PAGINE DI STORIA
Coppa Italia alla Junior: quando cuore e passione vincono e la politica perde
In un clima eccezionale di festa per lo storico traguardo raggiunto dalla società fasanese un unico neo: la mancanza di un palazzetto

FASANO - C'è chi taccerà di retorica, chi di essere ripetitivi. Poco importa. La splendida vittoria della Junior Fasano in Coppa Italia ha regalato emozioni forti a tutti noi fasanesi. Non solo quelle centinaia che per tre giorni hanno voluto seguire di persona le vicissitudini della compagine allenata da Francesco Ancona ma anche chi, per un motivo o un altro, è stato informato attraverso la stampa, i social network o semplicemente il passaparola. Si sono sprecati termini come orgoglio, cuore, passione, volontà, emozione e ricordo. L'orgoglio che tutti noi abbiamo provato quando Flavio Messina ha alzato in cielo la coppa. Il cuore messo in campo dai giocatori, alcuni dei quali in non perfette condizioni fisiche. La volontà di una società di puntare sempre più in alto con un gruppo che comprende molti giocatori indigeni. L'emozione negli occhi di tanti ex giocatori che hanno comunque contribuito al raggiungimento di un simile traguardo. Il ricordo da dove si era partiti: sulle dure chianche di piazza Ciaia. E che pubblico, poi. Vincere nella tanto "odiata" Martina per molti tifosi ha avuto un gusto doppio.
A fine partita Vito Fovio piangeva perché, dopo aver vinto in lungo e in largo per l'Italia, è riuscito a scrivere un pezzo di storia anche nella sua citt. Capitan Messina incontenibile a urlare con i tifosi ma anche, durante le interviste, a dedicare il trofeo a chi, purtroppo, non è più tra noi. Il tecnico Ancona, con tanto di maglietta bucata, lascia che la medaglia della vittoria sia messa al collo del figlio. E poi il presidente Francesco Renna che spera che questo sia solo l'inizio e che il sogno possa proseguire con il tricolore.
E in tutta questa gioia, però, c'è il classico "buco nero": mai come in questi giorni la città ha sentito la necessità di un palazzetto dello sport. Ed ecco qui la retorica e la ripetitività di cui sopra. Se non ci fosse stato il Comune di Martina Franca a dare ospitalità alla manifestazione la Junior Fasano l'avremmo vista solo in tv durante la finale. E questo è vergognoso per una città che oltre alla pallamano esprime altri sport di squadra come basket, pallavolo e calcio a 5. Quante volte la città ha chiesto che venga realizzata una struttura dove lo sport fasanese possa essere praticato come Dio comanda. Ma non è cambiato mai nulla: solo palestre scolastiche e un tensostatico che fa acqua da tutte le parti.
Saremmo curiosi di sapere cosa hanno pensato, nel vedere tanto entusiasmo, gli amministratori presenti a Martina per la finale: pare che tra il pubblico ci fossero i consiglieri regionali Fabiano Amati e Antonio Scianaro oltre i consiglieri comunali Giacomo Rosato e Antonio Pagnelli. Assenti Giunta e sindaco Di Bari. Peccato. Si sono persi un grande spettacolo e soprattutto si sarebbero resi conto di cosa vuol dire avere un palazzetto dello sport. Continuano a dire che un ente pubblico, di questi tempi, non ha la forza economica di realizzare un'opera simile. Ci si chiede allora come mai il Comune di Brindisi riuscirà a realizzarne uno. E come avrà fatto il Comune di Martina. E' solo questione di priorità. Volete la verità? Pensiamo che questa classe politica non sarà mai capace di realizzare nella nostra città un palazzetto dello sport. Ma la Junior e lo sport cittadino in genere continuerà a vincere sempre per quell'orgoglio fasanese che ci contraddistingue. E più vittorie arriveranno e più sarà la vergogna dei politici.
di Alfonso Spagnulo
03/02/2014 alle 02:58:43
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