo del Balì Carafa di Putignano, che rievoca un episodio storico del 1477; i Pistonieri Archibugeri di Santa Maria del Rovo di Cava de' Tirreni (Salerno), custodi di quelle armi che nel XV secolo fecero la salvezza di Ferrante I d'Aragona ormai accerchiato dagli Angioini; la rappresentanza “Aquavivae ab Aragonia” di Conversano, che ad agosto festeggia le “notti della contea” per ricordare l'abolizione del feudo; il corteo “Nundinae” di Gravina, che onora il passaggio sotto la dinastia degli Angioini; il gruppo etnico “Kerkyra” di Corfù (Grecia), che ha presentato danze e musiche tipicamente elleniche; la compagnia folk “La pacchianella” di Pisticci (Matera), che ha rallegrato la parata con balli e sonate; il gruppo degli sbandieratori di Capurso, in cui si cimentano anche bambini e giovani di notevole talento.
Al centro dei festeggiamenti la memoria della grandezza degli avi fasanesi, che combatterono corpo a corpo contro gli infedeli e vinsero la libertà: a quel tempo, l'apparizione della Madonna del Pozzo e la devozione ai titolari della Terra San Giovanni Battista e Santo Stefano suggellarono l'episodio epocale. La gioia popolare è stata impersonata dai gruppi folcloristici cittadini, tra cui Impronte di Puglia, e dall'arrivo della nave del trionfo. Dopo un lungo percorso che si è snodato nelle vie centrali della città, i figuranti, nella persona della dama d'onore, hanno lasciato le chiavi ricevute dal commissario prefettizio Pasqua Erminia Cicoria ai piedi dei santi patroni.
Al termine della grandiosa parata, in piazza Ciaia si è tenuto lo spettacolo “Ritmi e suoni del Mediterraneo” con la partecipazione del gruppo etnico “Kerkyra” di Corfù (Grecia), “La Pacchianella” di Pisticci, “Zi-Zaghini” di San Giovanni in Galdo (Molise) e il Centro Danze Orientali “Yalla Dance” di Fasano: un modo per insistere piacevolmente sulla bellezza del folclore locale.
di Antonella Argento
19/06/2016 alle 04:32:14
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