PROFESSIONALITà APPREZZATE
Il fasanese Michelangelo Busco direttore artistico del grande evento 'Serata Colorata'
Il 26 aprile, a Lugano, andrà in scena la straordinaria storia della musica composta e suonata nel campo di concentramento di Ferramonti

FASANO - Dopo il grande successo a Roma nel 2017, torna il prossimo 26 aprile, al Lac di Lugano, a concludere il programma di "Lugano Città Aperta", "Serata colorata", un evento promosso dalla Fondazione Federica Spitzer insieme alla Città di Lugano per ricordare il ruolo di Lugano e del Ticino nell'accogliere perseguitati e profughi. La straordinaria storia della musica composta e suonata nel campo di concentramento di Ferramonti in Calabria, sarà narrata da Peppe Servillo. La meravigliosa voce di Cristina Zavalloni ricreerà le canzoni che rallegravano la grama vita degli internati, ma anche degli spettatori che venivano invitati dalle autorità fasciste ad ascoltare i concerti, fiore all'occhiello in una regione remota del Sud Italia, afflitta da povertà e malaria. Insieme alla giovane ma affermata cantante, il baritono Giuseppe Naviglio e i solisti jazz Fabrizio Bosso, guest star apprezzata internazionalmente, con la sua tromba; e un gruppo di virtuosi come Vince Abbracciante alla fisarmonica, Giuseppe Bassi al contrabbasso, Seby Burgio al pianoforte; Andrea Campanella al clarinetto, Daniel Hoffman al violino. Guest star Eyal Lerner che canterà una versione del Kaddish scritta dal musicista Kurt Sonnenfeld, internato a Ferramonti. Il Coro Tomoquarto aprirà la serata con lo strumento Salmo 22 di Mendelssohn, Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato, che può essere considerato l'emblema della sofferenza del popolo ebraico. Le musiche di Ferramonti sono state riscoperte dal musicologo Raffaele Deluca del Conservatorio di Milano, che ha contribuito alla realizzazione del concerto. Giuseppe Bassi e Seby Burgio le hanno riportate in vita creando i nuovi arrangiamenti. La regia è di Fabiano Marti, i testi sono di Viviana Kasam. La direzione artistica è affidata al fasanese Michelangelo Busco, la direzione tecnica di Punto Musica. Consulenza storica di Carlo Spartaco Capogreco.
Ferramonti è parte di una pagina infame della storia italiana, quella dei 48 campi di concentramento istituiti dal Duce, che è stata cancellata dalla memoria collettiva degli italiani “brava gente”, ma anche, paradossalmente, un esempio della generosità del nostro Sud, terra di accoglienza, di integrazione e di scambio culturale. Ferramonti, con la sua musica scritta e suonata per dimenticare le privazioni, l'ingiustizia e la durezza della persecuzione, e per “colorare” di emozioni la vita del campo. Qualche attimo di oblio, per fingere di essere ancora là, dove la vita era allegra e piena di speranza. E' questo che ci racconta "Serata Colorata": l'aspetto salvifico della musica. Quando la dignità umana viene umiliata, quando il futuro sembra perduto, quando l'individualità è cancellata, la musica restituisce speranza, orgoglio, senso alla vita. La musica, linguaggio universale di fratellanza, deve insegnarci, in questo momento storico in cui di nuovo sorgono muri e tanti rifiutano aiuto ai perseguitati trincerandosi dietro l'egoismo del proprio benessere, che ognuno di noi può e deve fare qualcosa, e che la nostra anima deve suonare all'unisono con l'anima del mondo.
di Redazione
18/04/2018 alle 05:50:25
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