RASSEGNA AMATORIALE
La genuina comicità di ‘Non mi dire te l’ho detto’ anima il Teatro Sociale di Fasano
Il cartellone del festival ‘Di scena a Fasano’ ha proposto la divertentissima commedia in due atti scritta e diretta da Paolo Caiazzo
FASANO – Una fiume di risate ha travolto il Teatro Sociale. Ieri sera (domenica 13 ottobre), il pubblico del festival di teatro amatoriale ‘Di scena a Fasano' ha molto apprezzato la divertente commedia ‘Non mi dire te l'ho detto'. Il quarto appuntamento della manifestazione culturale, organizzata dal gruppo di attività teatrali ‘Peppino Mancini' con il patrocinio del Comune, è stato portato in scena da ‘Il Gruppo del Pierrot' dell'Associazione Tissette di Napoli. L'autore e regista della commedia, il cabarettista Paolo Caiazzo (già ospite in trasmissioni come Zelig Off, Colorado Cafè Live e Bulldozer), ha voluto rappresentare una farsa esilarante dai toni comici e vivaci. Diversi elementi hanno contribuito a strappare sorrisi: gli equivoci sorprendenti, il dialetto partenopeo, la spiccata gestualità, l'umorismo e la spontaneità dell'interpretazione degli artisti sul palco.
Tra tutti, il più applaudito è stato Gianni Romano, nei panni del simpatico quanto sfortunato Vincenzo. È attorno alle vicende di questo programmatore informatico che si sviluppa la trama. Su Facebook, Vincenzo alias ‘Uomo Ragno' ha conosciuto una donna e decide di incontrarla per la prima volta a casa del suo amico Guglielmo (Mario Troise). Quest'ultimo, sposato con Raffaella (Paola Maddalena) ma coinvolto in relazioni extra-coniugali, accetta ben volentieri di aiutare l'amico. La tensione tra i coniugi Guglielmo e Raffaella Martinelli è legata alla mancanza di un figlio, motivo per cui la coppia attende l'arrivo dell'assistente sociale (Anna Prinster) che porti loro i documenti per un'adozione internazionale.
Le cose, però, non sembrano andare per il verso giusto: la misteriosa donna attesa da Vincenzo è proprio la moglie del suo caro amico, il prete di paese, Don Giusto (Orazio Ancona), disturba i piani sentimentali di tutti i personaggi e, complici una bottiglia di rum e un flacone di tranquillanti, le identità dei protagonisti finiscono con il confondersi. Tra una risata e una battuta si giunge al finale, anche esso pieno di equivoci e di dubbi, coronato dalla presenza di un neonato. Dall'incipit alla fine, la commedia ha raccontato con spensieratezza equivoci e situazioni imbarazzanti, ha mostrato pregi e difetti degli incontri nati sui Sociale Network e ha offerto uno spaccato di modernità analizzato con leggerezza e simpatia, ingredienti sempre apprezzati da parte del pubblico.
di Angelica Sicilia
14/10/2013 alle 01:50:31
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