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    Il racconto della festa Patronale a Pezze di Greco spiegato da dietro le quinte

    Intervista al segretario Fabio Potone che racconta l'impegno del Comitato tra critiche e possibili scenari futuri
    RedazioneDa RedazioneLuglio 29, 20176 minuti di lettura
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    Il racconto della festa Patronale a Pezze di Greco spiegato da dietro le quinte - Osservatorio Fasano
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    FASANO – Sono trascorse meno di due settimane da quando il cantante Amedeo Minghi con il suo concerto in piazza “XX Settembre” chiudeva a Pezze di Greco i festeggiamenti in onore della sua Patrona. Nella frazione fasanese, però, le scorie di polemiche legate ai festeggiamenti non sono del tutto ancora cessate. Abbiamo, così, voluto incontrare il segretario del Comitato Festa Patronale di Pezze di Greco, Fabio Potone, che dopo 18 anni (4 da semplice collaboratore e 14 ricoprente la carica di segretario) all’interno del sodalizio, coordinato da Silvestro Moretti, ha tracciato un personale bilancio da cui ha, poi, iniziato a porsi domande riguardante la propria disponibilità nel proseguire questo lavoro volontario non certo semplice.

     

    «Per prima cosa ritengo che anche quest’anno sia stata soprattutto una festa in cui perno centrale ancora una volta è stata la Fede e la Devozione – ha introdotto il segretario Potone-. Per questo sento il dovere di ringraziare i sacerdoti della nostra parrocchia per il loro lavoro e sostegno, specialmente in questo anno di grazia per la nostra comunità parrocchiale che festeggia il suo centenario dalla fondazione. Un ulteriore ringraziamento va ai 3 sacerdoti che si sono succeduti nelle celebrazioni durante il triduo di preparazione: don Sandro Ramirez, don Roberto Massaro e don Gaetano Luca; anche grazie a loro ci siamo immersi come comunità nello spirito di Fede della festa. E l’ultimo con il cuore pieno di gioia lo rivolgo al vescovo diocesano Mons. Giuseppe Favale per la sua presenza in mezzo a noi».

     

    Cosa le resta a conclusione di questa festa patronale?

    La consapevolezza di aver cercato io e tutto il Comitato di regalare qualcosa al nostro paese. L’organizzazione di una festa patronale non è solo quella dell’ultimo mese, dove, il nostro lavoro è messo più in luce, ma di quasi un intero anno. È stata per me, ancora una volta, una festa ricca come programmi e come esperienza, ma purtroppo anche tanto criticata. Ecco appunto. Critiche molto pesanti come forse mai successo. Cosa pensa di questo? Ho sempre accettato le critiche quando si pongono come costruttive. La festa non è qualcosa di personale del Comitato ma di un intero paese. E oggi, dopo due settimane, penso che sia arrivato il momento di cambiare. Ritengo che la gente di Pezze di Greco sia ormai stanca di questo comitato, di queste persone che offrono tempo e lavoro per organizzare alla perfezione questa festa.

     

    Una prima critica è riguardata la scelta di Amedeo Minghi come cantante che avrebbe chiuso i festeggiamenti.

    Abbiamo cercato di essere come Comitato più “social”. Per questo motivo dal mese di febbraio abbiamo chiesto ai cittadini la loro scelta su i due nomi proposti per il concerto del lunedì (la scelta del Comitato era di puntare o su Minghi o su Silvia Mezzanotte). L’esito del nostro sondaggio è stato, infine, quello che è stato il nostro ospite del lunedì. Ma anche qui, a 5 mesi dalla festa, sono volate le prime critiche.

     

    Quali sono stati gli altri disappunti della comunità pezzaiola?

    Un grosso errore di alcuni cittadini è stato quello di paragonare la nostra festa con quella, perfettamente riuscita, di Fasano. Siamo una realtà più piccola e, dunque, un paragone non certo possibile. La stessa idea del concerto bandistico tradizionale della domenica è stata una critica. È persino emerso che la Banda Musicale sia uno sfizio del segretario, amante di questo tipo di genere di musica. Un commento che mi fa sorridere amaramente in quanto confermo la mia passione per la musica di Banda ma a cui aggiungo che non vedrei mai possibile una festa senza questo genere di musica. Ricordo una frase detta dai nostri anziani: ‘Non c’è festa senza luce e senza banda’. Sembra che Pezze di Greco allora voglia essere l’unica eccezione a questo modo di pensare.

     

    Un altra ‘sorpresa’ è stata la completa assenza di Luna Park per bambini. Se ne sono dette tante su questo. Cosa è successo realmente?

    Provo a riassumere. A luglio ci siamo dovuti cimentare con la nuova “Circolare Gabrielli”; una circolare varata dal Capo della Polizia che alla luce della storia recente italiana ha riscritto le regole della gestione riguardanti le manifestazioni pubbliche. Il posto inizialmente adibito a questo spazio, dunque, non era più consono alla nuova circolare in quanto privo di vie di fughe obbligatorie. Abbiamo cercato altre soluzione che, però, i giostrai non di gradimento per i giostrai. E anche su questo, nonostante il nostro buon senso nello spiegare le criticità ai cittadini, abbiamo ricevuto critiche riguardanti il nostro operato.

     

    Ogni anno poi c’è il problema relativo alla questua tra la famiglie del paese. Ma è davvero poco il contributo dei cittadini?

    Il maggior introito economico lo abbiamo dagli sponsor. Abbiamo a che fare con gente che non ha voglia di dar il proprio contributo e che fa scendere la media di raccolta a 3,50 a famiglia nel centro di Pezze di Greco. Il lato che si riscontra che, infine, ai giorni della festa le strade sono piene di gente. La popolazione pretende e partecipa alla festa ma senza, però, voler contribuire.

     

    Dall’amministrazione comunale invece che contribuiti ricevete?

    Questo è un punto che va, senza dubbio, rivisto. Sedersi a tavolino e parlare direttamente con chi ci amministra. Quest’anno abbiamo sì ricevuto il contributo della Tosap che sarebbe la somma che i proprietari di bancarelle versano per quei giorni per occupare il suolo pubblico. Una quota non certo altissima.

     

    Quali sono le prospettive per il prossimo anno?

    Adesso abbiamo staccato la spina mentalmente. Ritengo che la festa e la sua organizzazione, come già spesso detto, vada rivista. Per prima cosa partendo dalla macchina organizzativa. Sono in tanti, me compreso, che alla luce di quest’ultimo anno, non abbiamo più il desiderio e la voglia di dare la propria disponibilità e sobbarcarci responsabilità e costi che ci sono in questo lavoro. Spero che nella comunità pezzaiola ci sia per il prossimo anno qualcuno con il cuore rivolto a Gesù e la Madonna e che possa dire: ‘Si voglio dare il mio contributo attivo all’organizzazione della festa’.

     

    C’è un ultimo pensiero che vorresti dire?

    Ringrazio tutti i componenti del Comitato 2017 e vorrei chiudere riprendendo il pensiero del nostro parroco don Francesco Zaccaria prima di questa festa. ‘La festa patronale è tante cose insieme: è un segno di devozione che affonda le radici nella storia della nostra gente. Un momento dove riscopriamo la bellezza dello stare insieme e dove alziamo gli occhi al Cielo per piangere, chiedere e ringraziare’. Così come ha, poi, anche sottolineato che si sono persi quei tempi in cui la festa era l’occasione per vivere qualcosa di speciale. Ecco. Vorrei che a Pezze di Greco la festa ritornasse a esser vissuta come qualcosa di speciale e diverso dal resto dei giorni dell’anno con il contributo di tutti.

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