Fasano – Uno spettacolo come Scandalo, andato in scena ieri 2 dicembre al Teatro Kennedy di Fasano, non poteva che essere il miglior modo per dare il via alla Stagione di Prosa 2025/2026 dell’amministrazione comunale in collaborazione con Puglia Culture. E per un motivo alquanto evidente: a sipario calato l’etichetta da affibbiare a questa pièce è ambigua, perché ambivalente è la chiosa dell’opera stessa, in bilico tra femminismo e cattiveria. Questa scelta, dunque, fa intuire da subito gli intenti dell’amministrazione che ha scelto gli spettacoli in calendario a Fasano: tra commedia e dramma, la riflessione nel corso dei mesi – fino ad aprile 2026 – si farà strada tra le penombre dell’esperienza umana.
In Scandalo la lente della narrazione è puntata su Laura (Anna Valle), moglie di un famoso scrittore e anche lei scrittrice. Già su questo “doppio” è possibile soffermarsi; due scrittori, due generi diversi, due età diverse: uomo maturo, Goffredo, donna giovane, Laura ed entrambi padroni della parola. Eppure, la loro editrice nomina molto più spesso lui che lei, l’eredità del maschio e non della femmina che in realtà ha venduto più copie di lui. Se, dunque, i discorsi dell’editrice (interpretata da una fidata Orsetta De Rossi) si basano perlopiù sui soldi, è vero anche che quest’ultimi hanno spesso una connotazione maschile, come se a una scrittrice non fosse permesso di entrare nell’olimpo della letteratura. A bilanciare questa lettura c’è Alberto (Angelo Tanzi), amico segretamente innamorato di Laura che scrive anche lui un romanzo, dalla gestazione lunga tre anni, in cui – di fatto – dichiara il proprio amore alla protagonista. Questo libro, però, è più volte definito “brutto” da tutti i personaggi in scena, in una sorta di legge del contrappasso in riferimento al marito scrittore defunto di Laura.

Il nucleo centrale dell’opera, tuttavia, è la relazione tra Laura e Andrea (Gianmarco Saurino), giovane uomo tuttofare assunto da Goffredo per riordinare la libreria nel salotto. Andrea non è istruito alla maniera della padrona di casa, eppure sa stare al mondo con leggerezza e allegria. Forse perché frutto proibito, Andrea diventa il sogno erotico di Laura; il giovane scardina la routine e l’etichetta di perbenismo di una casa aristocratica ma ipocrita. Questa ipocrisia si svela nel corso della pièce: anche Laura è stata sposata da Goffredo a ventiquattro anni, quando lui ne aveva il doppio. In maniera simmetrica, Laura sceglie di abbandonarsi nelle braccia del giovane Andrea in un atto che all’apparenza sembra sincero. Lo scandalo, dunque, si concretizza in questa relazione che gli amici e l’opinione pubblica giudicano presto come “di convenienza”, sia da parte del giovane – che sta con lei solo per i suoi soldi – sia da parte della scrittrice – che, invece, sta con lui per sentirsi meno anziana.
Il testo di Ivan Cotroneo forza qui la mano: perché una donna che desidera è scandalosa? Perché il desiderio femminile, l’orgasmo femminile, la sessualità della donna sono osceni? In scena il regista sceglie di rappresentare Laura e Andrea durante gli atti sessuali in cui è lei a essere il soggetto, a guidare il piacere e a scegliere cosa fare.
Eppure, il forte messaggio femminista dell’opera resta in bilico, non osa, non prende una posizione netta. Nella parte conclusiva dello spettacolo Laura è dipinta come una donna senza cuore, calcolatrice, opportunista perché ha usato la relazione con Andrea per scrivere un libro; non ne è davvero innamorata: Andrea è un pretesto per affermare la sua tesi.
Se si voleva rappresentare la libertà sessuale della donna, perché scegliere di chiudere l’opera con l’ennesimo archetipo della donna ingannatrice? Il testo non prende una netta posizione morale, lasciando in chiaroscuro un messaggio che – invero – sarebbe dovuto essere cristallino, ma dalla prossemica sul palco il giudizio non appare univoco.
A fare da sfondo alla scena una magnifica libreria, fulcro della narrazione, allestita in un Teatro Kennedy sempre pronto alle sfide artistiche, grazie all’attenta direzione di Paola Buongiorno.
Da ultime, e non certo per importanza, vanno elogiate le performance attoriali di Anna Valle e Gianmarco Saurino, calamite sul palco insieme a Orsetta De Rossi, Angelo Tanzi e Matilde Pacella.
La Stagione di Prosa proseguirà a gennaio: giovedì 8 gennaio, ore 20:30, con Basta poco al Teatro Kennedy di Fasano.


