TORNATA ELETTORALE
Si è chiusa tra tensioni e comizi la campagna elettorale a Fasano
I cinque candidati sindaco hanno concluso le loro fatiche insieme alle rispettive coalizioni: oggi, 4 giugno, è giorno di silenzio
FASANO - Dalla mezzanotte è calato il sipario sull'accesa campagna elettorale che ha infiammato la città di Fasano. I cinque candidati alla carica di sindaco hanno chiuso ieri sera (venerdì 3 giugno) le loro fatiche portate avanti per settimane all'insegna di stoccate agli avversari e proclami vari. E anche gli ultimi comizi non sono stati da meno.
Antonio Clarizio ha deciso di chiudere la sua campagna nella villetta di via S. Francesco dove ha raccolto i suoi fedelissimi e così come ha cominciato ha concluso parlando di lavoro. «Dobbiamo fare di tutto per creare nuove opportunità di lavoro – ha detto l'imprenditore -. Dobbiamo offrire opportunità che possono essere coltivate con la formazione e smetterla con la politica del “tutto mi è dovuto” e cominciare a potenziare le professionalità e le competenze».
Lello Di Bari ha invece concluso le sue fatiche nel centro storico, sotto l'Arco del Balì. «Si è conclusa una campagna elettorale lunga e difficile che ha visto la partecipazione di 5 candidati sindaco e di oltre 400 candidati al consiglio comunale – ha affermato l'ex sindaco - . In questi giorni si sono sentite tante argomentazioni che il più delle volte hanno raccontato cose diverse dalla realtà dei fatti e prospettato cose irrealizzabili. L'elettorato, come è giusto che sia, adesso è invitato ad una pausa di riflessione prima di andare ad esercitare un proprio sacrosanto diritto: il voto. L'invito che voglio fare è quello alla riflessione e a cercare la verità e la fattibilità dei propositi annunciati. Andiamo tutti a votare nella consapevolezza che questo grande diritto conquistato dalla democrazia non è solo un diritto, ma anche un dovere. Io credo molto alla sovranità del popolo che deve essere libero di scegliere il proprio governo cittadino».
Giacomo Rosato ha scelto Pezze di Greco, insieme ai responsabili di tutte le liste della sua coalizione, per salutare questa campagna elettorale in attesa del responso delle urne. «In queste settimane abbiamo incontrato tanta gente, prestato ascolto alle loro istanze e alle loro denunce - ha detto Rosato -, ma non abbiamo fatto promesse che non avessero una proiezione di fattibilità. Non esistono grandi progetti di sviluppo senza una buona amministrazione. E con “buona” intendiamo retta, vera, di qualità, rispettosa di ogni angolo di territorio e dei suoi abitanti. Nelle piazze abbiamo portato la nostra voce, le nostre idee e i nostri progetti».
Anche Raffaele Trisciuzzi e il Movimento 5 Stelle hanno optato per la più grande frazione fasanese per chiudere la campagna elettorale. Lo hanno fatto al termine di una giornata lunghissima che li ha visti toccare tutte le frazioni del territorio. Ieri sera con i pentastellati fasanesi c'era anche l'onorevole Emanuele Scagliusi. Confermata l'intenzione di non voler effettuare, in caso di ballottaggio, alcun tipo di apparentamento. «Ci apparenteremo con tutte le innumerevoli singole persone che hanno compreso che il vero sviluppo della città passa con lo scioglimento di quei legami l'ha frenato sino ad oggi – ha sottolineato Trisciuzzi -. La logica delle coalizioni e delle parentele frena lo sviluppo di una comunità, abbiamo bisogno di un'amministrazione che pensi a tutti e non a chi vuole accomodarsi sui carri».
C'era tutto il gotha locale del Partito Democratico e rappresentanti delle liste a sostenere l'ultima fatica di Francesco Zaccaria. Infatti, sul palco, al fianco del candidato sindaco del centrosinistra, davanti ad un foltissimo pubblico in piazza Ciaia, c'erano il senatore Nicola Latorre, il consigliere regionale Fabiano Amati, l'ex consigliere comunale Vito Bianchi e Giovanni Cisternino. «La nostra coalizione è il frutto della partecipazione, grazie alle energie di tanti cittadini, attraverso le primarie e la costruzione del programma – ha detto Zaccaria -. Il nostro progetto politico nasce da una stagione difficile per Fasano: più di 13 anni di cattivo governo nei quali si sono venduti tutto, anche il nostro futuro, nel segno dell'emergenza. Un'emergenza senza fine, che è diventata oggi commissariamento. È ora di cambiare e di dare un taglio al passato».
di Redazione
04/06/2016 alle 01:01:22
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