INCONTRO CULTURALE
Aspetti culturali e storici della Sacra Corona Unita al centro di un incontro a Fasano
Alunni e docenti fasanesi ospiti alla presentazione a Fasano del libro 'Sacra Corona Unita. Ascesa e declino di una mafia anomala' di Andrea Apollonio
FASANO - Educare alla legalità ripercorrendo la storia del proprio paese. Si potrebbe definire in questa maniera l'incontro di presentazione del libro ‘Storia della Sacra Corona Unita. Ascesa e declino di una mafia anomala', edito da Rubettino, e scritto da Andrea Apolonnio, dottore di ricerca in Giustizia Penale presso l'Università di Pavia. Erano numerosi gli studenti degli istituti “L. Da Vinci” e “G. Salvemini”, accompagnati dai propri docenti, accorsi nel pomeriggio di ieri (22 ottobre) presso la Sala di rappresentanza del Comune di Fasano per assistere ad una vera e propria lezione di storia contemporanea che ripercorre vent'anni di mafia in Puglia.
A raccontare aneddoti e vicende del ventennio che hanno caratterizzato un segmento di storia d'Italia e di Puglia dal 1983 (anno di fondazione dell'organizzazione mafiosa) fino ai primi anni duemila, ma ancora adesso attuali, anche se invisibili, ci hanno pensato gli ospiti presenti: oltre all'autore del volume, il senatore Nicola Latorre, il comandante provinciale Carabinieri di Brindisi col. Nicola Conforti e il comandante provinciale Guardia di Finanza di Brindisi col. Maurizio De Panfilis. Era previsto anche l'intervento del Procuratore Capo di Brindisi Marco Di Napoli che però è stato trattenuto per impegni istituzionali a Brindisi ed è giunto a Fasano ad incontro iniziato.
Rispondendo alle domande del coordinatore dell'incontro, il giornalista Mario Valentino, gli ospiti hanno tracciato, partendo dalle tematiche del testo, dinamiche, storia e differenze tra la Sacra Corona Unita, definita appunto anomala, e le altre organizzazioni mafiose nate nel sud dell'Italia. Un organizzazione senza regole e statuti precisi, dove vi erano clan e famiglie unite nello stesso obiettivo, e, come sottolineato da Apolonnio “inizialmente sottovalutata”. Un calderone sociale nel quale era posto più l'interesse individuale a quello comune, nato per contrastare l'invasione camorristica in Puglia che si dilagava per ragioni geografiche legate al contrabbando, in un contesto socioculturale in cui non ha avuto difficoltà ad entrare. Nel contesto storico – sociale è emerso come ben rientrava la città di Fasano, spartiacque a confine tra la provincia barese e quella salentina, quest'ultima lembo di terra pugliese nella quale la Sacra Corona ha posto le proprie radici e fondamenta, e nella quale, dunque, il territorio fasanese ricopriva importanza per la sua funzione di porta d'ingresso – uscita con il mondo “esterno”.
La stretta attualità parla di un'organizzazione ormai tramontata ma con la possibilità di riemergere se posto in un contesto di non educazione alla legalità. Se il fenomeno del contrabbando è ormai stato combattuto e sconfitto dalla metà degli anni ‘90, il dilagare di nuovi racket è terreno fertile per un'organizzazione così anomala in cui il suo eco post caduta risuona ad esempio semplicemente attraverso l'evocazione di boss e famiglie per beneficiare d'interessi. Da ciò nasce il coinvolgimento di scuole e studenti , futura generazione, che con un occhio al passato hanno il compito di crescere e maturare con l'atteggiamento di civiltà e rispetto delle regole. La formazione e l'educazione, anche attraverso incontri di approfondimento e di conoscenza come quello di ieri, hanno così la funzione di primi strumenti per combattere e debellare completamente questo triste fenomeno che ha caratterizzato il nostro territorio.
di Donato Miccoli
23/10/2016 alle 03:20:08
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