Fasano – Era il 29 gennaio 2024, i file audio sono salvati con la data in cui i soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese hanno avuto contatto con la piccola Hanood. Sei anni, una voce chiara e terrorizzata che si percepisce flebile tra gli spari.
Il film-documentario The Voice of Hind Rajab, prodotto da rinomate star hollywoodiane tra cui Brad Pitt e Joaquin Phoenix, aveva fatto parlare di sé all’edizione di quest’anno del Festival del Cinema di Venezia: in quelle brillanti sale aveva scatenato lunghissimi minuti di applausi.
Non da meno, ieri 21 novembre, il gremito pubblico del Cinema Kennedy di Fasano ha pianto in silenzio, guardando la ricostruzione dei concitati momenti del tentativo di salvataggio della piccola Hanood, con la quale i volontari hanno mantenuto i contatti per più di 150 ore, attendendo il via libera per l’ambulanza.

Hind Rami Iyad Rajab non è sopravvissuta né lo sono stati i due soccorritori arrivati a meno di quattrocento metri da lei, Yusuf al-Zeino e Ahmed al-Madhoun, fatti esplodere in ambulanza dall’esercito israeliano.
Commentare il documentario è impresa quantomai ardua, perché il dolore che si prova nell’assistere all’agonia di un’ambulanza che non può soccorrere è inesplicabile e disumano. Il film ha reso omaggio all’innocenza di una bambina che frequentava la scuola materna, intitolata – a posteriori potremmo aggiungere “beffardamente” – “La Felicità dell’Infanzia”. I bravissimi soccorritori hanno mantenuto il contatto con lei per ore, cercando di rassicurarla, distrarla, farla sentire meno sola. Strazianti le parole urlate e inghiottite della piccola: «Sono da sola. Ho paura. Vieni a prendermi, chiedi a tuo marito di venire a prendermi».
Come annunciato in apertura dal Consigliere comunale Donato Marino, le riflessioni dopo la proiezione sarebbero state vane, perché The Voice of Hind Rajab è un documento storico che esige silenzio e profonda riflessione sul male, l’ingiustizia e la scelleratezza di tutte le guerre.
Il pregio del Festival Tempeste risiede proprio nel continuare a illuminare le realtà che dimentichiamo e che abbiamo paura possano scuotere le nostre esistenze: questo è, invece, l’obiettivo che eventi come questi si prefiggono.
Il prossimo appuntamento con il Festival Tempeste è l’inaugurazione della mostra fotografica a cura di Emergency – Gruppo Valle d’Itria, La guerra e i diritti negati, il prossimo 26 novembre; la mostra sarà esposta fino al 30 novembre alla Biblioteca di Comunità “I Portici – Ignazio Ciaia” di Fasano.


