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Anche la tecnologia dà il suo contributo per l'Emilia Romagna
Il salone "Reasearch to Business", in scena pochi giorni fa a Bologna, ha partorito due importantissime novità per mettere la tecnologia al servizio delle zone vittime del sisma.
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Si è conclusa pochi giorni fa, a Bologna, la settima edizione del salone "Research to Business", atto a promuovere le ultime novità in campo di tecnologia ambientale.
Tra le innovazioni presentate, meritano particolare accorgimento due iniziative ideate alla luce degli ultimi accadimenti sismici che hanno colpito l'Italia.
Nello specifico, si tratta di un sistema, fondato su sensori wireless, in grado di determinare l'agibilità degli edifici colpiti dal sisma, e di un metodo per monitorare le crepe nel suolo, a seguito delle scosse.
Il primo, ideato dal "Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale su edilizia e costruzioni", (CIRI), dell'Università di Bologna, consiste nel disporre dei sensori sulle pareti degli edifici, al fine di rilevarne la vibrazione, per poi trasmetterla, via wireless, ad un processore che elaborerà i dati, e stabilirà se gli immobili risultano agibili, oppure no.
Il secondo, invece, presentato dalle aziende "Henesis" e "Uretek", consiste in un insieme di sensori che, se posizionati nei pressi delle crepe, riescono a rilevare gli eventuali peggioramenti delle lesioni, a seguito delle varie scosse.
Il tutto al fine di poter predisporre piani di evacuazione prima che l'eventuale crollo di immobili possa causare delle vittime.
di Claudia Turchiarulo
15/06/2012 alle 09:42:55
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