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Alliance to End Plastic Waste: cos'è e qual è il suo programma
La plastica è da sempre uno dei materiali più utilizzati nella produzione industriale grazie alle sue caratteristiche principali.
La plastica è da sempre uno dei materiali più utilizzati nella produzione industriale grazie alle sue caratteristiche principali. Si tratta infatti di un elemento leggero ma resistente, economico e in grado di adattarsi facilmente. La plastica ha portato a numerosi benefici per gli individui nel corso della storia, intere comunità sono riuscite a migliorare i propri standard di vita e di alimentazione grazie ad essa. Nonostante la sua utilità, però, la plastica possiede un difetto che non può più essere ignorato: è uno dei materiali più difficili da smaltire e contribuisce enormemente all'inquinamento ambientale. Basti pensare che ogni anno si riversano negli oceani nove milioni di tonnellate di plastica. L'aumento della consapevolezza sulla crisi climatica creata proprio dalla plastica ha dato origine a un'alleanza di livello mondiale che punta a fronteggiare il problema.
Si tratta dell' Alliance to End Plastic Waste, un'organizzazione composta da aziende del Nord e Sud America, Europa, Asia, Sud-Est asiatico, Africa e Medio Oriente. In tutto sono stati destinati un miliardo di dollari per porre fine una volta per tutte al problema dei rifiuti di plastica nell'ambiente.
Che cos'è l'Alliance to End Plastic Waste
L'Alleanza è quindi nata da aziende che producono plastica o la utilizzano nei loro imballaggi che hanno deciso di mettere un freno allo sfruttamento eccessivo del materiale plastico. Tra queste troviamo ad esempio Procter & Gamble, il colosso multimarca americano, che ha proposto delle soluzioni di eco packaging in grado di ridurre notevolmente l'impiego di plastica usa e getta.
L'alleanza riunisce l'intera filiera, applica le competenze tecniche e ingegneristiche di ciascun settore e le risorse collettive del mondo, unendole alle informazioni dei professionisti che operano nelle regioni più colpite. Di fondamentale importanza sono l'ascolto e la collaborazione con i governi, gli investitori, gli innovatori, le comunità locali e i gruppi ambientalisti che già da tempo si dedicano a questa battaglia.
L'Alleanza si propone quindi di operare direttamente alla radice del problema; il 60% della plastica presente negli oceani, infatti, appartiene a cinque Paesi dell'Asia sudorientale e circa l'80% dei rifiuti in plastica è originariamente spazzatura che dalla terraferma viene trasportata fino agli oceani.
Questi saranno quindi gli obiettivi principali su cui l'Alleanza si concentrerà.
Le priorità attuali dell'Alleanza
Le prime collaborazioni puntano a sviscerare il problema includendo diversi fronti.
Al primo posto troviamo la collaborazione con le città così da progettare dei sistemi di gestione dei rifiuti nelle grandi città che non possiedono infrastrutture adeguate. Il focus maggiore verrà dato alle zone lungo i fiumi, poiché trasportano grandi quantità di rifiuti non gestiti nella terraferma direttamente nel mare. Inutile dire che l'appoggio delle amministrazioni e di tutte le istituzioni locali interessate è fondamentale per creare dei modelli che siano sostenibili e replicabili. Inoltre, l'Alleanza prevede l'inserimento di partnership per città in cui la sfida è maggiore.
Al secondo posto troviamo lo sviluppo di una piattaforma di informazione open source che permetterà di supportare i progetti di livello mondiale di gestione dei rifiuti. In questo modo si avrà una costante raccolta attendibile di dati, parametri e criteri indispensabili per aiutare i governi e le aziende a velocizzare i loro interventi per eliminare la dispersione dei rifiuti. Per questo, si intende collaborare con le istituzioni accademiche e le organizzazioni che già sono coinvolte nei progetti di raccolta e analisi dei dati.
Infine, L'Alleanza si pone l'obiettivo di collaborare per lo sviluppo di capacità con organizzazione intergovernative, come le Nazioni Unite, così da organizzare corsi e seminari per tutti i funzionari del governo e le autorità locali. Il fine è quello non soltanto di sensibilizzare, ma anche di aiutare in modo concreto a perseguire le soluzioni locali più efficaci nelle zone con priorità più alta.
Innovazione, pulizia ed educazione
L'Alliance to End Plastic Waste pone al centro della propria strategia tre punti cardine. Il primo riguarda l'innovazione, che permetterà lo sviluppo e l'ampliamento delle tecnologie per il riciclaggio, il riutilizzo e la riconversione in diverse tipologie di plastica. Senza l'innovazione non sarà possibile progettare materiali e prodotti con quantitativi minori di plastica.
La pulizia di aree con un'alta concentrazione di rifiuti di plastica, in particolari quelli condotti dai fiumi fino al mare, è una costante all'interno del programma. Infatti, una volta che raggiunge l'oceano, diventa molto più difficile recuperare la plastica, ecco perché una costante e approfondita pulizia delle spiagge è quanto di più necessario.
Infine, l'ultimo punto riguarda l'educazione e l'impegno di tutta la comunità, dei governi e delle imprese. Tutti sono tenuti a partecipare alla causa e fermare quanto prima la diffusione ormai senza controllo dei rifiuti in plastica.
di Redazione
29/01/2022 alle 12:07:09
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