INCONTRO DI RIFLESSIONE
Presentato all'Utl di Fasano il libro 'Donne migranti si raccontano'
Nell'incontro, che ha affrontato il tema della migrazione, l'autrice Angela Villani è stata intervistata dalla presidente Palmina Cannone
FASANO – Nell'ambito del progetto accademico “Scripta manent”, l'Università del Tempo Libero “San Francesco d'Assisi” di Fasano ha presentato ieri (lunedì 10 ottobre) il libro Donne migranti si raccontano (Schena editore), scritto da Angela Villani e Franca Longo. Durante la serata, la prof.ssa Villani, giunta dalla Brianza, ha risposto alle domande della presidente del sodalizio organizzatore, Palmina Cannone, creando così una catena di spunti di riflessione che hanno catturato l'interesse di tutti i presenti. In apertura, il vicesindaco Giovanni Cisternino e l'assessore alla cultura Annarita Angelini hanno voluto porgere un saluto ed esprimere tutto il loro apprezzamento per un incontro incentrato su una tematica estremamente attuale, quella della migrazione, verso la quale si pone necessario partire dalla conoscenza.
In Donne migranti si raccontano, le due autrici hanno scandagliato il fenomeno dell'emigrazione verso posti lontani e ignoti, il carico di paure, sentimenti, ricordi che esso porta con sé, l'incancellabile attaccamento alle proprie radici di quelle persone che non vorrebbero mai abbandonare la propria terra, ma che sono costrette a farlo. A parlare in prima persona, attraverso le loro parole, sono state tante donne: figure femminili partite da diverse zone del mondo e approdate in altri luoghi, spesso con immensa fatica fisica, oltre che psicologica. «Masse di persone che scappano dalle guerre e dalla povertà provocano sentimenti contradditori – ha dichiarato la scrittrice Villani –. Da una parte, siamo incuriositi; dall'altra abbiamo timore che essi possano inficiare tutte le nostre certezze cristallizzate. In questi racconti ci sono delle donne, a loro volte collegate a tanti altri nomi. Storie diverse formano un mosaico con tasselli policroni, tendenti all'azzurro, il colore della dolcezza».
Oltre alle migranti del nostro secolo, provenienti da paesi molto lontani come il Perù o da aree in crisi nel Mediterraneo, le autrici hanno voluto porre all'attenzione dei lettori la storia di Andromaca, figura complessa e fortemente evocativa della mitologia greca, archetipo della sofferenza e della forza femminile. A fare da tratto d'unione di ogni racconto è la rosa bianca, simbolo di speranza, candore, amore. «Colpiscono le eccellenti scelte narrative, la sapiente leggerezza con cui le prof.sse Villani e Longo affrontano una tematica complessa e di grande importanza – ha aggiunto Palmina Cannone –». Hanno chiuso l'incontro il saluto dell'editrice Angela Schena e dell'assessore alle Attività Produttive Luana Amati.
Il libro apre tanti scenari di discussione, ma soprattutto di riflessione. Tra i pensieri diffusi nelle pagine, si trova un invito al recupero del senso d'umanità, anche in virtù del passato: gli italiani, protagonisti di ondate di migrazione già dal 1861, ben conoscono questo fenomeno e dovrebbero aprirsi "all'altro" con meno reticenza. A supportare la presentazione sono state le emozionanti performance del duo composto dai giovani Francesca Gianfrate, che ha declamato poesie e cantato tre brani, e Michele Ambriola, alle tastiere.
di Angelica Sicilia
11/10/2016 alle 00:04:02
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