Fasano – Dalla Puglia al cuore della Silicon Valley. È il percorso di Oliviero Pinotti, 23 anni, originario di Fasano, che è stato selezionato da Y Combinator, il più prestigioso acceleratore di startup al mondo, considerato da molti la “Harvard delle startup” per il batch Winter 2026 con la sua nuova azienda tecnologica Solstis.ai.
Un risultato straordinario: solo lo 0,6% delle startup candidate ottiene l’ammissione.
Pinotti non proviene da un percorso tecnico tradizionale: è laureato in management turistico-alberghiero all’EHL Hospitality Business School (EHL), una delle università più rinomate al mondo. Parallelamente, però, coltiva da sempre la passione per l’informatica, studiando programmazione da autodidatta.
Nel 2022 fonda StudyBud, piattaforma di apprendimento personalizzato per universitari: un team di cinque persone, migliaia di ore di tutoring e oltre mille studenti attivi. Il progetto attira l’attenzione istituzionale e raccoglie 55.000 CHF in grant e fondi.
A fine 2023, dopo l’esperienza con StudyBud, decide di spostare il suo focus sullo sviluppo tecnico: per sei mesi studia programmazione fino a 16 ore al giorno.
La scelta dà i suoi frutti: nel 2024 vince SwissHacks, uno dei principali hackathon svizzeri, con una soluzione di AI sviluppata in 48 ore.
Da lì entra come software engineer nella startup svizzera Stacksync, specializzata in integrazione di dati aziendali in tempo reale e selezionata da Y Combinator nel 2024. Lavora sul prodotto di automazione, alla costruzione di sistemi che permettono alle aziende di collegare tra loro i propri software e automatizzare processi interni complessi. È responsabile del lancio di funzionalità usate da clienti enterprise, della gestione di un piccolo team tecnico e dello sviluppo di strumenti per integrare rapidamente nuovi servizi.
Nel 2025 fonda Solstis.ai insieme all’ingegnere indiano Pratik Satija, conosciuto durante un evento di Y Combinator. La startup Solstis.ai sviluppa agenti di Intelligenza Artificiale per ERP, sistemi come SAP, Salesforce e Oracle, in grado di automatizzare mansioni ripetitive e generare report in automatico.
All’interno di Solstis.ai, Pinotti ha progettato un’infrastruttura tecnica generica e modulare che permette agli agenti di Intelligenza Artificiale di collegarsi non solo a un singolo ERP, ma a diversi sistemi gestionali (come SAP, Oracle, NetSuite, Salesforce o software più piccoli) attraverso un unico “strato” di integrazione: invece di riscrivere il prodotto per ogni cliente, i connettori riutilizzabili che ha sviluppato traducono in modo automatico i dati e i processi dei vari gestionali in un linguaggio comune, così che gli agent possano leggere, controllare e aggiornare ordini, fatture e inventari in sicurezza. In collaborazione con il co-fondatore Pratik, Pinotti ha inoltre impostato i processi operativi dell’azienda e segue da vicino i primi clienti enterprise, collegando in modo diretto le esigenze di direttori acquisti e responsabili operativi con le scelte tecniche alla base della piattaforma.
Un’idea forte, con un impatto potenzialmente enorme nelle grandi aziende. È questo che convince Y Combinator a selezionare Solstis.ai tra migliaia di candidature globali finanziando il progetto con 500mila dollari.
“Siamo stati chiamati a San Francisco per un colloquio di 10 minuti – racconta Pinotti. – Due giorni dopo ci hanno detto: ci piacerebbe finanziare Solstis. È stato incredibile.”
Y Combinator ha lanciato aziende come Airbnb, Dropbox, Stripe e Reddit, costruendo un network da 600 miliardi di dollari. Entrare nel programma significa accedere a investimenti, mentorship di altissimo livello e tre mesi di lavoro nella Silicon Valley al fianco dei partner YC, tra cui i fondatori di Gmail, Airbnb e Stripe.
Pinotti è uno dei più giovani founder italiani ad essere ammesso in YC, considerando che su oltre 160mila domande viene preso in considerazione lo 0,6%, e l’unico pugliese senza formazione ingegneristica ad avercela fatta.
Da gennaio 2026 Solstis.ai sarà in Silicon Valley per i tre mesi del programma Y Combinator. L’obiettivo è perfezionare il prodotto e scalare globalmente, ma il legame con la Puglia resta fortissimo.
“L’esperienza negli Stati Uniti – afferma Pinotti – potrà trasformarsi in competenze e opportunità anche per il territorio. Il mio sogno è contribuire a costruire un ecosistema tech anche nel Sud Italia.”
Il percorso di Oliviero Pinotti rappresenta un caso di eccellenza pugliese che parte dal territorio e conquista la scena internazionale. “Il mio percorso dimostra che non serve nascere nella Silicon Valley né avere una formazione ingegneristica per innovare. – dichiara Pinotti – Portare un pezzo di Puglia in Silicon Valley per me è un orgoglio enorme. Spero che la mia storia mostri ai giovani che nessuna strada è già scritta e che, con curiosità, coraggio e formazione continua, anche chi parte da un piccolo centro del Sud può costruire il proprio futuro. In soli 18 mesi sono passato da studente che non sapeva programmare a founder finanziato da Y Combinator, e spero che questa esperienza possa ispirare altri ragazzi a puntare in alto.”


