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Gli effetti dei media: media forti o media deboli?
Passando in rassegna le principali teorie sulle comunicazioni di massa, abbiamo visto come vi sia una sorprendente mancanza di punti saldi nel dibattito scientifico su un argomento così importante come i mass media.

Passando in rassegna le principali teorie sulle comunicazioni di massa, abbiamo visto come vi sia una sorprendente mancanza di punti saldi nel dibattito scientifico su un argomento così importante come i mass media. Tuttavia l'assenza di fondamenta teoriche ha trovato una rappresentazione di largo successo presso il grande pubblico nell'opposizione tra apocalittici e integrati. Andiamo a scoprire di cosa si tratta nel dettaglio.
Gli apocalittici e gli integrati
Questa contrapposizione è stata in origini presentata dal filosofo e scrittore Umberto Eco. Eco specializzato nel campo della semiotica, ha finito con gli anni per indicare più in generale due modi antitetici di accostarsi al problema degli effetti e del potere dei mass media. Un tema che oggi potrebbe dirsi attuale, ma che nel 1964 era ancora qualcosa di nuovo e poco conosciuto, in sede critica. Proprio per questo motivo il lavoro svolto da Eco e da altri studiosi, si è rivelato fondamentale per questo campo. La posizione degli apocalittici è quella di chi attribuisce ai mezzi di comunicazione di massa il potere di manipolare la mente delle persone e di sostituirsi alla cultura vera e propria. Non a caso è opinione diffusa quella che la cultura di massa rappresenti in larga parte una degenerazione e un fenomeno di deriva culturale.
Il ruolo della fiction evidenzia questa tendenza nei media
Si pensi oggi a come anche il cinema e la fiction abbia evidenziato questo tipo di discorso, attraverso un certo tipo di fantascienza come quella di opere avveniristiche realizzate dallo statunitense John Carpenter e dal canadese David Cronenberg. Titoli come They Live – Essi vivono e Videodrome, pur essendo prodotti di finzione realizzati durante gli anni ottanta, sono ancora oggi due validi esempi per evidenziare questo concetto di degenerazione e di manipolazione della mente delle persone. Si possono fare tanti altri esempi validi, dalla satira esagerata di Quinto potere di Sidney Lumet, fino ad arrivare a Oltre il giardino con Peter Sellers, le opere che mostrano questi temi saranno davvero tanti, in quel periodo storico, quando i mezzi di informazione di massa assumono un ruolo centrale nella vita e nel quotidiano di telespettatori e lettori. Non è un caso se gli apocalittici spesso a eventi eclatanti come quello della Guerra dei mondi di Welles, senza dimenticare il ruolo svolto dai messaggi subliminali nel mondo della pubblicità, per evidenziare l'azione nefasta dei media sul tessuto sociale, sulla democrazia e sulle facoltà di pensiero autonomo individuale. Dovremmo quindi essere dotati oggi di conoscenze critiche adeguate a riconoscere l'insostenibilità di tale posizione.
La posizione degli integrati a proposito dei mass media
Gli integrati sono coloro che celebrano l'utilità sociale dei media e i loro meriti nell'informare, educare e intrattenere gli utenti. Un simile entusiasmo finisce però per negare qualsiasi responsabilità a carico dei media o di chi li gestisce. Se è vero che non è stato ancora dimostrato un potere manipolatorio univoco diretto dai media sulle persone, è anche vero che dopo un secolo di ricerche empiriche possiamo affermare che il problema degli effetti dei mass media esiste, pur non declinato nei termini ingenui con cui la si pensava un tempo. Esiste quindi una sottile linea che separa il pensiero degli apocalittici da quello che oggi è considerato il mainstream dei new media dei vari Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Bill Gates e via dicendo.
Conclusioni finali
Tuttavia è importante dire come sia difficile oggi pensare che Facebook, la tv tradizionale o le piattaforme come Netflix abbiano il potere di trasformare un essere umano in un automa. Nello stesso modo anche il più entusiasta tra gli editori non può pensare che i media siano sempre e solo a servizio della collettività, senza la necessaria riflessione sul loro ruolo nel sistema sociale complessivo. Tv, cinema e radio a parte, in questi ultimi anni assieme ai new media anche il settore della videoludica e quello del gaming nello specifico, sono stati più volti accusati di creare effetti di dipendenza, capaci di creare problematiche frequenti e comuni tra chi gioca abitualmente. Una problematica in parte legata a luoghi comuni e a una demonizzazione del fenomeno crescente, dove la cattiva pubblicità sul gioco d'azzardo ha svolto un ruolo importante. Qui troviamo una realtà come quella del sito di casino live che è tra le sale da gioco più diffuse sul web e di facile accesso attraverso device come smartphone, tablet e laptop di ultima generazione.
di Redazione
09/02/2022 alle 17:17:26
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