Fasano – Oggi, giovedì 11 dicembre 2025, l’Università del Tempo Libero presenta nella propria Sala convegni, Portici-Fasano, alle ore 18, il volumetto «Sofferenza e bellezza. La goccia limpida che non divenne fango», di Domenico Legrottaglie, Schena editore. Porgeranno i saluti istituzionali: Palmina Cannone, presidente dell’UTL, Angela Schena, editore, Luana Amati, vicesindaco di Fasano, Giuseppe Ventrella, vicepresidente della Provincia di Brindisi. Interverranno: Giovanni Quaranta, giudice di pace emerito, S.E. Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi Conversano Monopoli.
L’evento della morte prematura e tragica della piccola Mariangela D’Amico, fasanese, ispira all’autore profonde riflessioni sul dolore e sulla bellezza che può rivelarsi attraverso la sofferenza. Il dolore è una risposta fisica a un danno e può portare sia a una trasformazione distruttiva sia a una crescita personale, spingendo a scoprire risorse interiori come coraggio e dignità. La sofferenza è la risposta emotiva e psicologica, più complessa e multidimensionale. Può diventare insopportabile se priva di significato, ma può anche essere un’occasione di crescita, di maturazione e di ricerca di un nuovo senso della vita. La sofferenza, quindi, può ergersi a catalizzatore per la formazione, portando a nuove consapevolezze dopo una perdita importante. Il legame tra sofferenza e felicità è profondo, in quanto la prima può essere trasformata in gioia, portando a una maggiore comprensione della vita. Si può scegliere di trasformare le ferite in un punto di osservazione sul mondo, creando qualcosa che vada oltre a esse, anziché esserne travolti. La riflessione sul dolore e sulla sofferenza è da sempre la questione cruciale nel cammino dell’uomo tra fragilità del limite e forza della speranza. Quest’ultima innesca un processo di rinascita quotidiana che, oltre ogni limite e ogni morte, permette di guardare alla vita con uno sguardo nuovo. Uno sguardo gioioso e ottimista di colui che è consapevole di non essere più solo, anzi di aver acquisito la saggezza di comprendere la bellezza e la linfa della vita, dono di Dio. «Dietro ogni cosa bella, c’è qualcosa di tragico», scrive Oscar Wilde. Domenico Legrottaglie, da attento psicologo e psicoterapeuta, ci insegna che non dobbiamo permettere al dolore di spezzarci, anzi dobbiamo consentirgli di plasmarci. Dobbiamo avere lo sguardo rivolto a Gesù, l’Uomo della Croce, che ha dato la Vita per l’umanità. La vita resta un mistero sacro, un’opera unica e irripetibile di Dio, un’opportunità per amare e servire, trasformando l’esistenza in un percorso di crescita spirituale verso l’eterno. Accettiamo, perciò, le prove come cammini di fede e donazioni di sé. Il dolore non è volontà di Dio per punirci, bensì occasione per crescere nella fiducia e nell’affidamento a Lui. Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono, io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano». E allora rileggiamo il salmo 23 della Bibbia: «Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me». La cittadinanza è invitata.


