INIZIATIVA EDITORIALE
‘Usi e costumi di Fasano: dal 1900 al 1950’: ricordi del passato per affrontare il presente
Il volume scritto da Vito Schena è stato presentato nella Sala di rappresentanza del Comune, nell’ambito degli appuntamenti ‘I Giovedì culturali’ promossi dalla locale sezione dell’Università del tempo libero
FASANO – Un libro sul passato può essere utile alle nuove generazioni? La risposta è certamente si, e lo testimonia il volume ‘Usi e costumi di Fasano: dal 1900 al 1950' realizzato da Vito Schena. La pubblicazione dell'autore 87enne, infatti, dimostra che i fasanesi di un tempo, con il loro fare umile e faticoso, costituiscono ancora oggi un esempio di corretto agire per i più giovani.
La presentazione del testo si è svolta nella serata di ieri (giovedì 4 aprile) nella sempre suggestiva Sala di rappresentanza di Palazzo di Città. L'incontro, organizzato dal Comune di Fasano, dalla locale sezione dell'Università del tempo libero e dalla casa editrice Schena (che ha curato la pubblicazione dell'opera), ha rappresentato una delle tante iniziative promosse nell'ambito della rassegna ‘I Giovedì culturali', curata dall'Utl presieduta da Antonio Carbonara. La meticolosa illustrazione del tomo è stata affidata a Palmina Cannone, che ha esposto al pubblico un dolce excursus fatto di immagini in bianco e nero e ricordi di un modo di vivere lontano nel tempo ma sempre vivo grazie a coloro che, come Vito Schena, hanno deciso di raccontarlo oralmente o di trascriverlo sulle pagine di un libro. «L'autore ci consegna un passato che ci appartiene; la memoria è un valore collettivo – ha sottolineato la relatrice –. Questo libro diffonde un messaggio di ottimismo e di speranza tra i più giovani, trasmette la volontà di andare avanti nonostante le difficoltà economiche e lavorative dei nostri giorni».
Nella prima metà del ‘900, Fasano era caratterizzata da povertà e miseria, eppure, come emerge dai capitoli del volume, tanti cittadini affrontavano le difficoltà quotidiane e vivevano di lavori umili ma onesti, oggi totalmente scomparsi. Per le strade della città, si aggiravano il ‘concia piatti', il ‘venditore di aceto', il ‘capellaro', lo ‘straccivendolo', ‘l'impagliatore di sedie': figure piene di umanità che tenevano in piedi la comunità. Dalle persone e dai mestieri sapientemente tratteggiati in ‘Usi e costumi di Fasano: dal 1900 al 1950', le nuove generazioni possono ricavare utili insegnamenti ma anche riflettere sul da farsi affinché i tempi attuali migliorino.
Anche l'assessore De Leonardis ha voluto ribadire il valore pedagogico insito nel testo affermando che: «In esso si riscontrano due spunti di riflessione: lo spirito di sacrificio e adattamento e la volontà di agire, di mettere in pratica stimoli e idee per superare l'emergenza lavoro». Dopo i saluti del Primo Cittadino, che ha ringraziato lo scrittore per aver raccontato la città di Fasano, è intervenuto Antonio Carbonara. Il presidente dell'Utl fasanese ha voluto omaggiare Vito Schena, socio più anziano del sodalizio, ma al tempo stesso attivo e impegnato su ogni fronte. Prima del saluto conclusivo, Carbonara ha invitato alla lettura del volume presentato, in quanto spunto di ragionamento per il quesito «Che fare?» con cui Ignazio Silone conclude il suo romanzo ‘Fontamara'.
di Angelica Sicilia
05/04/2013 alle 00:36:07
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