RASSEGNA KIDS
Il mistero e l’incanto di “Hamelin” chiudono la Rassegna Kids
Ieri 4 settembre è calato il sipario sulla rassegna che ha animato il cartellone di WOW! Fasano, dedicata ai bambini e organizzata da Katharà
Fasano - Difficile descrivere a parole ciò che si prova con il cuore, ciò che riempie gli occhi di lacrime e commuove l'animo troppo affaccendato degli adulti e, in particolare, dei genitori: non è scontato che ai più piccoli sia data l'opportunità di andare a teatro, di fare esperienze inusuali e di essere liberi. Forse, alle volte, sarebbe davvero necessario un pifferaio magico per guidare i figli verso i loro sogni più grandi, insegnando, invece, ai genitori che “lasciarli andare” non è una colpa.
È accaduto qualcosa di magico ieri 4 settembre al Chiostro dei Minori Osservanti di Fasano: il Pifferaio Magico, proprio quello della fiaba dei fratelli Grimm, ha assunto il volto dell'attore Fabio Tinella, di origine fasanese, che con la compagnia teatrale “Factory” ha condotto la platea da sold out ad Hamelin, la cittadina in Germania dove un fatto di cronaca resta ancora un mistero irrisolto: la scomparsa di 130 bambini è stata imputata al suono ipnotico del piffero di uno stravagante attore, ma le fonti sono molto incerte.
Nell'ambito della Rassegna Kids, organizzata dall'associazione Katharà e promossa dell'associazione SenzaConfine in collaborazione con l'amministrazione comunale, lo spettacolo “Hamelin”, in doppia replica, ha sorpreso il pubblico raggiungendo a pieni voti l'obiettivo di trasportare gli spettatori in un mondo magico ma al contempo cupo, misterioso, triste. Tutto, però, è avvenuto con un espediente inusuale: grandi e piccoli hanno indossato delle cuffie, di diverso colore, nelle quali la storia di Hamelin veniva narrata con piccole differenze di adattamento del testo per età. L'esperienza è risultata molto immersiva, emozionante e coinvolgente.
A vestire i panni di un Pifferaio Magico è stato, come detto, Fabio Tinella, in una prova attoriale a dir poco eccellente; spesso senza far uso della voce, l'attore ha incarnato alla perfezione la magia e la tristezza di un personaggio che non si riesce a giudicare moralmente: portare via i bambini da Hamelin è stato un atto buono o cattivo? La risposta non è categorica e lo spettacolo ha offerto la sua: a ritmo di musica, incantati dal piffero, i bambini nelle prime file – dopo aver seguito il pifferaio – hanno invitato i propri genitori a unirsi alla loro danza, simbolo di libertà, crescita e arte. Durante il giocoso ballo dei figli, i genitori hanno ascoltato in cuffia una riflessione dedicata solo a loro: «lasciateli andare, non abbiate paura di perderli, perché torneranno a casa».
Nelle cuffie dei più grandi, inoltre, è stata sottolineata una critica sociale che lo spettacolo ha posto al suo pubblico in merito alla figura dell'artista, sulla scena deriso e maltrattato; il Pifferaio ha riflettuto sulla deplorevole considerazione che, purtroppo, continua ad avere questo mestiere, non riconosciuto come tale e, pertanto, spesso non pagato e – alle volte – umiliato. Con una scena di un forte impatto emotivo (in cuffia tra i grandi si ascoltavano i suoni di percosse), Fabio Tinella ha dato voce a una condizione che ai più è taciuta.
L'intenso e toccante spettacolo è stato prodotto dalla compagnia teatrale “Factory compagnia transadriatica - Fondazione Sipario Toscana”; la drammaturgia e la regia sono di Tonio De Nitto, musiche originali di Paolo Coletta, sound designer Graziano Giannuzzi, voiceover Sara Bevilacqua, burattini di Michela Marrazzi, protagonista Fabio Tinella.
di Sara Altamura
05/09/2024 alle 06:36:02
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