FASANO – “Dai liquami acqua da bere. L'impianto di affinamento delle acque reflue di Fasano è stato individuato per un progetto sperimentale di potabilizzazione delle acque reflue. Chissà che anche questa innovazione non ci educhi ad abbattere definitivamente l'ultimo tabù rimasto: la nostra cacca e la nostra pipì”.
Lo comunica il Presidente della commissione bilancio regionale Fabiano Amati. "Dopo il pionieristico impianto di affilamento – dice Amati – la costruzione della rete irrigua lunga 30 km e la costruzione del lago Forcatella (inaugurato qualche settimana fa), il sistema di depurazione e riuso di Fasano si apre a un nuovo futuro: trecentomila euro di finanziamento, deciso con un mio emendamento alla Legge di stabilità regionale 2016, per la costruzione di una stazione di sperimentazione gestita, sul piano scientifico, da un comitato composto dal Comune di Fasano/Gestore tecnico dell'impianto, Regione Puglia, Acquedotto Pugliese, IRSA/CNR, Autorità Idrica Pugliese, Università di Bari – Dipartimento scienze biomediche ed oncologia umana. Il processo di potabilizzazione dei reflui urbani avverrà con una tecnica innovativa; ultra-filtrazione a membrana, ossidazione avanzata con Ozono e Perossido di idrogeno, bio-filtrazione a basso carico integrata in un bacino di accumulo e ossidazione avanzata con raggi UV e Perossido di idrogeno”.
"Sono davvero contento che in Puglia si alimentino segmenti di eccellenza scientifica e tecnologica – aggiunge Amati – in grado di rivolgersi al mondo dell'innovazione. Da questa sperimentazione mi aspetto moltissimo, e cioè quell'approdo che oggi fa storcere il naso a molti: integrare la disponibilità dell'acqua potabile con quella resa tale dai nostri liquami. In fondo e a pensarci bene non facciamo altro che ripetere, con sensibile anticipazione, cioè che avviene naturalmente nel ciclo delle acque. E di questo, francamente, non si può avere paura – conclude – così come nessuna paura hanno gli straordinari dirigenti regionali della Sezione Risorse Idriche".


