CULTURA & SPETTACOLO
Natalizia Pinto al XXII Congresso internazionale e interdisciplinare CISAT
Il XXII Congresso internazionale e interdisciplinare CISAT di Psicologia, Psicoterapia e Letteratura, intitolato "Dalla Psicoanalisi al ‘flusso di coscienza’: la letteratura e l’arte disvelano l’Inconscio" si è svolto a Napoli lo scorso 5 e 6 luglio

Il 5 e 6 luglio 2025 si è tenuto a Napoli il XXII Congresso internazionale e interdisciplinare CISAT di Psicologia, Psicoterapia e Letteratura, intitolato "Dalla Psicoanalisi al ‘flusso di coscienza': la letteratura e l'arte disvelano l'Inconscio".
il Congresso organizzato dal CISAT, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Napoli presieduto da Roberto Pasanisi, analizzando le relazioni tra l'arte e la psicologia, si è rivelato un fertile confronto tra specialisti di diverse discipline e artisti, con l'obiettivo di fare il punto sulle loro prospettive future.
Tra i relatori al Congresso, la poetessa Natalizia Pinto, già intervenuta in precedenti Seminari del CISAT, ha presentato il suo interessante contributo intitolato "Il flusso di coscienza e l'ispirazione artistica nella bellezza della rinascita" introdotta dalla Prof.ssa Ausilia Clementina Bellomo, relatrice e presidente della III sessione del Seminario.
La relazione della Pinto ha indagato il legame profondo tra psicoanalisi e letteratura come strumenti per disvelare l'Inconscio e favorire una rinascita interiore.
L'arte, in tutte le sue forme, è vista come un percorso verso la “bellezza della rinascita”, essendo l'attività artistica “un'azione indispensabile al completamento, all'arricchimento e alla crescita della consapevolezza del senso della vita.”
L'autrice ha evidenziato come l'arte sia sempre stata un elemento fondamentale per l'espressione del sé, per l'equilibrio interiore, per la comprensione di sé stessi, e in quanto tale "antenata di ogni intervento rivolto al benessere psichico, personale e di conseguenza sociale”.
La Pinto, con il richiamo alla produzione artistica primordiale, ha offerto un'interessante prospettiva antropologica, affermando che l'arte è intrinseca espressione dell'essere.
L'arte contemporanea e la letteratura, in particolare, hanno trovato nel flusso di coscienza una potente tecnica narrativa; secondo la Pinto, questa tecnica “antropologicamente, riflette la complessità della mente umana, la sua natura associativa e la difficoltà di rappresentare la realtà interiore in modo lineare e coerente in un flusso continuo di percezioni e pensieri.”
La Pinto, a mo' di esempio, ha letto brani di scrittori paradigmatici come James Joyce, Virginia Woolf, Luigi Pirandello e Italo Svevo; in modo originale e plausibile, ha citato Paolo Pasolini, definendolo "un autore capace di guardarsi nel profondo". Pasolini, infatti, ha saputo scavare nei suoi conflitti interiori, emozioni e sensazioni, rendendo visibile il suo inconscio in poesie come "Supplica a mia madre", poesia in cui emerge “con antitesi e dualismi la radice del suo tormento e del suo essere”, e "Il pianto della scavatrice “poesia complessa e stratificata”.
La relatrice ha sottolineato come, nelle espressioni artistiche degli autori citati, “l'energia creativa, contenuta nell' Inconscio fluisce liberamente senza essere inibita dall'Io e dal Super Io.”
La Pinto ha affermato che, attraverso il flusso di coscienza, è possibile esplorare la mente umana, far emergere “i conflitti serrati nell'Inconscio”, e approdare a una maggiore consapevolezza di sé e, quindi, a una rinascita.”
L'autrice ha evidenziato come, al pari degli psicoterapeuti, i poeti - anche quando non adottano la tecnica del flusso di coscienza - siano comunque capaci di fare un profondo scavo psicologico e di disvelare l'Inconscio, nel senso che svelano “ad un orecchio attento quello che tormenta e non si riesce a rivelare.” “Tra i versi del poeta emerge l'immensità del segreto chiuso nel suo Inconscio”.
Per corroborare il suo discorso, la Pinto ha toccato il culmine quando, con particolare pathos, ha letto la sua poesia “Vertigine”, rivelando la sua incessante ricerca di sé:
“Sorge improvviso il bisogno di scoprire la mia vita / […] e un lago limpido, luminoso appare / non riesco a scorgere l'immensa profondità […] / Devo scoprire la mia vita / ogni minuto, ogni istante /[…] Ma come potrò riuscirci / se il fondo di quel lago / non esiste?”
Patrizia Bessi
di Redazione
16/07/2025 alle 08:48:10
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