VOTI DECISIVI
Enrico Digeronimo: 'Noi fedeli al mandato altro che traditori'
Il capogruppo di 'Fasano Coraggio e Libertà' spiega i motivi che hanno indotto il gruppo a votare negativamente alcuni punti in consiglio comunale
FASANO - Con il loro voto negativo hanno di fatto affossato la maggioranza. Proprio quella maggioranza di cui anche loro facevano parte. Parliamo dei consiglieri di "Fasano Coraggio e Libertà" Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini e Zino Convertini, protagonisti assoluti del consiglio comunale di ieri (giovedì 30 luglio) che ha visto non approvati alcuni punti importantissimi per l'Amministrazione Di Bari. Il capogruppo Digeronimo mostra tranquillità a fine assise e non vuol sentir parlare di gruppo all'opposizione.
"Noi facciamo parte della maggioranza - spiega Digeronimo -, altro che opposizione. Anzi abbiamo rispettato il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini e il programma del sindaco Di Bari che aveva dichiarato che non avremmo mai messo le mani nelle tasche dei cittadini. E così abbiamo fatto. Non abbiamo aumentato le tasse, ci siamo rifiutati di aumentare l'addizionale Irpef all'aliquota massima che riteniamo inaccettabile per non parlare dell'aumento della Tari che in alcuni casi sarebbe cresciuta del 150% svantaggiando le famiglie più numerose. Perciò abbiamo ritenuto, col gruppo e insieme ai Circoli Nuova Italia, di non prestarci a questo massacro".
Secondo qualche amministratore il non aver approvato gli aumenti porterà seri problemi alla stabilità dell'ente comunale. "Abbiamo gli amministratori bravi - ribatte Digeronimo -. Sono sicuro che riusciranno nuovamente a far quadrare il bilancio. Si può tagliare ancora qualcos'altro come il Pug o l'aggio Tricom che continuo a dire che è una spesa che continuiamo a sopportare e che dovrebbe essere tagliata".
Avevate chiesto un assessorato: cosa cambia in quest'ottica alla luce degli ultimi avvenimenti? "Ora non vogliamo più niente - conclude il capogruppo di "Fasano Coraggio e Libertà" -. Andremo avanti per quest'altro anno e mezzo soltanto nell'interesse del cittadino. Non chiederemo più niente anche perché l'accordo era stato già chiuso ma siamo stati tenuti otto mesi in campana. A questo punto bisogna vedere se era il sindaco a subire ricatti o eravamo noi. Lo andremo a valutare ma ora non chiederemo più niente e andremo avanti per la nostra strada. Voteremo quei provvedimenti che riterremo giusti".
di Alfonso Spagnulo
31/07/2015 alle 06:41:31
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