TEMPESTE FESTIVAL
Cabaret Yiddish: Moni Ovadia incanta Fasano
Lo spettacolo 'Cabaret Yiddish' offerto dal Festival 'Tempeste. Immagini, suoni, racconti dal Mediterraneo' lo scorso 17 dicembre ha incantato il numeroso pubblico del Kennedy

Fasano - Lo scorso lunedì 17 dicembre al Teatro Kennedy, per la rassegna del Festival “Tempeste. Immagini, suoni, racconti dal Mediterraneo”, è andato in scena “Cabaret Yiddish”, spettacolo etnico dal sapore amaro di Moni Ovadia.
L'artista, nato in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita, ha accompagnato il pubblico in un intreccio di racconti, storielle ebraiche e canti popolari, per far comprendere un po' di più la cultura di un popolo perennemente in esilio, le varie sfaccettature e i luoghi comuni, con simpatia, autoironia e marcata malinconia.
Il palco era privo di qualsiasi scenografia, ma risultava pieno dato la presenza scenica dell'artista e della Stage Orchestra composta da Luca Garlaschelli (contrabasso), Paolo Rocca (clarinetto), Albert Florian Mihai (fisarmonica) e Maurizio Dehò (violino).
La lingua Yiddish è stato il filo conduttore di un percorso che ha trattato i più svariati temi, alcuni più seri e toccanti, altri più scherzosi e allegri, ma sempre con un filo di malinconia, tipico di un popolo che ha tanto sofferto, e di un retaggio culturale che ha fatto della furbizia negli affari e il rispetto del nucleo familiare, la sua bandiera.
Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell'esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora.
di Redazione
18/12/2018 alle 23:43:50
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